Gianni Regalzi

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Moderatori: Luca Necciai, ito nami

Gianni Regalzi
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TRA UN NULLA E IL NULLA

Tra un nulla e il nulla
soltanto un bacio e un fiore
e per un solo istante un breve lampo.
Subito dopo ombra e foglie amare.

Alessandria, 5 marzo 2013
Gianni Regalzi
(Dalla raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Gianni Regalzi
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LA VAL DI RATT

Ala maten-na quònd ch’a sa svigiuma,
Lisòndria l’è pü bèla
che Ruma.
Sònta Maria ‘d caste
còl campanen du Dom, i fon DIN – DON.

An via Milazzo ui stava la Giuana
ch’la fava la pitana con sò mama
e, an sel purtòn co’l con,
u j’era sò frade cui tniva a mon.

An popi ‘n la, ui stava la Gazia
ch’la bestemmiava semper
an mèz la via e, se stavi nent atent,
ut dava in pe ‘n tel cü e in couz ez an ti denc.

Celeste, ans el cantòn us ripusava
dop tütt u dì sü e zü pèr la sità.
Con lü dòi gross bursòn semper al purtava,
ma cul cu j’era andrenta
ansёn u la mai scuatà.

Na vota, j’era citt, tònc ani fa,
am viz ch’a scuratlava per la via,
curinda dre a ‘n balón arciapatà;
Celeste u ma ciamà con la vuz basa:
“Fanciott ven chi ch’at digh la verità”.
J’hò vist ‘n ti sò ògg
tristёsa ed emusiòn,
e dop an po’ u ma dicc,
fondmi vighi i dói bursón:
“Sat se ca j’hò chi ‘ndrenta?
……tütt la me disperasión.


Lisòndria, 18 G-ügn 2004
Gianni Regalzi
(El fiò del Bosch e l’anvud du Smój)

Traduzione. LA VALLE DEI TOPI

Al mattino quando ci svegliamo, Alessandria è più bella di Roma.
S.Maria di Castello e il campanile del Duomo fanno Din-Don.
In v. Milazzo abitava la Giovanna che faceva la prostituta con sua mamma, e sul portone col cane c’era suo fratello, il protettore.
Poco più avanti abitava la Gaggia che bestemmiava sempre per la via
e se non stavi accorto, ti dava i calci sul sedere e sui denti.
Celeste all’angolo della via si riposava dopo aver trascorso la giornata
In giro a elemosinare. Portava sempre appresso due borsoni di cui nessuno sapeva il contenuto.
Ricordo, ero un bambino, giocavo a palla per la via. Celeste mi chiamò con la sua voce roca: “Ragazzo vieni qui che ti dico la verità”.
Scorti nei suoi occhi tristezza ed emozione e dopo un poco mi disse, mostrandomi i due borsoni: “Sai cosa contengono? Tutta la mia disperazione”.

(N.B. La traduzione non rispetta assolutamente la metrica originale perdendo conseguentemente tutta la musicalità dei versi in dialetto).
ito nami
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da ito nami »

purtroppo una traduzione ci voleva,caro Gianni,Io che ho vissuto un po' qua e là,e ho parenti sparsi lungo tutta l'Italia, capisco solo tre quarti di quanto dice questa bella poesia.
ito nami
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

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NELL'ANGOLO PIU' ANGUSTO DELLA SERA

Un prato verde, un fiore; è primavera.
Velluto la sua pelle, chiaro è il sole
e il vento che ci canta la canzone.

Erano i giorni dei ciliegi in fiore,
dei canti d’usignoli e d’onde lente,
di calda sabbia pronta a farci letto.

Nell'angolo più angusto della sera
son queste le emozioni
che portano il tramonto a un nuovo giorno.

Alessandria, 14 marzo 2013
Gianni Regalzi
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SPENGO LA LUCE E MORFEO M’APRE L’ALI

Ma quanto pesa il profumo d’un fiore?

Dove finisce l’azzurro del mare
quando le stelle salutano il sole?

Come ritorna a fiorire la viola
nel breve spazio d’un timido aprile?

Come fa il mondo a volar nell’immenso
se nella mente dell’uomo c’è il male?

Queste domande non hanno ragione,
spengo la luce e Morfeo m’apre l’ali.

Alessandria, 16 marzo 2013
Gianni Regalzi
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NEI MIEI PENSIERI STRANI MI RIFUGIO

Nei miei pensiere strani mi rifugio
ogni qualvolta attorno e in ogni dove
comincia ad apparir l’eterna noia.

Mi fondo con il vento e volo via
cullato dalla dolce melodia
del sussurrar di foglie a primavera.

Inseguo un aquilone rosso in cielo
e salgo, salgo in alto fino a quando
m’appare il mondo un piccolo granello.

M’inebrio di stelle, d’altri mondi,
parlo alla Luna, strano, non risponde
e annego nelle nuvole di panna.

Precipito all’istante, il suolo s’apre
e in fondo al buio pozzo senza fondo
con la corolla china un fiore muore.

D’intorno è tutto gelo e grigio e pianto,
cornice di delirio a tanto nulla.
Nelle mie vene brucia il Paradiso.

Alessandria, 18 marzo 2013
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QUELL’OCCHIO A TINTE FORTI CHE IPNOTIZZA

Riflesso in mille specchi ovunque sparsi,
c’è un occhio a tinte forti che ipnotizza
quei burattini appesi a un falso filo.

E’ un filo tutto intriso d’illusioni,
d’inutili promesse fatte a caso,
di stelle e lune e luci artificiali.

E i burattini corrono contenti
convinti di trovare l’Eldorado.

Rovineranno invece in fondo al pozzo
travolti dalla più tremenda sorte.

Alessandria, 22 marzo 2013
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Messaggio da Gianni Regalzi »

A lato della strada c’era un Fiore
che stava a capo chino ad aspettare
la mano forse fredda e sconosciuta
che lo cogliesse in cambio d’un sorriso.

Al posto del sorriso giunse un grido
un grido, un urlo e un pianto disperato
e di quel Fior rimase infame scempio.

Ora la strada è nuda, ma ogni tanto
si sente di quel Fiore il suo profumo.

Alessandria, 24 marzo 2013
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MI SON SDRAIATO SULL’ALI DEL TEMPO

Mi son sdraiato sull’ali del tempo
e in un solo momento
ho rivissuto le mie ore passate,
i miei giorni, i mei anni,
le roventi illusioni e gli affanni
che han nutrito d’Ambrosia il mio cuor.

Ora l’Alba è un miraggio,
il Tramonto mi porge il suo manto
e la tiepida pioggia d’aprile
è null’atro che pianto.

Alessandria, 27 marzo 2013
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LE SUOLE CONSUMATE DELLA VITA

Le suole consumate della vita
m’hanno condotto in un giardino spoglio
con fiori a capo chino, erbe, sterpaglie
e muti gorgheggiar d’ali arlecchine.

In fondo, dietro l’edera ingiallita,
c’è un segno nero inciso contro il muro
che come per incanto prende forma
e m’apre tutto a un tratto all’infinito.
All’infinito spazio e al buio tempo,
dentro a una luce, a un urlo, a un canto e a un pianto.

Alessandria, 3 marzo 2013
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Re: Gianni Regalzi

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SEGNI SENZA SENSO

E come la Passione
s’infiamma, s’assopisce e si dilegua,
così le mie Parole
si son mutate in segni senza senso
lasciandomi l’amaro nella mente.

Alessandria, 4 aprile 2013
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