michael*santhers
Moderatori: Luca Necciai, ito nami
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PORCILI
Occhi toppati
politici bendati
sguardi stetoscopici
rosee carni allacciate
sproloqui bombardati
narici consumate innevate
nervi sfibrati
Santini filigranati
su comodini intarsiati
-Andirivieni sincronizzati
giochi solitari
d’arti superiori
di plebei compiaciuti
origlianti
-Porcili Statali
copule vidimate
ingrassi veri
contenti palafrenieri
-----------------------
Da:Destini E Presagi
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politici bendati
sguardi stetoscopici
rosee carni allacciate
sproloqui bombardati
narici consumate innevate
nervi sfibrati
Santini filigranati
su comodini intarsiati
-Andirivieni sincronizzati
giochi solitari
d’arti superiori
di plebei compiaciuti
origlianti
-Porcili Statali
copule vidimate
ingrassi veri
contenti palafrenieri
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Da:Destini E Presagi
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Re: michael*santhers
sintagmi singoli, come colpi di nastro di mitragliatrice,sgranati micidiali e precisi. Epigramma cadenzato,con cui a quella gentaglia,hai dato una bella sgrumata ,usando le parole del berretto verde John Wayne
ito nami
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GRAZIE GILBERTO
CIAO michael
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RONDINE DI MAGGIO
Con nuovo lustro piumaggio
con fatica hai lasciato altro paesaggio
sei tornata e saluti con delizioso volteggio
tra l’odore dell’erba pronta a foraggio
al vecchio tetto farai fra poco atterraggio
Nell’impervio lungo viaggio
degli umani hai rischiato il linciaggio
per fortuna appena in tempo al riparo di un faggio
e alla iena delusa è rimasto della tua morte il miraggio
anche se rimanderà a settembre la delusione di maggio
Poi mi racconterai spero buone notizie
per porre il mio cuore in lieve delizie
spero all’altro capo di terra sian cadute malizie
ci siano anime candide non corrotte a sporcizie
uguaglianze che hanno sconfitto ingiustizie
Qua la vita scorre con grande dolore
io ho perso anche l’unico amore
e il sorriso è finito nel vortice del malumore
ai denti nell’inciampo la parola si fa rumore
l’anima ha fatto secco tonfo nello squallore
Caro amico il male è ovunque lo stesso
in ogni terra ci sono occhi col male riflesso
c’è il malvagio che sfrutta il dimesso
a chi tanto oro e a chi nulla è concesso
il povero ha l’unica forza di rimanere perplesso
—————————————————-
Da:Vite Tremule
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con fatica hai lasciato altro paesaggio
sei tornata e saluti con delizioso volteggio
tra l’odore dell’erba pronta a foraggio
al vecchio tetto farai fra poco atterraggio
Nell’impervio lungo viaggio
degli umani hai rischiato il linciaggio
per fortuna appena in tempo al riparo di un faggio
e alla iena delusa è rimasto della tua morte il miraggio
anche se rimanderà a settembre la delusione di maggio
Poi mi racconterai spero buone notizie
per porre il mio cuore in lieve delizie
spero all’altro capo di terra sian cadute malizie
ci siano anime candide non corrotte a sporcizie
uguaglianze che hanno sconfitto ingiustizie
Qua la vita scorre con grande dolore
io ho perso anche l’unico amore
e il sorriso è finito nel vortice del malumore
ai denti nell’inciampo la parola si fa rumore
l’anima ha fatto secco tonfo nello squallore
Caro amico il male è ovunque lo stesso
in ogni terra ci sono occhi col male riflesso
c’è il malvagio che sfrutta il dimesso
a chi tanto oro e a chi nulla è concesso
il povero ha l’unica forza di rimanere perplesso
—————————————————-
Da:Vite Tremule
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IL CAVALIERE VECCIA
Un corvo calò a picco sulla testa
e rubò la parrucca lavata a festa
al Cavaliere Veccia Tempesta
Fulmineo il commendatore Frasca Aniello
si levò una scarpa e la lanciò all’uccello
che colpito mollò gracchiando la refurtiva
