Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
E QUEL VOLTO DI BIMBA SI FA CERA
Immagini lontane
d’incanto prendon forma e si fan vere,
le stringo fra le ciglia,
ma il lento fiume scorre verso il mare
e quel volto di bimba si fa cera.
Alessandria , 18 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Immagini lontane
d’incanto prendon forma e si fan vere,
le stringo fra le ciglia,
ma il lento fiume scorre verso il mare
e quel volto di bimba si fa cera.
Alessandria , 18 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
CHIURLAVA LA CIVETTA
Chiurlava la civetta
sui coppi arrugginiti di una chiesa
mentre d’intorno l’aria,
dal rosa del tramonto,
si trasformò ben presto
nel nero e triste manto della notte.
Alessandria, 18 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Chiurlava la civetta
sui coppi arrugginiti di una chiesa
mentre d’intorno l’aria,
dal rosa del tramonto,
si trasformò ben presto
nel nero e triste manto della notte.
Alessandria, 18 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
TI HO VISTA TRA LA FOLLA
Ti ho vista tra la folla, ma non c’eri
era soltanto l’Eco del ricordo
di quel lontano Alito di Luce
che all’ombra d’un aprile aperto al sole
m’ha arroventato l’anima
lasciandomi il profumo d’Infinito.
Ora l’attesa è vana e soffocante
la primavera ormai s’è fatta gelo
e sulle labbra resta amaro fiele.
Alessandria, 23 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Ti ho vista tra la folla, ma non c’eri
era soltanto l’Eco del ricordo
di quel lontano Alito di Luce
che all’ombra d’un aprile aperto al sole
m’ha arroventato l’anima
lasciandomi il profumo d’Infinito.
Ora l’attesa è vana e soffocante
la primavera ormai s’è fatta gelo
e sulle labbra resta amaro fiele.
Alessandria, 23 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
L’ULTIMO EROE
(Questi versi sono dedicati ad un giovane a me vicino
trucidato dalla follia nazifascista il 24 aprile 1945)
L’infernale fuga
dell’ultima croce uncinata
ha massacrato quel giovane,
il cui corpo è miseramente sparso
sul greto dell’attonito torrente.
Il fioco pianto della luna
rivela il drappo porpora
che abbraccia il suo freddo collo.
E’ steso supino
come solo la morte gli consente,
il volto è immobile, ma nei suoi occhi,
apparentemente spenti
e rivolti dove domani
forse risorgerà il sole,
si scorge l’irrefrenabile desiderio
d’una nuova Aurora di Pace e Libertà.
Era la profonda notte del 24 aprile 1945.
Alessandria, 24 aprile 2003
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
(Questi versi sono dedicati ad un giovane a me vicino
trucidato dalla follia nazifascista il 24 aprile 1945)
L’infernale fuga
dell’ultima croce uncinata
ha massacrato quel giovane,
il cui corpo è miseramente sparso
sul greto dell’attonito torrente.
Il fioco pianto della luna
rivela il drappo porpora
che abbraccia il suo freddo collo.
E’ steso supino
come solo la morte gli consente,
il volto è immobile, ma nei suoi occhi,
apparentemente spenti
e rivolti dove domani
forse risorgerà il sole,
si scorge l’irrefrenabile desiderio
d’una nuova Aurora di Pace e Libertà.
Era la profonda notte del 24 aprile 1945.
Alessandria, 24 aprile 2003
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Re: Gianni Regalzi
PAROLA
Parola paurosa.
Parola aguzza, lieve , cruda.
Parola tagliente, lussuriosa.
Parola dolce, incisiva, violenta.
Parola avvelenata, falsa, lasciva.
Parola conturbante, semplice.
Parola minacciosa, accomodante, disperata.
Parola ricercata, rassicurante, spiaccicata.
In ogni parola un segno
in ogni frase un mondo.
