Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
FETORE DI RADICI
Tutto è svanito, intorno solo buio.
A volte in lontananza s’intravvede
un fiore, un lume e poi si ascolta un canto.
La luce è molto vaga, il suono è breve
ed improvvisamente gran silenzio.
Allungo la mia mano per sentire
il mondo che conosco,
ma sono violentato dalle tenebre,
fetore di radici e freddo legno.
Alessandria, 27 Adar 5775 (18/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Tutto è svanito, intorno solo buio.
A volte in lontananza s’intravvede
un fiore, un lume e poi si ascolta un canto.
La luce è molto vaga, il suono è breve
ed improvvisamente gran silenzio.
Allungo la mia mano per sentire
il mondo che conosco,
ma sono violentato dalle tenebre,
fetore di radici e freddo legno.
Alessandria, 27 Adar 5775 (18/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
L’ANTICO PORTONE
Dopo tanti anni aprii l’antico legno
e parte del mio tempo intorno scorsi.
Un bimbo, un aquilone, il cielo chiaro,
le rose rampicanti, i bianchi gigli,
la voce di mia madre, tanto sole,
la bicicletta nuova, la speranza.
Ma in fondo, proprio accanto al vecchio muro
c’è il pozzo fondo e asciutto
dove nessuno mai v’attinse l’acqua.
Alessandria, 14 gennaio 2013
Gianni Regalzi
(Da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Dopo tanti anni aprii l’antico legno
e parte del mio tempo intorno scorsi.
Un bimbo, un aquilone, il cielo chiaro,
le rose rampicanti, i bianchi gigli,
la voce di mia madre, tanto sole,
la bicicletta nuova, la speranza.
Ma in fondo, proprio accanto al vecchio muro
c’è il pozzo fondo e asciutto
dove nessuno mai v’attinse l’acqua.
Alessandria, 14 gennaio 2013
Gianni Regalzi
(Da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
CAMPANE PER FAVORE ORA TACETE
Vorrei saper perché
rintoccano sovente le campane,
ma se ti guardi intorno
vedi soltanto corpi dilaniati
e tuoni di cannoni
e nuvole di fumo avvelenate.
Nell’aria grava ancora,
ora disperso in cenere,
quel grido di dolore soffocato
dalla follia uncinata e mani lorde.
Campane per favore ora tacete.
Alessandria, 12 Kheshvan 5775 (5/11/2014)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Vorrei saper perché
rintoccano sovente le campane,
ma se ti guardi intorno
vedi soltanto corpi dilaniati
e tuoni di cannoni
e nuvole di fumo avvelenate.
Nell’aria grava ancora,
ora disperso in cenere,
quel grido di dolore soffocato
dalla follia uncinata e mani lorde.
Campane per favore ora tacete.
Alessandria, 12 Kheshvan 5775 (5/11/2014)
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Re: Gianni Regalzi
NOTTURNI (Haiku)
rispunta l’alba
si destano gli spettri
il sole è nero
. . . . . .
serena attesa
s’ode un rintocco cupo
un bimbo piange
. . . . . .
s’imbruna il cielo
dall’altra riva attende
falce affilata
Alessandria, 14 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi(Dir. Ris.)
rispunta l’alba
si destano gli spettri
il sole è nero
. . . . . .
serena attesa
s’ode un rintocco cupo
un bimbo piange
. . . . . .
s’imbruna il cielo
dall’altra riva attende
falce affilata
Alessandria, 14 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi(Dir. Ris.)
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Re: Gianni Regalzi
SOGNI ARROTOLATI
Sogni arrotolati intrisi d'abitudine
solcano d'incolmabili rughe la mia mente.
Arruffati presentimenti orbi di speranza
mi lasciano l'amaro in bocca in questo
inquietante argento d'autunno.
Preludio di gelo, incubo notturno
e fetore d'ombra è questa disumana attesa
mentre il buio inverno, con la sua oscena quiete,
bussa inesorabile alla mia porta socchiusa.