sospinta dal vento volò nel fiume in piena
azzannata da un pesce simile a una iena
Incarognito il sole sulla pelata lucida e sudata
ove si rifletteva beffardo il ghigno dell’amico
che prese una frasca e in capo glie la pose adagiata
Proprio in quel momento passò una bionda
il grande amore segreto del cavaliere Veccia
ricorso proprio alla parrucca in strategia
per far colpo sulla Signorina Florenzia
A tal visione emozionato e imbarazzato
s’inchinò a salutare devoto spasimante
e cadde la larga fronda dal capo pesante
e il lucido deserto apparve all’amata
la quale rossa in viso e imbarazzata
balbuziente disse: se avesse i capelli
neri soffici e lucenti come gioielli
sarebbe identico al Cavaliere Veccia
che nel mio cuore tentò aprir breccia
-La storia non va oltre ..strategie in corso
---------------------------------------------------
Da:Poesie Cialtrone
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e rubò la parrucca lavata a festa
al Cavaliere Veccia Tempesta
Fulmineo il commendatore Frasca Aniello
si levò una scarpa e la lanciò all’uccello
che colpito mollò gracchiando la refurtiva
sospinta dal vento volò nel fiume in piena
azzannata da un pesce simile a una iena
Incarognito il sole sulla pelata lucida e sudata
ove si rifletteva beffardo il ghigno dell’amico
che prese una frasca e in capo glie la pose adagiata
Proprio in quel momento passò una bionda
il grande amore segreto del cavaliere Veccia
ricorso proprio alla parrucca in strategia
per far colpo sulla Signorina Florenzia
A tal visione emozionato e imbarazzato
s’inchinò a salutare devoto spasimante
e cadde la larga fronda dal capo pesante
e il lucido deserto apparve all’amata
la quale rossa in viso e imbarazzata
balbuziente disse: se avesse i capelli
neri soffici e lucenti come gioielli
sarebbe identico al Cavaliere Veccia
che nel mio cuore tentò aprir breccia
-La storia non va oltre ..strategie in corso
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Da:Poesie Cialtrone
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DITTATORI
Squittii nella foreste
ruggiti nelle tane
topi con la criniera
leoni spelacchiati
-Rivendicano troni
iene in frac
-Mosè con la flotta
dal cielo salva le razze
-Cantano tre volte i capponi
a confessioni sterili
-Sepolti i ricordi
dei funghi avvelenati
di Hiroshima
-Ossa a segnalibro
tra pagine di terra
unico lettore
il silenzio
-----------------------
Da:Destini E Presagi
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ruggiti nelle tane
topi con la criniera
leoni spelacchiati
-Rivendicano troni
iene in frac
-Mosè con la flotta
dal cielo salva le razze
-Cantano tre volte i capponi
a confessioni sterili
-Sepolti i ricordi
dei funghi avvelenati
di Hiroshima
-Ossa a segnalibro
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unico lettore
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Da:Destini E Presagi
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- Sommo poeta
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INVERNO
Cielo cenerino
aria rasoio
fronde necrologiche
precarietà sorteggiate
giochi di mute
metamorfosi oculari
gong di campanili
pagliuzze di merli
croci redenti
-Mandorli fioriti
....speranza
------------------
Da:Soste Precarie
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aria rasoio
fronde necrologiche
precarietà sorteggiate
giochi di mute
metamorfosi oculari
gong di campanili
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....speranza
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Da:Soste Precarie
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- Sommo poeta
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- Iscritto il: 16/05/2010, 5:16
CAPRONE
Cara moglie
siamo come dado e bullone,
benzina e motore
terra e zappa
tela e pennello
specchio e riflesso
moneta e portafoglio,
Ti amo intensamente
anche se dici sempre
che sono rozzo caprone
Ora vorrei farti una domanda
hai visto mai raffinata canarina
sposare uno di suddetta razza?
