Yama
Moderatori: Luca Necciai, ito nami
- poesia n. 625 del dicembre 2004
RENA BAGNATA
È rena bagnata e diaccia
quella su cui cammino
in questo pomeriggio freddo
di dicembre
in un maestrale umido
che porta a riva
gli odori del mare
e sfrangia le creste d’onda
impregnando la sabbia
con rugiada di sale.
Fredda la rena
come i sogni interrotti
falciati da una realtà
senza compromessi
che mi lega a sè
come uno schiavo al remo
e mi trascina inerme
facendo velleità d’ogni resistenza
e d’ogni ribellione cosa morta.
yama
RENA BAGNATA
È rena bagnata e diaccia
quella su cui cammino
in questo pomeriggio freddo
di dicembre
in un maestrale umido
che porta a riva
gli odori del mare
e sfrangia le creste d’onda
impregnando la sabbia
con rugiada di sale.
Fredda la rena
come i sogni interrotti
falciati da una realtà
senza compromessi
che mi lega a sè
come uno schiavo al remo
e mi trascina inerme
facendo velleità d’ogni resistenza
e d’ogni ribellione cosa morta.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 14:14, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 516 del luglio 2004
LA MOSCA VOLA
La mosca vola
senza apparente meta
nella calura.
yama
LA MOSCA VOLA
La mosca vola
senza apparente meta
nella calura.
yama
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- poesia n. 517 del luglio 2004
VIVE IL ROSPO
Vive il rospo
nel fango dello stagno
dentro al suo mondo.
yama
VIVE IL ROSPO
Vive il rospo
nel fango dello stagno
dentro al suo mondo.
yama
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- poesia n. 518 del luglio 2004
IL ROSPO CIECO
Il rospo cieco
vuole cantare il cielo
ma non lo vede.
yama
IL ROSPO CIECO
Il rospo cieco
vuole cantare il cielo
ma non lo vede.
yama
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- poesia n. 519 del luglio 2004
TREMA IL ROSPO
Trema il rospo
per il freddo sibilare
della vipera.
yama
TREMA IL ROSPO
Trema il rospo
per il freddo sibilare
della vipera.
yama
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- poesia n. 520 del luglio 2004
FIORE DI CAMPO
Fiore di campo
spuntato in mezzo ai rovi
senza pungersi.
yama
FIORE DI CAMPO
Fiore di campo
spuntato in mezzo ai rovi
senza pungersi.
yama
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- poesia n. 522 del luglio 2004
IN PIENA CITTÀ
In piena città
un bosco trascurato
sembra felice.
yama
IN PIENA CITTÀ
In piena città
un bosco trascurato
sembra felice.
yama
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- poesia n.31 del novembre 2002
RUGHE (nozze d’argento)
Magiche rughe
che all’amore danno lignaggio,
miti di baci e di carezze
che dell’amore sono linguaggio.
Calamite di sguardi,
di curioso affetto colmi,
che di confusione di membra
sono preludio e auspicio.
Conforto d’idee disperse,
dove solo il cuore ostenta certezze,
e come le tue turgide labbra,
sorrisi e lampi di gioia distillano.
yama
RUGHE (nozze d’argento)
Magiche rughe
che all’amore danno lignaggio,
miti di baci e di carezze
che dell’amore sono linguaggio.
Calamite di sguardi,
di curioso affetto colmi,
che di confusione di membra
sono preludio e auspicio.
Conforto d’idee disperse,
dove solo il cuore ostenta certezze,
e come le tue turgide labbra,
sorrisi e lampi di gioia distillano.
yama
- poesia n.33 del novembre 2002
SERA, ACCOGLIENTE AMICA
Abbaglianti immagini di brillanti verdi
e caldi ocra di muri a secco,
di antichi profumi di fiori e di mare.
Son visioni di lontani orizzonti,
di rosso striati e spazzati dal vento.
Danze d’immagini, di suoni pregne.
Immagini, voci e canti vivaci
di una passata età che quale altra vita,
sull’oggi s’affaccia, mostrandone il ricordo.
Sensazioni che del vespro son l’annuncio,
e preludio della sera, accogliente amica,
dimora di baci e di carezze impertinenti.
yama
SERA, ACCOGLIENTE AMICA
Abbaglianti immagini di brillanti verdi
e caldi ocra di muri a secco,
di antichi profumi di fiori e di mare.
Son visioni di lontani orizzonti,
di rosso striati e spazzati dal vento.
Danze d’immagini, di suoni pregne.
Immagini, voci e canti vivaci
di una passata età che quale altra vita,
sull’oggi s’affaccia, mostrandone il ricordo.