Parlano
Pagliacci, pulzelle, poliziotti,
parenti petulanti,
politici pedanti,
pulcini pigolanti,
papabili pentiti,
pennuti pellicani,
pelosi pakistani,
pernacchie puzzolenti,
panurgo prepotente,
prevosto porporato,
pendolino pendolante,
peccatore penitente.
Parla poco, parla piano,
parla per poter planare.
Alessandria, 30 settembre 2013
Gianni Regalzi
Parola paurosa.
Parola aguzza, lieve , cruda.
Parola tagliente, lussuriosa.
Parola dolce, incisiva, violenta.
Parola avvelenata, falsa, lasciva.
Parola conturbante, semplice.
Parola minacciosa, accomodante, disperata.
Parola ricercata, rassicurante, spiaccicata.
In ogni parola un segno
in ogni frase un mondo.
Parlano
Pagliacci, pulzelle, poliziotti,
parenti petulanti,
politici pedanti,
pulcini pigolanti,
papabili pentiti,
pennuti pellicani,
pelosi pakistani,
pernacchie puzzolenti,
panurgo prepotente,
prevosto porporato,
pendolino pendolante,
peccatore penitente.
Parla poco, parla piano,
parla per poter planare.
Alessandria, 30 settembre 2013
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Re: Gianni Regalzi
SCIVOLA VIA LA VITA
Scivola via, scivola,
scivola via la vita.
Ti trovi a Tua insaputa sulla via
e inizi a camminare.
La strada innanzi a te pare infinita.
Tante salite, a volte qualche prato,
pozzanghere di fango e rare rogge.
Sereno, temporali, ancora pioggia,
pioggia che taglia il viso come lama.
Poi d’improvviso un bacio, un urlo, un pianto
e una campana, al tramontar del sole,
con il suo cupo pianto stende il manto.
Alessandria, 28 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Scivola via, scivola,
scivola via la vita.
Ti trovi a Tua insaputa sulla via
e inizi a camminare.
La strada innanzi a te pare infinita.
Tante salite, a volte qualche prato,
pozzanghere di fango e rare rogge.
Sereno, temporali, ancora pioggia,
pioggia che taglia il viso come lama.
Poi d’improvviso un bacio, un urlo, un pianto
e una campana, al tramontar del sole,
con il suo cupo pianto stende il manto.
Alessandria, 28 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Re: Gianni Regalzi
In certe chiese quella campana d'agonia si chiama la Veronica. Una "bella " poesia,nel suo genere.
Ciao
Ciao
ito nami
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Re: Gianni Regalzi
Grazie Ito,
mi hai fatto fare un pindarico tuffo nel passato. Quando rintoccava a morto la campana della chiesetta del paese, mio nonno diceva: "Ui son-na Veronica". (Suona Veronica).
Grazie Ito,
Gianni Regalzi
mi hai fatto fare un pindarico tuffo nel passato. Quando rintoccava a morto la campana della chiesetta del paese, mio nonno diceva: "Ui son-na Veronica". (Suona Veronica).
Grazie Ito,
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Re: Gianni Regalzi
PAPAVERI
Macchie di sangue nei campi di grano,
occhi sgranati feriti dal sole,
ali spezzate a farfalle impazzite,
sogni svaniti nelle albe smarrite.
Piange il mattino in un giorno già stanco,
china il suo capo il papavero spento.
Alessandria, 30 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Macchie di sangue nei campi di grano,
occhi sgranati feriti dal sole,
ali spezzate a farfalle impazzite,
sogni svaniti nelle albe smarrite.
Piange il mattino in un giorno già stanco,
china il suo capo il papavero spento.
Alessandria, 30 aprile 2014 (5774)
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Re: Gianni Regalzi
HO SCRUTATO LO SPAZIO PIÙ PROFONDO
Ho scrutato lo spazio più profondo
per scoprire il segreto degli abissi,
ma sull’ultima stella ho scorto un pianto
un lento pianto colmo d’amarezza.
È mezzogiorno il sole si fa scuro
la nebbia strana sale, il giorno muore.
