Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
NOVEMBRE
M’immergo nel ricordo del profumo
di quell’afosa estate ormai lontana,
in quest’uggioso occaso di novembre
che col suo grigio manto
ha spento ogni speranza di colore.
D’incanto mi riaffiorano alla mente
soavi melodie e intensa luci
a piene mani sparse da quel sole
che con superbo canto
a picco ristorava i miei pensieri.
Ma ora il sole è un sogno
e sui malati vetri
Novembre piange pioggia di dolore.
Alessandria, 9 novembre 2009
Gianni Regalzi
(da “Poesie d'Amore” dir.ris)
M’immergo nel ricordo del profumo
di quell’afosa estate ormai lontana,
in quest’uggioso occaso di novembre
che col suo grigio manto
ha spento ogni speranza di colore.
D’incanto mi riaffiorano alla mente
soavi melodie e intensa luci
a piene mani sparse da quel sole
che con superbo canto
a picco ristorava i miei pensieri.
Ma ora il sole è un sogno
e sui malati vetri
Novembre piange pioggia di dolore.
Alessandria, 9 novembre 2009
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
HAIKU
fetor di fumo
hai spento la mia fiamma
resta il rancore
Alessandria, 1 Dicembre 2005
Gianni Regalzi
fetor di fumo
hai spento la mia fiamma
resta il rancore
Alessandria, 1 Dicembre 2005
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
FACEZIE NOVEMBRINE
Nel mare dei Sargassi
ci sono mille anguille
che mostran le caviglie
se ballano il Fox trot.
Si agghindano di spille
fra scorfani e conciglie
son delle meraviglie,
sorseggiano Merlot.
Un cavolo condito
un sarago salato
un brodo di bollito
e una fetta di Brié.
Un sedano scottato
un cefalo arrostito
un dentice sdentato
e un polpo col limon.
Ora la sera cade
si affilano le spade
si affollano le strade
si accendono i lampion.
Le anguille son contente,
ma son senza patente
si mettono sul ponte
e fanno l'autostop.
Alessandria, 14 novembre 2016
Gianni Regalzi
(Dir.ris.)
Nel mare dei Sargassi
ci sono mille anguille
che mostran le caviglie
se ballano il Fox trot.
Si agghindano di spille
fra scorfani e conciglie
son delle meraviglie,
sorseggiano Merlot.
Un cavolo condito
un sarago salato
un brodo di bollito
e una fetta di Brié.
Un sedano scottato
un cefalo arrostito
un dentice sdentato
e un polpo col limon.
Ora la sera cade
si affilano le spade
si affollano le strade
si accendono i lampion.
Le anguille son contente,
ma son senza patente
si mettono sul ponte
e fanno l'autostop.
Alessandria, 14 novembre 2016
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(Dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
QUANTO PESA IL NULLA
Dimmi, Tu lo sai quanto pesa il nulla?
no, non me lo sai dire?
Pensaci bene, il nulla
non pensa più di quanto Tu decida.
Gianni Regalzi
Dimmi, Tu lo sai quanto pesa il nulla?
no, non me lo sai dire?
Pensaci bene, il nulla
non pensa più di quanto Tu decida.
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Re: Gianni Regalzi
POZZO SENZA TEMPO
Piove il crepuscolo e l'umida strada
riflette l'ombra vaga di un lampione.
La nebbia si infittisce,
è latte sporco e denso
e da lontano giunge e mi ferisce
un tenebroso tocco di campana.
Vedo, non vedo, sento e non lo sento,
in alto c'è la luce, sotto il fuoco.
Canti e lamenti, è dolce l'armonia,
ma ancor più amaro è il pianto..
Non so che fare mentre scarne membra
mi afferrano e mi fan precipitare
nel più profondo pozzo senza tempo.
Alessandria, 16 Kheshvan 5777-(17/11/2016)
Gianni Regalzi
(da ”Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Piove il crepuscolo e l'umida strada
riflette l'ombra vaga di un lampione.