Sensazioni che del vespro son l’annuncio,
e preludio della sera, accogliente amica,
dimora di baci e di carezze impertinenti.
yama
- poesia n.34 del dicembre 2002
PENSIERO DARK
Fievoli luci
che all’imbrunire,
non vincono l’ombre,
indecise sagome
arrancanti nel buio,
nero antro di ancestrali paure,
figure incerte,
avvolte di bieco pensiero,
che di nera cronaca s’ammantano,
passi veloci,
come a sfuggire tempesta,
s’inseguono nei vicoli.
Il gelo del comune sentire
tutto avvolge,
come umido sudario,
e a nulla vale
il lume che di ragione è vanto,
ne il saper che l’amore mio m’è accanto.
Solo il colore del sogno
potrà spezzare
del grigio orrore il cerchio.
Solo di poesia il volo,
potrà sciogliere delle catene
l’angosciante nodo.
yama
PENSIERO DARK
Fievoli luci
che all’imbrunire,
non vincono l’ombre,
indecise sagome
arrancanti nel buio,
nero antro di ancestrali paure,
figure incerte,
avvolte di bieco pensiero,
che di nera cronaca s’ammantano,
passi veloci,
come a sfuggire tempesta,
s’inseguono nei vicoli.
Il gelo del comune sentire
tutto avvolge,
come umido sudario,
e a nulla vale
il lume che di ragione è vanto,
ne il saper che l’amore mio m’è accanto.
Solo il colore del sogno
potrà spezzare
del grigio orrore il cerchio.
Solo di poesia il volo,
potrà sciogliere delle catene
l’angosciante nodo.
yama
- poesia n.35 del dicembre 2002
TRAMONTO
Alte vette
sfuggono la sera
e le ombre scure
stentano a seguirle.
Solo la cima del monte,
il sole,
incanta ancora
col suo amore lucente.
Temerari passeri
inseguono il giorno,
volando dietro
ad orgogliosi sogni.
Gialli sbuffi e rossi e viola,
legano dei prati l’erba,
come firmamento,
ove son stelle i fiori.
Breve è il momento,
corto l’incanto
ed agrodolce la notte arriva
… e tu con lei.
yama
TRAMONTO
Alte vette
sfuggono la sera
e le ombre scure
stentano a seguirle.
Solo la cima del monte,
il sole,
incanta ancora
col suo amore lucente.
Temerari passeri
inseguono il giorno,
volando dietro
ad orgogliosi sogni.
Gialli sbuffi e rossi e viola,
legano dei prati l’erba,
come firmamento,
ove son stelle i fiori.
Breve è il momento,
corto l’incanto
ed agrodolce la notte arriva
… e tu con lei.
yama
- poesia n.36 del dicembre 2002
PASSIONE
Avide labbra
si serrano avvolgenti
avvinghiandosi
a misteriosi impulsi
cantico di turgori
inneggianti la vita
e l’amore.
Agili dita
s’insinuano ovunque
in carezze che
d’arroganti istinti,
son guidate in giochi
fatti di gioia
e di leggero sentire.
Amo il tuo essere
ed amo la pressione,
di mobile seta,
che s’avanza e spinge
sull’albero
che s’erge al vento
della tua passione.
yama
PASSIONE
Avide labbra
si serrano avvolgenti
avvinghiandosi
a misteriosi impulsi
cantico di turgori
inneggianti la vita
e l’amore.
Agili dita
s’insinuano ovunque
in carezze che
d’arroganti istinti,
son guidate in giochi
fatti di gioia
e di leggero sentire.
Amo il tuo essere
ed amo la pressione,
di mobile seta,
che s’avanza e spinge
sull’albero
che s’erge al vento
della tua passione.
yama
- poesia n.37 del dicembre 2002
FLUTTI DELLA LUNA
Flutti tonanti,
flagello di scogli,
qual’eco di tempesta
si scagliano sull’anima,
svuotano il cuore
dell’umano sentire
e come gelida morsa,
i visceri attanagliano.
Flutti che il tuo partire
ha scatenato,
come masso scagliato
a sconvolgere l’acque chete.
Flutti della luna,
che il cuore strappate
e come deserto di sensi
lasciate la mia anima.
yama
FLUTTI DELLA LUNA
Flutti tonanti,
flagello di scogli,
qual’eco di tempesta
si scagliano sull’anima,
svuotano il cuore
dell’umano sentire
e come gelida morsa,
i visceri attanagliano.
Flutti che il tuo partire
ha scatenato,
come masso scagliato
a sconvolgere l’acque chete.
Flutti della luna,
che il cuore strappate
e come deserto di sensi
lasciate la mia anima.
yama