Alessandria, 2 maggio 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Ho scrutato lo spazio più profondo
per scoprire il segreto degli abissi,
ma sull’ultima stella ho scorto un pianto
un lento pianto colmo d’amarezza.
È mezzogiorno il sole si fa scuro
la nebbia strana sale, il giorno muore.
Alessandria, 2 maggio 2014 (5774)
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Re: Gianni Regalzi
CATENA
la nube è nera
minaccia la tempesta
si china il fiore
si china il fiore
il sole è solo un sogno
tutto è silenzio
tutto è silenzio
ma il buio della notte
reca un lamento
Alessandria, 5 maggio 2014 (5774)
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(da “silenzi e Pensieri”)
la nube è nera
minaccia la tempesta
si china il fiore
si china il fiore
il sole è solo un sogno
tutto è silenzio
tutto è silenzio
ma il buio della notte
reca un lamento
Alessandria, 5 maggio 2014 (5774)
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Re: Gianni Regalzi
L’ALBA GRIGIA
L’apparente serenità del provvisorio m’inganna
e tutto giunge, avanza e dopo s’allontana
lasciando dietro sé solo l’oblio.
E quando l’Autunno si tinge di rosa
c’è sempre all’orizzonte un’alba grigia.
Alessandria, 5 maggio 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
L’apparente serenità del provvisorio m’inganna
e tutto giunge, avanza e dopo s’allontana
lasciando dietro sé solo l’oblio.
E quando l’Autunno si tinge di rosa
c’è sempre all’orizzonte un’alba grigia.
Alessandria, 5 maggio 2014 (5774)
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Re: Gianni Regalzi Chiurlava la civetta
Ho avuto sia un assiolo ed una civetta,sono sopravvissuto.Due uccelli notturni simpaticissimi.La civetta la poggiavo di schiena sulla mia coscia,chiudeva prima un occhio e dopo un po' anche l'altro e dormiva.L'assiolo mi diceva la mia donna di servizio che mentre stirava si metteva a fare il suo chiù,ritmato.Quel suo richiamo , fa impazzire i contadini sul cui tetto si ferma la notte.
La civetta la tenevo sul balcone e un giorno un vicino mi disse che se moriva qualcuno povero a me.
Una "bella "poesia questa tua. Ciao
La civetta la tenevo sul balcone e un giorno un vicino mi disse che se moriva qualcuno povero a me.
Una "bella "poesia questa tua. Ciao
ito nami
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Re: Gianni Regalzi
Caro Ito,
un mio amico veterinario ha una coppia di Gufo Reale che sono una meraviglia. Hanno uno sguardo magnetico indescrivibile, anche questi guardano chiudendo un occhio dopo l'altro. Sono alti circa un metro e la prima volta che li ho visti ho avuto una strana sensazione, un misto mi curiosità e di ...mistero. Bellissimi e certamente "REALI".
Un abbraccio,
Gianni Regalzi
(Novello manoval del verso).
un mio amico veterinario ha una coppia di Gufo Reale che sono una meraviglia. Hanno uno sguardo magnetico indescrivibile, anche questi guardano chiudendo un occhio dopo l'altro. Sono alti circa un metro e la prima volta che li ho visti ho avuto una strana sensazione, un misto mi curiosità e di ...mistero. Bellissimi e certamente "REALI".
Un abbraccio,
Gianni Regalzi
(Novello manoval del verso).
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Re: Gianni Regalzi
CHISSÀ SE ANCOR POTRÒ VEDER L’AURORA
Non voglio più sentire quel lamento,
il tarlo della notte è solo un sogno,
ma il fioco lume dell’antico cero
mi rantola dal muro ombre malvagie.
Chissà se ancor potrò veder l’aurora.
Alessandria, 6 maggio 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
Non voglio più sentire quel lamento,
il tarlo della notte è solo un sogno,
ma il fioco lume dell’antico cero
mi rantola dal muro ombre malvagie.
Chissà se ancor potrò veder l’aurora.
Alessandria, 6 maggio 2014 (5774)
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