La nebbia si infittisce,
è latte sporco e denso
e da lontano giunge e mi ferisce
un tenebroso tocco di campana.
Vedo, non vedo, sento e non lo sento,
in alto c'è la luce, sotto il fuoco.
Canti e lamenti, è dolce l'armonia,
ma ancor più amaro è il pianto..
Non so che fare mentre scarne membra
mi afferrano e mi fan precipitare
nel più profondo pozzo senza tempo.
Alessandria, 16 Kheshvan 5777-(17/11/2016)
Gianni Regalzi
(da ”Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
OGGI
Unghie, gorgheggi, pugni, frasi vuote,
specchi convessi e concavi e catrame.
L'occhio ti guarda fisso e ti ipnotizza
ti mostra primavere e fuori è gelo.
Brilla la via, luci accese a festa,
ma nell'oscurità della sua tana
la belva ha ancora sete del tuo sangue.
Alessandria, 4 Kheshvan 5776 (17/17/2015)
Gianni Regalzi
(da ”Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Unghie, gorgheggi, pugni, frasi vuote,
specchi convessi e concavi e catrame.
L'occhio ti guarda fisso e ti ipnotizza
ti mostra primavere e fuori è gelo.
Brilla la via, luci accese a festa,
ma nell'oscurità della sua tana
la belva ha ancora sete del tuo sangue.
Alessandria, 4 Kheshvan 5776 (17/17/2015)
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(da ”Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
TEMPO TIRANNO
Il Tempo si trascina,
si fa affannosa l'Aria
e all'Orizzonte ormai il Fuoco tace.
Sfarfalla la Fiammella,
ombre di Ombra al muro,
le lacrime dei ceri si fan dense
legando ogni dolore a eterno danno.
Alessandria, 28 Kheshvan 5777 (29/11/2016)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Il Tempo si trascina,
si fa affannosa l'Aria
e all'Orizzonte ormai il Fuoco tace.
Sfarfalla la Fiammella,
ombre di Ombra al muro,
le lacrime dei ceri si fan dense
legando ogni dolore a eterno danno.
Alessandria, 28 Kheshvan 5777 (29/11/2016)
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(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
TANKA
S'è spento il fiore
rintocca una campana
s'infrange l'onda.
Chissà se in fondo al viale
c'è ancora la speranza.
Varazze (SV), 25 Agosto 2017
Gianni Regalzi
S'è spento il fiore
rintocca una campana
s'infrange l'onda.
Chissà se in fondo al viale
c'è ancora la speranza.
Varazze (SV), 25 Agosto 2017
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Re: Gianni Regalzi
DI TENEBRA VESTITA
Di misteriosa tenebra vestita,
la pelle come seta, vellutata,
a mente mia s’è tutta illuminata
e avrei voluto eterna la mia vita.
Stille di stelle chiare sul Suo viso,
scintille d’emozioni nel Suo sguardo,
un breve accenno e un timido sorriso
mi son bastati, ed è scoccato il dardo.
Eterna Musa, dolce primavera,
fattrice dei miei inquietanti affanni,
ricordo con languore quella sera
e tremo nel sentir fuggire gl’anni.
Fra tante Muse, Lei è quella vera,
le altre mi han donato solo inganni.
Alessandria, 4 Settembre 2006
Gianni Regalzi
(da "Silenzi e Pensieri" dir.ris.)
Di misteriosa tenebra vestita,
la pelle come seta, vellutata,
a mente mia s’è tutta illuminata
e avrei voluto eterna la mia vita.
Stille di stelle chiare sul Suo viso,
scintille d’emozioni nel Suo sguardo,
un breve accenno e un timido sorriso
mi son bastati, ed è scoccato il dardo.
Eterna Musa, dolce primavera,
fattrice dei miei inquietanti affanni,
ricordo con languore quella sera
e tremo nel sentir fuggire gl’anni.
Fra tante Muse, Lei è quella vera,
le altre mi han donato solo inganni.