Alessandria, 30 settembre 2005
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Sogni arrotolati intrisi d'abitudine
solcano d'incolmabili rughe la mia mente.
Arruffati presentimenti orbi di speranza
mi lasciano l'amaro in bocca in questo
inquietante argento d'autunno.
Preludio di gelo, incubo notturno
e fetore d'ombra è questa disumana attesa
mentre il buio inverno, con la sua oscena quiete,
bussa inesorabile alla mia porta socchiusa.
Alessandria, 30 settembre 2005
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
RICORDO QUELLA NOTTE IN FONDO AL TEMPO
Ricordo quella notte in fondo al tempo
che immerso nell’abisso del suo sguardo
bruciavo al fumo e all’acido la mente.
Cantava lenta l’onda la canzone
fra mille e mille scaglie di scintille
riflesse da quel manto appeso al vento.
Grida lontane, suoni sconosciuti,
da consumati voli di gabbiani
udivo dal confine dei miei sensi.
Accanto a me una bambola di cera
con gl’occhi nudi e il fuoco nelle vene
confusa nel colore della notte.
Ci accolse un’alba livida e sbiadita
distesi accanto a un’ombra fredda e scura
a mani vuote e nudi di speranze.
Alessandria, 24 febbraio 2013
Gianni Regalzi
(Dalla raccolta “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Ricordo quella notte in fondo al tempo
che immerso nell’abisso del suo sguardo
bruciavo al fumo e all’acido la mente.
Cantava lenta l’onda la canzone
fra mille e mille scaglie di scintille
riflesse da quel manto appeso al vento.
Grida lontane, suoni sconosciuti,
da consumati voli di gabbiani
udivo dal confine dei miei sensi.
Accanto a me una bambola di cera
con gl’occhi nudi e il fuoco nelle vene
confusa nel colore della notte.
Ci accolse un’alba livida e sbiadita
distesi accanto a un’ombra fredda e scura
a mani vuote e nudi di speranze.
Alessandria, 24 febbraio 2013
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(Dalla raccolta “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
SCIVOLA VIA LA VITA
Scivola via, scivola,
scivola via la vita.
Ti trovi a Tua insaputa sulla via
e inizi a camminare.
La strada innanzi a te pare infinita,
tante salite, a volte qualche prato,
pozzanghere di fango e rare rogge.
Sereno, temporali, ancora pioggia,
pioggia che taglia il viso come lama.
Poi d’improvviso un bacio, un urlo, un pianto
e una campana, al tramontar del sole,
con il suo cupo pianto stende il manto.
Alessandria, 28 aprile 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Scivola via, scivola,
scivola via la vita.
Ti trovi a Tua insaputa sulla via
e inizi a camminare.
La strada innanzi a te pare infinita,
tante salite, a volte qualche prato,
pozzanghere di fango e rare rogge.
Sereno, temporali, ancora pioggia,
pioggia che taglia il viso come lama.
Poi d’improvviso un bacio, un urlo, un pianto
e una campana, al tramontar del sole,
con il suo cupo pianto stende il manto.
Alessandria, 28 aprile 2014 (5774)
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Re: Gianni Regalzi
BREVE OMBRA
Sempre più breve l'ombra
e attorno tutto tace.
Un tempo l'eco Amica mi chiamava,
ora un silenzio sordo
trascina dietro sé soltanto affanni.
Lasciatemi sognare ancora per un poco
...e sull'arida terra nasce un fiore.
Gianni Regalzi
Alessandria, 11. Iyyar 5782 - 12/5/2022
(da "Silenzi e Pensieri" dir.ris)
Sempre più breve l'ombra
e attorno tutto tace.
Un tempo l'eco Amica mi chiamava,
ora un silenzio sordo
trascina dietro sé soltanto affanni.
Lasciatemi sognare ancora per un poco
...e sull'arida terra nasce un fiore.