---------------------------------------
Da:Poesie Cialtrone
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siamo come dado e bullone,
benzina e motore
terra e zappa
tela e pennello
specchio e riflesso
moneta e portafoglio,
Ti amo intensamente
anche se dici sempre
che sono rozzo caprone
Ora vorrei farti una domanda
hai visto mai raffinata canarina
sposare uno di suddetta razza?
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Da:Poesie Cialtrone
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- Sommo poeta
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- Iscritto il: 16/05/2010, 5:16
I-TAGLIA
Illeciti sdoganati nelle chiese
di milioni di ruffiani raccomandati
millantano onestà sudate sangue
pioli d’infinita scala di raggiri
sono gli stessi che dopo aver messo
depredi al cumulo gridano giustizia
ladri con paure d’esser derubati
invocano privacy al bottino
gridano cecità di giustizia
verso coloro che li imitano
parlano di Patria quando avvertono
insidie al bottino e di federalismo
a volerlo occulto preservare
dittatori monarchi della carne
e Comunisti d’ossa a plagio d’uguaglianze
imprenditori dello spenno
infermieri degli arrosti urlanti
in una mano alta la croce
nell’altra il pugnale dorso d’occhi
-Rosari e catene galere alate
da tintinni e parole al vento
----------------------------------
Da:Destini E Presagi
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di milioni di ruffiani raccomandati
millantano onestà sudate sangue
pioli d’infinita scala di raggiri
sono gli stessi che dopo aver messo
depredi al cumulo gridano giustizia
ladri con paure d’esser derubati
invocano privacy al bottino
gridano cecità di giustizia
verso coloro che li imitano
parlano di Patria quando avvertono
insidie al bottino e di federalismo
a volerlo occulto preservare
dittatori monarchi della carne
e Comunisti d’ossa a plagio d’uguaglianze
imprenditori dello spenno
infermieri degli arrosti urlanti
in una mano alta la croce
nell’altra il pugnale dorso d’occhi
-Rosari e catene galere alate
da tintinni e parole al vento
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Da:Destini E Presagi
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- Iscritto il: 16/05/2010, 5:16
EPITAFFIO COSMICO
Qui riposa Il più grande genio di tutte le galassie
talmente infinito nel sublime pensiero
da rendere impossibile di questo umana stesura
che richiederebbe una biblioteca lunga anni luce
ecco perché molti leggendo questa lapide
non troveranno tracce dei suoi scritti
la stessa memoria verbale impossibile al tramando
in secoli e secoli d'ininterrotte parole
basti pensare che le quattro stagioni
con tutti i fenomeni poetici combinati a esse connessi
sono il misero uno per mille della sua poesia
-Qualcuno si chiederà che senso abbia
leggere questo epitaffio nell’infinito?
..chi pone il quesito è talmente asino
da scambiare antenna satellitare
una rapa selvatica sul tetto e voler
catturare nitidi immagini su marte
o ancor peggio credere palline di pecore sotto un noce
nere olive Ascolane o del Salento
.................amen....................
--------------------------------------------------
Da:Poesie Cialtrone
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talmente infinito nel sublime pensiero
da rendere impossibile di questo umana stesura
che richiederebbe una biblioteca lunga anni luce
ecco perché molti leggendo questa lapide
non troveranno tracce dei suoi scritti
la stessa memoria verbale impossibile al tramando
in secoli e secoli d'ininterrotte parole
basti pensare che le quattro stagioni
con tutti i fenomeni poetici combinati a esse connessi
sono il misero uno per mille della sua poesia
-Qualcuno si chiederà che senso abbia
leggere questo epitaffio nell’infinito?