Alessandria, 4 Settembre 2006
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Re: Gianni Regalzi
BUON COMPLEANNO CARLOTTA
Carlotta, hai due anni
e le gioie che ci hai dato
leniscono gl’affanni
di questo mondo ingrato.
Sei dolce come il miele,
sei fresca come un fiore
gonfi le nostre vele
di tanto e tanto amore.
Resta si tanto bella
e in ciel risplenderà
sempre per te una stella.
Innanzi a te c’è il mondo
che aspetta il tempo tuo
per farsi ancor più tondo.
Tanti auguri da
Gianni Regalzi
Carlotta, hai due anni
e le gioie che ci hai dato
leniscono gl’affanni
di questo mondo ingrato.
Sei dolce come il miele,
sei fresca come un fiore
gonfi le nostre vele
di tanto e tanto amore.
Resta si tanto bella
e in ciel risplenderà
sempre per te una stella.
Innanzi a te c’è il mondo
che aspetta il tempo tuo
per farsi ancor più tondo.
Tanti auguri da
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Re: Gianni Regalzi
L'ECO DI UN'OMBRA
Nella penombra della mia cantina
il cassetto impazzito
mi sputa in faccia senza alcun pudore
tutto quello che un dì desideravo,
ma che il destino o il caso m'ha negato.
Uno stropicciato spartito musicale,
due corde di violino,
una penna stilografica
con l'inchiostro seccato,
un libro di poesie
con sottolineature in rosso e blu.
Non accedo la luce,
sarebbe troppo triste ed ho paura.
Mi siedo sulla sgualcita poltrona
poi chiedo gli occhi e sogno.
Mi appaiono i fantasmi del passato,
vestiti solamente di illusioni
e dalla scala buia
sento l'eco di un'ombra che mi chiama.
Inutilmente fingo di non sentire.
Alessandria, 6 Kislev 5777 (6/12/2016)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Nella penombra della mia cantina
il cassetto impazzito
mi sputa in faccia senza alcun pudore
tutto quello che un dì desideravo,
ma che il destino o il caso m'ha negato.
Uno stropicciato spartito musicale,
due corde di violino,
una penna stilografica
con l'inchiostro seccato,
un libro di poesie
con sottolineature in rosso e blu.
Non accedo la luce,
sarebbe troppo triste ed ho paura.
Mi siedo sulla sgualcita poltrona
poi chiedo gli occhi e sogno.
Mi appaiono i fantasmi del passato,
vestiti solamente di illusioni
e dalla scala buia
sento l'eco di un'ombra che mi chiama.
Inutilmente fingo di non sentire.
Alessandria, 6 Kislev 5777 (6/12/2016)
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Re: Gianni Regalzi
EL SCAJI ‘D VIA MILAZZO*
‘Na vota ‘n via Milazzo u j’era ‘l scaji
j’eru di gròn cèsu, ma a bumpàt,
suta i purtòn at sbutunavu ‘l braji
e ‘t favi “Pucia-Pucia” an mèz ai ràt.
Pensè che la pü bèla sopa a l’era
con sincsent liri ut fava fè ‘na mon
ta t’n’ancuzivi nenta meca l’era
suta la gòmba chёrta la tniva ‘n mòn.
U j’era la “Gertrude buca bèla”
la sò specialità j’eru i pumpen
a l’era ancur pü brava ‘d sò surèla
la tniva la dentera an su sgablen.
La “Rusa”, l’era la pü ricercaja,
la diva: “Sòn Regen-na del cantòn,
sò nent perchè a stag chì a fè la scajia
al sò che prima o pò andrò lunton.
Difatti dop ‘n pò u s’è pü vista,
a l’era ‘ndacia vea da la sità,
us era annamurajia d’in regista
cu la fa travajè a Cinecittà.
Via Milazzo, adès a l’è cambiaja,
cul curt d’na vòta ormai j’esistu pü,
nònca co’u lanternen ‘t tròui ‘na scajia,
anche se ‘t vai a serchèi, i sòn propi pü.