Gianni Regalzi
Alessandria, 11. Iyyar 5782 - 12/5/2022
(da "Silenzi e Pensieri" dir.ris)
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Re: Gianni Regalzi
HAIKU
s'è spento il lume
la notte il petto preme
ombre sui muri
Alessandria, 13 Maggio 2017
Gianni Regalzi
s'è spento il lume
la notte il petto preme
ombre sui muri
Alessandria, 13 Maggio 2017
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Re: Gianni Regalzi
NEL TORRIDO VIBRAR D’ARIA MORGANA
Appare alquanto strano,
ma a volte basta un alito di vento
per fare riaffiorare nella mente
qui teneri peccati e quei momenti
trascorsi all’ombra vaga di una quercia
o sparsi al fresco aroma di un fienile.
Echi di voci fuse e un po’ confuse
giungevano dall’aia
nel torrido vibrar d’aria Morgana
e nella luce tesa sognavamo.
Mai colsi di quel fiore il dolce frutto
e il soffio caldo e lento di sto’ vento
mi lascia un po’ d’amaro sulle labbra.
Alessandria, 17, Iyyar 5775 (6/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Appare alquanto strano,
ma a volte basta un alito di vento
per fare riaffiorare nella mente
qui teneri peccati e quei momenti
trascorsi all’ombra vaga di una quercia
o sparsi al fresco aroma di un fienile.
Echi di voci fuse e un po’ confuse
giungevano dall’aia
nel torrido vibrar d’aria Morgana
e nella luce tesa sognavamo.
Mai colsi di quel fiore il dolce frutto
e il soffio caldo e lento di sto’ vento
mi lascia un po’ d’amaro sulle labbra.
Alessandria, 17, Iyyar 5775 (6/5/2015)
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Re: Gianni Regalzi
L'ETERNO DIVENIRE
Quel lento divenire dell'eterno
nello spazio infinito
celato da un sipario,
sospeso tra la notte
e il rosseggiar dell'Albe,
lascia alle spalle il nulla
ed anche il nulla innanzi.
Tra il nulla e il nulla, Sogni, poi la Pace.
E accanto ad una Fredda Pietra Nera
un fiore è tutto quello che rimane,
un fiore schiuso all'Ombra d'un Mattino.
Alessandria, 12 marzo 2012
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris)
Quel lento divenire dell'eterno
nello spazio infinito
celato da un sipario,
sospeso tra la notte
e il rosseggiar dell'Albe,
lascia alle spalle il nulla
ed anche il nulla innanzi.
Tra il nulla e il nulla, Sogni, poi la Pace.
E accanto ad una Fredda Pietra Nera
un fiore è tutto quello che rimane,
un fiore schiuso all'Ombra d'un Mattino.
Alessandria, 12 marzo 2012
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(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris)
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Re: Gianni Regalzi
SILVANE PRESENZE
Voltai le spalle al mare e in quell'istante
come se fosse incanto
l'azzurro immenso m'insegnò la via.
Mi ritrovai su quell'antica erta
che tanto tempo prima
m'accompagnava in vetta al verde colle.
D'allora molte lune son calate.
Incerto muovo il passo
e tutto intorno a me si fa più vago.
Baluginar di luci intense e lente,
scaglie di mare perse in verdi felci,
profumi di ginestre, mirto e muschi.
Si fanno a me vicini
Folletti ed Elfi e Gnomi
che parlano con voci dolci e chiare.
Tutto risplende... è forse questo ciò
che chiaman Paradiso?
Varazze (SV), 19 gennaio 2012
(Passeggiata sul Monte Grosso)
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)
Voltai le spalle al mare e in quell'istante
come se fosse incanto
l'azzurro immenso m'insegnò la via.
Mi ritrovai su quell'antica erta
che tanto tempo prima
m'accompagnava in vetta al verde colle.
D'allora molte lune son calate.
Incerto muovo il passo
e tutto intorno a me si fa più vago.
Baluginar di luci intense e lente,
scaglie di mare perse in verdi felci,
profumi di ginestre, mirto e muschi.
