Gianni Regalzi

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

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Gianni Regalzi
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DOLCE SCONOSCIUTA

Dolce sconosciuta
dagl’occhi come ‘l cielo,
color di perla sono i tuoi capelli.
Scorgo malinconia nel tuo sguardo
e leggo sofferenza nei tuoi pensieri.
La vita ti ha negato i desideri
che un giorno coltivavi con speranza,
ma tutta quella vita che ti avanza
riserverà per te gioia infinita.
Lasciati cullare dalla vita,
lascia che il sole ti rispecchi gl’occhi,
scaccia l’argento prima che ti tocchi;
non è la giovinezza tua finita.

Alessandria, 6 Ottobre 2006
Gianni Regalzi
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Gianni Regalzi
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NEL CORTILE C’ERA LA NEVE

Le bucce di mandarino
sulla stufa rovente
profumavano la casa.

Nel cortile c’era candida neve.

Sulle pareti si specchiavano
echi di candeline
dell’albero di Natale.

Nel cortile c’era candida neve.

La porta della camera da letto
era socchiusa.
La nonna distesa sul letto
sembrava dormisse.

Nel cortile c’era candida neve.

S’udì un breve lamento,
un sussurro, un lieve sospiro
e d’improvviso
… tuonò l’eternità.

Scese la notte e nel cortile
la neve si fece nera.

Alessandria, 10 Dicembre 2004
Gianni Regalzi
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ito nami
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Messaggio da ito nami »

La trasmissione dell'emozione al lettore è avvenuta in modo completo.La poesia ha quindi buona probabilità di fissarsi nel suo cuore e nella sua mente per molto tempo.Bravo Gianni.
ito nami
Gianni Regalzi
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ORA UNA STRANA QUIETE MI DIVORA

Ora una strana quiete mi divora,
m’alita attorno come fosse vento.
Il sole, l’ombra e il forte temporale
che un tempo eran fattori dei miei sogni,
si son ritinti di cromie volgari.
Il sole brucia e tace, è un astro muto.
L’ombra spegne i colori quand’è sera.
Il forte temporale fa paura.
Un tempo invece, quando ti sognavo,
il sole era armonia di colori.
L’ombra nascosta, fonte di speranza
e il forte temporale era la voce
che urlava alla bufera il mio tormento
Ed ora che il silenzio è la tua voce,
m’avvolge questa lenta e strana quiete,
come alito di vento quando è sera.
E il Grande Carro muore ad occidente
lasciandomi l’amaro dell’Estate.

Alessandria, 8 Settembre 2007
Giani Regalzi
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DANNATO QUESTO TEMPO CHE CONSUMA

Dannato questo tempo che consuma
e rende vana quasi ogni speranza
rendendola opaca come bruma
in questo breve spazio che m’avanza.

Innanzi a me non vedo cose belle,
primaverili cose ed invitanti,
promesse profumate come rose,
ma solo oscure albe deliranti.

L’aurore non mi dona più il calore
che un giorno ristorava la mia mente,
ma solo fredda brina di dolore.

Mi resta solo il pianto soffocato
del mio dolor che nessun’altro sente
e sordo pure a chi m’ha abbandonato.

Alessandria, 23 novembre 2008
Gianni Regalzi
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DESERTA E’ LA CITTA’

Deserta è la città ed il mio sguardo
s’affanna senza posa per cercare
qualcosa che mi rechi quel ricordo
che m’ero imposto di dimenticare.

Muta innanzi a me appar la via,
solo fantasmi, solo sconosciuti;
ho nella mente tanta nostalgia
e scorrono a rilento i miei minuti.

Foglia d’autunno secca come il sale
la fredda terra ti farà da culla,
anch’io tacerò il profondo male

e a capo chino tornerò nel nulla.
Mai primavera a quella sarà uguale
e il tempo che m’avanza, già s’annulla.

Alessandria, giugno 2005
Gianni Regalzi
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PANTANO DI PUTRIDA NOIA

Attraverso con affanno, in solitudine
questo pantano di putrida noia
intrisa d’attesa infinita
e d’inquietante ansia.
Solo, fra gente che non coglie
l’attimo celato dalla fredda apparenza.
L’effimera certezza del visibile
mi soffoca la mente, m’insanguina gli occhi
e come armento fra gli armenti,
bruco amara nebbia
su improbabili pascoli metropolitani.