..chi pone il quesito è talmente asino
da scambiare antenna satellitare
una rapa selvatica sul tetto e voler
catturare nitidi immagini su marte
o ancor peggio credere palline di pecore sotto un noce
nere olive Ascolane o del Salento
.................amen....................
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Da:Poesie Cialtrone
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ANNI
Anni
pietre al collo
a pensieri incerti
tra approdi pirati
e abissi d’anima
Palline sventrate
da catene
rosario del tempo
Spiedi di stagioni
cotti su pensieri
arroventati
da dolori
Lenze di parole
spezzate
all’amo dei sogni
Monete di giorni
fuori corso
nel salvadanaio
alla dogana
del silenzio
Numeri
imprigionati
nei calendari
e fucilati dai ricordi
Dadi di stelle
lanciati
dal destino
tra sole e notti
Microbi e orgasmi
a costruire
e disfare
statue di carne
-----------------------
Da:Destini E Presagi
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pietre al collo
a pensieri incerti
tra approdi pirati
e abissi d’anima
Palline sventrate
da catene
rosario del tempo
Spiedi di stagioni
cotti su pensieri
arroventati
da dolori
Lenze di parole
spezzate
all’amo dei sogni
Monete di giorni
fuori corso
nel salvadanaio
alla dogana
del silenzio
Numeri
imprigionati
nei calendari
e fucilati dai ricordi
Dadi di stelle
lanciati
dal destino
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Microbi e orgasmi
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Da:Destini E Presagi
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DISPUTE
L’avvocato Formaggio Campese
chiese un milionario risarcimento
al contadino Baracca,ferito
per essere finito incauto sulla traiettoria
del proiettile del Geometra Sinarca
diretto verso un cinghiale sbarbato
di colore rosa carne
e quando l’intralciatore
sostenne trattarsi del suo maiale,
pieno d’ira il Re del foro
tra latinismi e metafore
parlò dell’evoluzione della specie
-Desto dal torpore il Giudice Fruscella
battè il martello, atterrì l’aula
e proferì… è pur vero che le specie
si sono evolute ma per tutti i Ciceroni
qua è successo raro fenomeno d’involuzione
tre umanoidi retrocessi a Somari
e mise la sentenza condannando i disputanti
a rinverdire agreste storia per le scuole
dell’ormai originale specie in estinzione
nel più vicino zoo
-In aula fragore d'applausi
e si levò un cartello del fabbro Cicoria
....lecce uguale per tutti
viva il Giudige,giustizzia è fata
----------------------------------------
Da:Destini E Presagi
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chiese un milionario risarcimento
al contadino Baracca,ferito
per essere finito incauto sulla traiettoria
del proiettile del Geometra Sinarca
diretto verso un cinghiale sbarbato
di colore rosa carne
e quando l’intralciatore
sostenne trattarsi del suo maiale,
pieno d’ira il Re del foro
tra latinismi e metafore
parlò dell’evoluzione della specie
-Desto dal torpore il Giudice Fruscella
battè il martello, atterrì l’aula
e proferì… è pur vero che le specie
si sono evolute ma per tutti i Ciceroni
qua è successo raro fenomeno d’involuzione
tre umanoidi retrocessi a Somari
e mise la sentenza condannando i disputanti
a rinverdire agreste storia per le scuole
dell’ormai originale specie in estinzione
nel più vicino zoo
-In aula fragore d'applausi
e si levò un cartello del fabbro Cicoria
....lecce uguale per tutti
viva il Giudige,giustizzia è fata
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- Iscritto il: 16/05/2010, 5:16
FOGLIE MORTE
Al passaggio di macchine
tentano di resuscitarsi le foglie
rantolano in aria vibrata
e poi in macabra danza
ricadono nel puzzle precario
fin quando a sera inzuppate di rugiada
trovano pace ai bordi di cunette
consegnandosi al macero
Sui rami i corvi paiono
