Franco Fortini
Inviato: 23/12/2013, 15:17
Arte poetica
Tu occhi di carta tu labbra di creta
tu dalla prima saliva malfatto
anima di strazio e ridicolo
di allori finti e gestri
tu di allarmi e rossori ;
tu di debole cervello
ladro di parole cieche u.
uomo da dimenticare
dichiara che il canto vero
è oltre il tuo sonno fondo .
e i vertici bianchi del mondo ;
per altre pupille avvenire.
Scrivi che i veri uomini amici
parlano oltre i tuoi giorni che presto:
saranno disfatti. E già li attendi.
E questo solo ancora è il tuo onore.
E voi parole mio odio e ribrezzo,
se non vi so liberare .
tra le mie mani ancora
non vi spezzate.
1948-1950
____________________________
Lettera
Padre, il mondo ti ha vinto giorno per giorno
come vincerà me, che ti somiglio.
Padre, i tuoi gesti sono aria nell'aria,
come le mie parole vento nel vento.
Padre, ti hanno umiliato, tradito, spogliato,
nessuno t'ha guardato per aiutarti.
Padre di magre risa, padre di cuore bruciato,
padre, il più triste dei miei fratelli, padre,
il tuo figliuolo ancora trema del tuo tremore,
come quel giorno d'infanzia di pioggia e paura
pallido tra le urla buie del rabbino I contorto
perdevi di mano le zolle sulla cassa di tuo padre.
Ma quello che tu non dici devo io dirlo per te
al. trono della luce che consuma i miei giorni.
Per questo è partito tuo figlio; e ora insieme ai compagni
cerca le strade bianche di Galilea.
____________________________
I mesi
Lucida aprile limpidi cristalli,
maggio mena ragazze per i viali,
Giugno spicca gerani ai davanzali.
contempla luglio di sole e i grani gialli.
Dorme Agosto e non ode i temporali
crescere sulle stoppie delle valli;
nel crepuscolo viola
bagna settembre all'acque fluviali.
Ottobre succia l'uva lungo il fosso,
prega Novembre a lume di candela,
e Dicembre si soffia il naso rosso.
Gennaio è morto e sottoterra gela.
Smilzo Febbraio serra i panni addosso,
e Marzo pescatore alza la vela.
Franco Fortini
Tu occhi di carta tu labbra di creta
tu dalla prima saliva malfatto
anima di strazio e ridicolo
di allori finti e gestri
tu di allarmi e rossori ;
tu di debole cervello
ladro di parole cieche u.
uomo da dimenticare
dichiara che il canto vero
è oltre il tuo sonno fondo .
e i vertici bianchi del mondo ;
per altre pupille avvenire.
Scrivi che i veri uomini amici
parlano oltre i tuoi giorni che presto:
saranno disfatti. E già li attendi.
E questo solo ancora è il tuo onore.
E voi parole mio odio e ribrezzo,
se non vi so liberare .
tra le mie mani ancora
non vi spezzate.
1948-1950
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Lettera
Padre, il mondo ti ha vinto giorno per giorno
come vincerà me, che ti somiglio.
Padre, i tuoi gesti sono aria nell'aria,
come le mie parole vento nel vento.
Padre, ti hanno umiliato, tradito, spogliato,
nessuno t'ha guardato per aiutarti.
Padre di magre risa, padre di cuore bruciato,
padre, il più triste dei miei fratelli, padre,
il tuo figliuolo ancora trema del tuo tremore,
come quel giorno d'infanzia di pioggia e paura
pallido tra le urla buie del rabbino I contorto
perdevi di mano le zolle sulla cassa di tuo padre.
Ma quello che tu non dici devo io dirlo per te
al. trono della luce che consuma i miei giorni.
Per questo è partito tuo figlio; e ora insieme ai compagni
cerca le strade bianche di Galilea.
____________________________
I mesi
Lucida aprile limpidi cristalli,
maggio mena ragazze per i viali,
Giugno spicca gerani ai davanzali.
contempla luglio di sole e i grani gialli.
Dorme Agosto e non ode i temporali
crescere sulle stoppie delle valli;
nel crepuscolo viola
bagna settembre all'acque fluviali.
Ottobre succia l'uva lungo il fosso,
prega Novembre a lume di candela,
e Dicembre si soffia il naso rosso.
Gennaio è morto e sottoterra gela.
Smilzo Febbraio serra i panni addosso,
e Marzo pescatore alza la vela.
Franco Fortini