Si fanno a me vicini
Folletti ed Elfi e Gnomi
che parlano con voci dolci e chiare.
Tutto risplende... è forse questo ciò
che chiaman Paradiso?
Varazze (SV), 19 gennaio 2012
(Passeggiata sul Monte Grosso)
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Re: Gianni Regalzi
SUSSURRANO LE FOGLIE
Sussurrano le foglie
un pianto silenzioso
nel lungo e breve viale della vita.
La bruma dell'Autunno è profumata
per chi sospira ancora Primavera,
ma quando all'Orizzonte l'Alba trema,
la Mente si scolora-si fa freddo il domani
e la Speranza annega in un Addio.
Alessandria, 1 ottobre 2012
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)
Sussurrano le foglie
un pianto silenzioso
nel lungo e breve viale della vita.
La bruma dell'Autunno è profumata
per chi sospira ancora Primavera,
ma quando all'Orizzonte l'Alba trema,
la Mente si scolora-si fa freddo il domani
e la Speranza annega in un Addio.
Alessandria, 1 ottobre 2012
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(da “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)
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Re: Gianni Regalzi
E RIMANGO SOSPESO
La brina mattutina imperla i prati,
E rimango sospeso.
Volteggia una farfalla sopra un fiore,
E rimango sospeso.
Il tiglio spira attorno il suo sospiro,
E rimango sospeso.
La roggia grilla fresche melodie,
E rimango sospeso.
L’aria stupita vibra di cicale,
E rimango sospeso.
Piange lenta una chitarra nella sera,
E rimango sospeso.
S’addensa all’orizzonte la tempesta,
il cielo si fa nero più del male.
C’è calma, tanta calma tutt’attorno,
una calma che fa rabbrividire.
Ed io son sempre qui, son qui sospeso
che guardo con rimpianto ciò che accade.
Alessandria, 30 maggio 2012
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
La brina mattutina imperla i prati,
E rimango sospeso.
Volteggia una farfalla sopra un fiore,
E rimango sospeso.
Il tiglio spira attorno il suo sospiro,
E rimango sospeso.
La roggia grilla fresche melodie,
E rimango sospeso.
L’aria stupita vibra di cicale,
E rimango sospeso.
Piange lenta una chitarra nella sera,
E rimango sospeso.
S’addensa all’orizzonte la tempesta,
il cielo si fa nero più del male.
C’è calma, tanta calma tutt’attorno,
una calma che fa rabbrividire.
Ed io son sempre qui, son qui sospeso
che guardo con rimpianto ciò che accade.
Alessandria, 30 maggio 2012
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Re: Gianni Regalzi
FUGGÌ L'ARCOBALENO IN CIELO APERTO
Rintocca quattro volte la campana
in questo pomeriggio di novembre
celato dalla pioggia fine e noia.
In questa piazza colma di ricordi
risento l'eco dei lontani giorni,
di quando spensierato rincorrevo
un aquilone allegro immerso in cielo.
Tutto era pace e gioia e fantasia.
L'aprile sorrideva e il suo profumo
mesceva all'aria semi di speranza.
Il tempo volò via e in un istante
da quella breve bolla di sapone
fuggì l'arcobaleno in cielo aperto.
Ora la piazza piange
col cigolio sinistro
di quella vecchia giostra arrugginita.
Alessandria, 14 settembre 2012
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Rintocca quattro volte la campana
in questo pomeriggio di novembre
celato dalla pioggia fine e noia.
In questa piazza colma di ricordi
risento l'eco dei lontani giorni,
di quando spensierato rincorrevo
un aquilone allegro immerso in cielo.
Tutto era pace e gioia e fantasia.
L'aprile sorrideva e il suo profumo
mesceva all'aria semi di speranza.
Il tempo volò via e in un istante
da quella breve bolla di sapone
fuggì l'arcobaleno in cielo aperto.
Ora la piazza piange
col cigolio sinistro
di quella vecchia giostra arrugginita.
Alessandria, 14 settembre 2012
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)