macchie d’inchiostro a brutte copie
e folate di vento sbuffi d’asciugo
di scolari svogliati
a rigori di compiti,
premure,lungimiranze d’adulti
Sui tetti rinverdiscono chiazze di muschio
porri di speranze
al circostante che lento saluta
sotto grigio marmo del cielo
che cala dai monti
spronando avamposti di nebbia
Voci lontane
impatti tra scoppi di gola
e implori cacciati da nuvole nere
umori in attesa a ritornare alla fonte
Speranza a un angolo,
tremule acerbe bocche incollate
riscaldano due bucaneve
esplosi dal petto
---------------------------------------
Da:Destini E Presagi
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tentano di resuscitarsi le foglie
rantolano in aria vibrata
e poi in macabra danza
ricadono nel puzzle precario
fin quando a sera inzuppate di rugiada
trovano pace ai bordi di cunette
consegnandosi al macero
Sui rami i corvi paiono
macchie d’inchiostro a brutte copie
e folate di vento sbuffi d’asciugo
di scolari svogliati
a rigori di compiti,
premure,lungimiranze d’adulti
Sui tetti rinverdiscono chiazze di muschio
porri di speranze
al circostante che lento saluta
sotto grigio marmo del cielo
che cala dai monti
spronando avamposti di nebbia
Voci lontane
impatti tra scoppi di gola
e implori cacciati da nuvole nere
umori in attesa a ritornare alla fonte
Speranza a un angolo,
tremule acerbe bocche incollate
riscaldano due bucaneve
esplosi dal petto
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Da:Destini E Presagi
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EPITAFFIO COMUNISTA
Fiero ai raggi x al torace
appariva sempre una falce
incrociata a un martello
-A recalcitrante ingresso di banca
suonava il metal detector
e quando passava in un campo di grano
questo si piegava in riverenza
al maturo rimando
e i chiodi a omaggiarlo si piantavano
al muro da soli
..Comunista era il marchio
adirato chiedeva a ognuno
degli appropri il testamento di Dio
e a ilarità in diniego,ladro gridava
il mondo è anche degli animali
ogni croce è fermaglio simbolo
di dolore,prezzo d’ogni vita
pulsante,prova ne è il sole
che mai schiva in distinguo
un cencio da un frac
una gramigna da un fiore
-La morte,traguardo e partenza
con terrore schivata da ogni essere
alimentato ad ossigeno
-Questa lapide,infinito gradino
d'irraggiungibile regno d'utopie
ogni piolo servile dente a sorriso
a scalfire grugno del mondo
-Questo marmo,aeroporto al lascito
d'anime libere ai posteri anche se
vi decollano avare ali piombate
a mai sazie ingordigie
--------------------------------------
Da:Destini E Presagi
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appariva sempre una falce
incrociata a un martello
-A recalcitrante ingresso di banca
suonava il metal detector
e quando passava in un campo di grano
questo si piegava in riverenza
al maturo rimando
e i chiodi a omaggiarlo si piantavano
al muro da soli
..Comunista era il marchio
adirato chiedeva a ognuno
degli appropri il testamento di Dio
e a ilarità in diniego,ladro gridava
il mondo è anche degli animali
ogni croce è fermaglio simbolo
di dolore,prezzo d’ogni vita
pulsante,prova ne è il sole
che mai schiva in distinguo
un cencio da un frac
una gramigna da un fiore
-La morte,traguardo e partenza
con terrore schivata da ogni essere
alimentato ad ossigeno
-Questa lapide,infinito gradino
d'irraggiungibile regno d'utopie
ogni piolo servile dente a sorriso
a scalfire grugno del mondo
-Questo marmo,aeroporto al lascito
d'anime libere ai posteri anche se
vi decollano avare ali piombate
a mai sazie ingordigie
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Da:Destini E Presagi
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Re: michael*santhers
mi appare incerto se questo tuo sia un epitaffio verace o un elogio ad una grande utopia,caro Mika-El
ito nami