Gruppo Amici della Poesia

TEMPO AL TEMPO

ed erano le mute tra le rocce
a spingere stagione su stagione
o inverni accartocciati tra le nocche
a dare al tempo un tempo senza nome?

CALIPSO

ora
senza riguardo
lo sguardo vi trattengo
poichè dinnanzi più non ho miraggio
nè d'anima tormento.

VECCHIO

qualcuno ha spento un lume tra le ombre
un treno va
travasa il giorno un fiato d'orizzonte.

DISTACCO

così diversa
questa antica luna ...
separa un melanconico richiamo
una genziana.

PRIMA DOPO

dimentica di se questa tormenta
che scivola di terra acqua e sole e si aggroviglia
e come passa torna a quiete e resta.

BIANCOROSSO

... e come dirimpetto al parco sole una facciata
( bianca, bianca, bianca )
svilita quand'è sera al rosso unita.

LIEVE D'APRILE

si che sarà di neve
qualsivoglia untore di là d'aprile
mentre ritorna lieve
nella vita nuova l'inverno ostile.

VERGINE DI LUNA

la terra adombra un volto e dalla luna
( e pallida e morente )
un astio porta chiarità e fortuna.

NAVIGANTE

sospeso tra le gocce ascolto il mare ...
un vicolo si fa d'usate cose.

SGUARDO D'ORIZZONTE

di pari dignità
questo silenzio
e m'abbandona?

IL VECCHIO E IL MARE

ritto sopra un brivido
si sposta come lacrima nel vento
e si riposa
ma gli occhi sono sciabordio di senso.

TRAMONTO E POI ...

dall'anima sferzata approda sera
si fa dell'ombra un'ala passeggera.

CUORE SU TELA

... e poi mi disse: "a me mi colse il mare."
ma l'onda l'increspò fra tela e cuore.

DALL'ONDA POI ...

un saio appeso all'ombra di un riposo
un sole ignaro affianca timoroso
al vento schiuma in lacrime un maroso
e tutto invano ...
la vita alla marea sposa lo sposo.

CATTEDRALI NEL DESERTO

sa di un velo d'afa
e cattedrali
il vento.