Gruppo Amici della Poesia

troppo rumore,
la mia testa,
una crepa senza fine
è la gente che ripara
dalla brezza
contro un margine a svanire ...
la stoltezza.

e poi nessuno mi darà di se quel che non trova

non scinde l' anima la sua integrità

nè si ritrova.

eromperà la notte ... finalmente
e il giorno migrerà
scevro di stelle.

sola ... l' ultima frontiera ... fitta come neve si farà ..... la notte intera.

immota,
in nudità del giorno,
tra sterpi di fogliame a sepoltura:
una sirena.
o un angelo ceduto nel suo volo
alla sua pena.

pioggia
dalle
nubi
un
tramestìo
d' ombrelli
in - croci.

da sotto le palpebre
rotonda come fiato si confonde
la veridicità del sogno ...
donde le onde ?

lo stridere dell' erba le mie suole ... spoglie le viole
-
lo sciabordio di voci la mia testa ... vane parole
-
gli spazi di confini evanescenti ... d' albe si muore
-
la luna spezza d' ombre il rotolare ... ore su ore.

dopo l' urticante distonia ... il vuoto.

si
defila
in
dilanianti
mete
il
vento.

mi
strappano
le
voci
alla
follia
le
astanti
croci.

nel suono d' onda raccolsi il tuo richiamo opposto al vento
-
nel mio silenzio appresi la metà che accolse il canto
-
nel nostro tempo ci scivolò un rimpianto e fu imperfetto.

la
luna
danza
un
velo
d' acqua
muove.

forse una sorgente di pietà m' estinguerà di capoversi ...
ma gli occhi suoi son mondi ancora verdi.

passasse un treno,
che coincidenza .....
le vite parallele.