Alessandria, 11 Giugno 2007
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PRUFÜM ‘D RUZMAREN

U sa sposta la riga d’òmbra da la miraja
an cula vègia curt co ‘l pianti e ‘l fiù.
La và semper pü anòn,
a pòss nent fermèla,
la smorta piòn pianén tücc i culur.
La porta ‘n fònd la curt
adèss a l’è saraja
e an s’la galerea a vigh pü ‘nzёn.
U j’è pü ‘l maznà ch’i giogu con la bala
e a sent pü ‘l prufüm ad ruzmaren .
‘Na vota cula porta l’era druèrta
e u sù u stava ‘n cà tütt la maten,
ma ormai ist’ombra chì la va pü ‘ndrera
e u sù a l’è ammach pü ‘nt la me ment.

Alessandria, Autunno 2003
Gianni Regalzi

Traduzione a senso dell’autore

Si sposta la riga dell’ombra dal muro / in quel vecchio cortile con gli alberi e i fiori.
Avanza sempre più / non posso fermarla / spegne piano piano tutti i colori.
La porta in fondo al cortile / ora è chiusa / e sul ballatoio non vedo nessuno.
Non ci sono più i bambini che giocano a palla / e non si sente più il profumo di rosmarino. / Un tempo quella porta era aperta / e il sole la illuminava per tutto il giorno / ma ormai quest’ombra non va più indietro / e il sole resta soltanto nella mia mente.
Gianni Regalzi
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POLLINE DI PIOPPO

Languore di miele.
Rugiada di vita.
Dirompente fragore di tuono.
Ho il terremoto nel cuore.
Come spada rovente
mi hai trafitto l’anima
e nella mia mente è esploso l’infinito
mentre fiocchi di neve bastarda
salgono verso le nuvole basse,
in questo anomalo Maggio rovente.

Alessandria, 3 Maggio 2004
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IMPOSSIBILE VOLO

Ho cercato più volte di volare
oltre i miei pensieri, dove i silenzi
i sogni, i suoni sono melodie
d'armoniche cromie senza tempo,
ma il granitico muro del presente
è un ostacolo insuperabile.

Alessandria, Novembre 2003 (E.E. 2764)
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HO COLTO UNA MELA DAL PERO

Ho colto una mela dal pero.
Dalla torrida estate il suo gelo.
Dagl'occhi di cera l'amore.
Da un dolce sorriso l'orrore.
Da un cane azzoppato la gioia.
Da un cielo stellato la noia.
Da un bacio sul viso il terrore.
Da un "ciao" detto in fretta il dolore.

Alessandria, 30 novembre 2008
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SEI

Sei l’attimo.
Sei l’eterno.
Sei sogno e silenzio.
Sei dolore e delirio.
Sei schegge d’infinito
sparse nei più segreti anfratti della mia mente.
Sei l’eco di roventi ricordi,
che riflettono le mie illusioni senza tempo.
Luce, mia Luce, non tramontare;
il buio m’è nemico.

Alessandria, 19 Agosto 2006
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Leopardi diceva che la Poesia
è “Il recupero della visione immaginosa
della fanciullezza attraverso la memoria”

Non pretendo che questa sia Poesia,
certo è un dolce ricordo.

Anche se in anticipo,
Buon Natale a tutti gli animi sensibili.


VIGILIA DI NATALE

Se chiudo gl’occhi sento ancor l’aroma
di dolce, che dall’umile camino,
la cara vecchia casa profumava,
la buccia di quel giallo mandarino.

Le lente luci delle candeline,
che di magia adornavano l’abete,
specchiavan d’illusioni la parete
di mobili carezze ballerine.

Vigilia di Natale, ed io bambino,
su quel cortile spalancavo gl’occhi
cercando in quel turbinio di fiocchi
la tanto attesa Luce del mattino.

Guardavo quella calza ancora vuota
sognando di trovarla il giorno appresso
stracolma dei miei ingenui desideri
e gl’occhi di mia mamma e mio papà,

brillavano di tanta tenerezza
e in quella atmosfera di dolcezza
dicevano: “Addormentati piccino,
tra poco arriverà Gesù Bambino”.

Alessandria, 18 Novembre 2006
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A ben guardare il pensiere leopardiano riportato da te,caro Gianni
è il precursore del fanciullino pascoliano.
ito nami
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Messaggio da Gianni Regalzi »

DALL’EPICO MAR, DAL MISTICO MONTE

Cosparso di stelle
disperso nel vento
risento dall’onde
l’antico lamento che lento
l’ambrosia del mare rivela.

Dapprima confuso
m’appare il suo dire
però poco a poco
l’arcano e confuso sentire
d’incanto m’illumina il senno.

E’ voce di sogno
lontana nel tempo
celata dal manto
che svela pian piano l’incanto
dell’epico e antico passato.

E proprio nel mentre
la voce m’e chiara
dal mistico monte
s’imporpora il cielo di rosa
e sento col cuore un sospiro.

Alessandria, 14 dicembre 2008
Gianni Regalzi
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