Chissà che fe-n ch’hòn facc cul pover Doni,
ch’i stavu nòcc e dì sut cui purtòn
e pèr poc sold i davu a tücc cui j’omi
an po’ d’amur e ‘n po’ ‘d cunsulasiòn.
Lisòndria, 21 Utuber 2006
Gianni Regalzi
(da “Poesie d'Amore” dir.ris)
*Un tempo la “via Prè alessandrina
P.S. Non l'ho appositamente tradotta
perché in lingua perderebbe tutta la musicalità
e la metrica propria dell'originale in dialetto.
Quartine di endecasillabi con rime alternate.
‘Na vota ‘n via Milazzo u j’era ‘l scaji
j’eru di gròn cèsu, ma a bumpàt,
suta i purtòn at sbutunavu ‘l braji
e ‘t favi “Pucia-Pucia” an mèz ai ràt.
Pensè che la pü bèla sopa a l’era
con sincsent liri ut fava fè ‘na mon
ta t’n’ancuzivi nenta meca l’era
suta la gòmba chёrta la tniva ‘n mòn.
U j’era la “Gertrude buca bèla”
la sò specialità j’eru i pumpen
a l’era ancur pü brava ‘d sò surèla
la tniva la dentera an su sgablen.
La “Rusa”, l’era la pü ricercaja,
la diva: “Sòn Regen-na del cantòn,
sò nent perchè a stag chì a fè la scajia
al sò che prima o pò andrò lunton.
Difatti dop ‘n pò u s’è pü vista,
a l’era ‘ndacia vea da la sità,
us era annamurajia d’in regista
cu la fa travajè a Cinecittà.
Via Milazzo, adès a l’è cambiaja,
cul curt d’na vòta ormai j’esistu pü,
nònca co’u lanternen ‘t tròui ‘na scajia,
anche se ‘t vai a serchèi, i sòn propi pü.
Chissà che fe-n ch’hòn facc cul pover Doni,
ch’i stavu nòcc e dì sut cui purtòn
e pèr poc sold i davu a tücc cui j’omi
an po’ d’amur e ‘n po’ ‘d cunsulasiòn.
Lisòndria, 21 Utuber 2006
Gianni Regalzi
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*Un tempo la “via Prè alessandrina
P.S. Non l'ho appositamente tradotta
perché in lingua perderebbe tutta la musicalità
e la metrica propria dell'originale in dialetto.
Quartine di endecasillabi con rime alternate.
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Re: Gianni Regalzi
L'ombra di un sogno
m'azzanna l'intelletto
ma tutto tace
Alessandria, 3 Settembre 2017
Gianni Regalzi
m'azzanna l'intelletto
ma tutto tace
Alessandria, 3 Settembre 2017
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Re: Gianni Regalzi
Spine negli occhi
e un chiurlo di civetta
fende la notte
Alessandria, 8 Settembre 2017
Gianni Regalzi
e un chiurlo di civetta
fende la notte
Alessandria, 8 Settembre 2017
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Re: Gianni Regalzi
LA LUNA
E l'acqua è ferma e fredda e cruda e nera,
soltanto un breve e timido riflesso,
La Luna.
Attorno tutto tace e avara luce
mi fa tremar le membra e cerco invano,
La Luna.
E tutto si fa vano, tutto è nulla,
ma nei miei vaghi anfratti di memoria
la vedo in cielo chiara che mi sfiora
e la sua molle ombra mi consola,
è proprio lì per me, questo è il suo nome,
La Luna.
Alessandria, 11 Kislev 5777 (11/12/216)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
E l'acqua è ferma e fredda e cruda e nera,
soltanto un breve e timido riflesso,
La Luna.
Attorno tutto tace e avara luce
mi fa tremar le membra e cerco invano,
La Luna.
E tutto si fa vano, tutto è nulla,
ma nei miei vaghi anfratti di memoria
la vedo in cielo chiara che mi sfiora
e la sua molle ombra mi consola,
è proprio lì per me, questo è il suo nome,
La Luna.
Alessandria, 11 Kislev 5777 (11/12/216)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)