Gianni Regalzi

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

Moderatori: Luca Necciai, ito nami

ito nami
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Un armonioso metro questo da te richiamato in vita,e adatto alla tua lirica.
Ci infonde un pò di gioia in questa ora tetra stagione.
ito nami
Gianni Regalzi
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SUL MONTE

Intensi verdeggiar d’antiche felci,
m’insegnano la strada
nell’aria chiaroscura del mattino.
Sudato è il vecchio viottolo silvano
ove il mio passo silenzioso e lieve,
dimentica incurante il suo passato.
Vago il mio pensiero si dona all’infinito.
Bagliori ed ombre molli si fondono tra loro,
silenzi suoni lievi e numi surreali
s’intrecciano in celesti melodie.
Salgo, salgo e salgo,
la meta è ormai vicina,
m’abbraccia l’orizzonte,
son giunto sulla cima.

Monte Beigua, (Varazze)1978
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SCIVOLA LA VITA

Scivola la vita
come sabbia fina tra le dita
e ti lascia dentro
quello strano desiderio di Ieri.
Ma Ieri è già fantasma
e l'Oggi scivola via
come scivola
la sabbia fina tra le dita.

Alessandria, 18 dicembre 2008
Gianni Regalzi
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All'OMBRA DEL PERGOLATO

Seduto sotto il pergolato del vecchio cortile
Risento l’eco di voci passate;
lenti ricordi limati dal tempo
e dolci vertigini di scoloriti bagliori.
Languori assopiti mi ristorano l’anima
e risvegliano dal sonno profondo
i tramonti passati

“ Ven ‘n cà ch ‘t devi ancura fè i compit “
“ Anvisca la radio ch’a sentum ‘n po’ ‘d musica “
“ Büta la buta del ven ‘n tel puss almeno stasira u sarà frёsch “
“ Smorta la luce se no u j’entra i sensoss “
“ Parla piòn: u j’ie mort la nona “

Forse è solo un sogno, mentre sto seduto
sotto il pergolato del vecchio cortile
stordito dall’intenso profumo dei tigli.


Alessandria 04 Ottobre 2003
Gianni Regalzi

Traduzione

Seduto sotto il pergolato del vecchio cortile
Risento l’eco di voci passate.
Deboli suoni di ricordi limati dal tempo,
dolci vertigini di scoloriti bagliori,
languori assopiti mi ristorano l’anima
e risvegliano dal sonno profondo
i tramonti passati

“ Vieni in casa che devi ancora fare i compiti “
“ Accendi la radio che sentiamo un po di musica “
“ Metti la bottiglia nel pozzo così stasera sarà fresca“
“ Spegni la luce se no entrano le zanzare “
“ Parla piano che è morta la nonna “

Forse è solo un sogno, mentre sto seduto
Sotto il pergolato del vecchio cortile
Stordito dall’intenso profumo dei tigli.
ito nami
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Simili sensazioni credo li abbiamo tutti,piacevoli anche quelle amare.Tu hai avuto la maestria di ben rievocarcele,con l'originale patiina di emozione,resa ancora più vivida dalle frasi in dialetto.Grazie di averci spinto ad un flashback anche personale.
ito nami
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RITORNO

Un bianco e malato sole d’inverno,
divide con l’ombra il vecchio cortile.
Giardino spoglio,
vecchie ringhiere,
muri sbrecciato,
cieche finestre.
Strane ed inquietanti presenze
mi aleggiano intorno.
Non voci,
non suoni,
non genti,
non battiti d’ali,
non volti sereni,
non fiori,
non canti;
l’angoscia m’assale
…richiudo l’antico portone.

Alessandria, Febbraio 1996
Gianni Regalzi
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LA CASA CON L’EDERA

Più volte volsi i pensieri
alle remote memorie
e sempre m’apparvero
fatui bagliori lontani.

Un aquilone colorato,
un Pinocchio di legno
e lontane voci
e deboli suoni scoloriti dal tempo.

Ora rivedo quel muro,
quel muro ammantato di edera verde.
Quell’edera…
un tempo, velato sipario
di segrete speranze,
ora; violento sipario
di scuro smeraldo
e d’impenetrabile luce
che soffoca il muro sbrecciato
dei miei lontani ed arcani ricordi.

Alessandria, 14 gennaio 2009
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SPERANZE VANE

Come scaccerò
i miei pensieri bui,
le ansie, le paure.

Le mie speranze vane
si sgretolano nude
nell'acque limacciose del torrente.

Alessandria, 16 gennaio 2009
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CANCELLA DAL TUO SGUARDO QUEL SORRISO

Cancella dal tuo sguardo quel sorriso;
convessi specchi e concavi riflessi
lo rendono come ad una scimmia simile.
E' l'incubo assassino d'ogni sogno
in questa apparenza d'intrisa noia.
Non illuderti di mirar le stelle,
sono solo plastiche colorate.

Alessandria, 21 gennaio 2009
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TUONANTE SILENZIO

Quelle parole non dette
ma graffiate sul granitico muro
della tua indifferenza,
suggellano l'occaso d'un sogno,
infranto nell'irreale profumo d'una notte
in quella torrida estate ormai lontana.

Alessandria, 7 gennaio 2005 (E.E. 5765)
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lontana nel tempo ma viva e nella memoria bruciante e torrida come quella notte d'estate, a quanto pare,caro amico
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UN SOLO BREVE ISTANTE M’E’ BASTATO

Un solo breve istante m’è bastato
per coglier dal mio sguardo quel lamento
fattore d’un segreto mai svelato
che causa ormai da tempo il mio tormento.

Son state tante le mie notti scure
e muti della luce molti giorni,
densi di ansie, gonfi di paure
in trepidante attesa che ritorni.

Ora una strana quiete mi divora,
la rosa rossa più non m’emoziona
e quando il giorno a sera si scolora

non odo più del vespro la canzone
promessa un tempo d’una nuova aurora
e a rotta cieca guido il mio timone.

Alessandria, 12 Marzo 2006
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VERTIGINI

Vertigini d'edera
e fiordalisi turchini,
sgretolano qell' impenetrabile muro
e colmano l'abisso d'ombra
che soffoca la mia perduta anima.

Alessandria, 6 giugno 2004
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LENTO E SILENTE IL GIORNO NASCE E CADE

Lento e silente il giorno nasce e cade
come un bel fior che attende l’aura chiara,
ma un alito di gelo lo stordisce
e in un momento sol lo china al suolo.
Anche quel cane attorno la fontana,
sognando spazi immensi e verdi prati,
s’affanna e si dimena senza posa,
però la giostra è tonda, sempre uguale
ed i suoi passi torna a calpestare.
Così l’amara vita a noi si pone,
velandoci orizzonti di speranza,
ma infine col suo eterno divenire,
c’inganna e ci trascina a quel ch’è stato.

Alessandria, 18 Ottobre 2006
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ALL’OMBRA D’UN SORRISO

All’ombra d’un sorriso
ho colto l’universo
ramingo mi son perso
tra stelle lune e mar.

La luce era lontana,
ma viva ed accecante
bastato m’è un istante
per farmi smemorar.

Raggiunta quella meta
proteso ho la mia mano
tremante piano piano
credevo di sognar.

Ma il sogno resta un sogno
e in questa nuda stanza
l’inutile speranza
m’ha fatto il cuor gelar.

Alessandria, 8 Febbraio 2009
(ore 3,15)
Gianni Regalzi
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