Gianni Regalzi
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Gianni Regalzi
VOGLIA DI NULLA
Voglia di tutto quel nulla
che giace nel pantano della mia inquietudine.
Non mi resta che un filo di ragno
per portare alla luce
quel desiderio pesante una vita
e lontano come l’irraggiungibile
miraggio d’un sogno, mentre
insistente pioggia salata
mi brucia gli occhi.
Alessandria, 20 Ottobre 2005
Gianni Regalzi
gianni.regalzi@libero.it
http://xoomer.virgilio.it/gianniregalzi/
___________________
IMPRONTA SULLA RENA
Impronta sulla rena…e un vago affanno
furtivamente insinua la mia mente.
Ora la vedo, è lì, contorni netti,
concreta come l’ombra del meriggio.
Immagine riflessa d’un presente,
delirio d’un istante
che annega lentamente nell’oblio.
L’onda l’abbraccia, vigliacca e traditrice,
la bacia, la violenta e la divora.
Subito dopo il nulla;
soltanto quel profumo d’un rimpianto,
e tutt’attorno, e tutto il resto tace.
Alessandria, 5 Luglio 2007
Gianni Regalzi
_______
AURIJSA
Aurijsa esi present ant ti tò sogn,
esi la tò ròza sensa spen-ni, u tò tulipon,
esi u ciel sren del tò pü bèll giurnà,
esi u tò sù, la tò cansòn, la tò felicità.
Vulè con te per mòn ans’na niula biònca
e uardonti sempr ant’ògg, vulè lunton.
Crujemm auzen a te ans’la sabbia còuda
quond cui tramònta u sù e, ant l’aria ròza,
sfiurètt col lavri j’ògg,
fin quond cui ven la nòcc.
Lisondria, 26 Giugn 2003
Gianni Regalzi
______
VORREI
Vorrei essere presente nei tuoi sogni,
essere la tua rosa senza spine, il tuo tulipano,
essere il cielo sereno dei tuoi giorni più belli,
essere il tuo sole, la tua canzone, la tua felicità.
Volare tenendoti la mano su una nuvola bianca
e, guardandoti sempre negli occhi, volar lontano.
Sdraiarmi accanto a tè sulla sabbia calda
quando tramonta il sole e, nell’aria rosa,
sfiorarti con le labbra gli occhi,
fino quando viene la notte.
Alessandria
Gianni Regalzi
__________________
PRUFŰM D’IN RICORD
(Dedicaija a ‘n Òngel co’i cavì neier)
U j’è in ricord cum riturna ant’la ment
tutt el siri quònd ch’a vagh a drumì.
A l’è in ricord ch’lè divers da tücc j’ater,
l’è ‘l prufüm d’in amur ch’j’hò perdì.
L’era frёsch cme na ròza d’Avrì
e pulid acme l’aria ‘d muntagna, ma
forse te a t’l’hai nenta capì
e ta m’hai dacc in dulur infinì.
A me um basta stèt auzen ogni tònt
e parlèt con la vuz del me còr,
dedichet quater vers ‘d Puesia
e ricurdet che sensa te me a mòr.
Lisòndria, 3 Mars 2004
Gianni Regalzi
(El fiò del Bosch e l’anvud du smoj)
PROFUMO D’UN RICORDO (Dedicata ad un Angelo bruno)
C’è un profumo che mi torna alla mente
tutte le sere quando vado a dormire.
E’ un ricordo diverso dagli altri,
è il profumo di un amore perduto.
Era fresco come una rosa d’aprile
e pulito come l’aria di montagna, ma
forse tu non l’hai capito
e m’hai dato un dolore infinito.
A me basta starti vicino ogni tanto
e parlarti con la voce del mio cuore,
dedicarti quattro versi di Poesia
e ricordarti che senza te io muoio.
Gianni Regalzi
gianni.regalzi@libero.it
http://xoomer.virgilio.it/gianniregalzi/
Voglia di tutto quel nulla
che giace nel pantano della mia inquietudine.
Non mi resta che un filo di ragno
per portare alla luce
quel desiderio pesante una vita
e lontano come l’irraggiungibile
miraggio d’un sogno, mentre
insistente pioggia salata
mi brucia gli occhi.
Alessandria, 20 Ottobre 2005
Gianni Regalzi
gianni.regalzi@libero.it
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___________________
IMPRONTA SULLA RENA
Impronta sulla rena…e un vago affanno
furtivamente insinua la mia mente.
Ora la vedo, è lì, contorni netti,
concreta come l’ombra del meriggio.
Immagine riflessa d’un presente,
delirio d’un istante
che annega lentamente nell’oblio.
L’onda l’abbraccia, vigliacca e traditrice,
la bacia, la violenta e la divora.
Subito dopo il nulla;
soltanto quel profumo d’un rimpianto,
e tutt’attorno, e tutto il resto tace.
Alessandria, 5 Luglio 2007
Gianni Regalzi
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AURIJSA
Aurijsa esi present ant ti tò sogn,
esi la tò ròza sensa spen-ni, u tò tulipon,
esi u ciel sren del tò pü bèll giurnà,
esi u tò sù, la tò cansòn, la tò felicità.
Vulè con te per mòn ans’na niula biònca
e uardonti sempr ant’ògg, vulè lunton.
Crujemm auzen a te ans’la sabbia còuda
quond cui tramònta u sù e, ant l’aria ròza,
sfiurètt col lavri j’ògg,
fin quond cui ven la nòcc.
Lisondria, 26 Giugn 2003
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VORREI
Vorrei essere presente nei tuoi sogni,
essere la tua rosa senza spine, il tuo tulipano,
essere il cielo sereno dei tuoi giorni più belli,
essere il tuo sole, la tua canzone, la tua felicità.
Volare tenendoti la mano su una nuvola bianca
e, guardandoti sempre negli occhi, volar lontano.
Sdraiarmi accanto a tè sulla sabbia calda
quando tramonta il sole e, nell’aria rosa,
sfiorarti con le labbra gli occhi,
fino quando viene la notte.
Alessandria
Gianni Regalzi
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PRUFŰM D’IN RICORD
(Dedicaija a ‘n Òngel co’i cavì neier)
U j’è in ricord cum riturna ant’la ment
tutt el siri quònd ch’a vagh a drumì.
A l’è in ricord ch’lè divers da tücc j’ater,
l’è ‘l prufüm d’in amur ch’j’hò perdì.
L’era frёsch cme na ròza d’Avrì
e pulid acme l’aria ‘d muntagna, ma
forse te a t’l’hai nenta capì
e ta m’hai dacc in dulur infinì.
A me um basta stèt auzen ogni tònt
e parlèt con la vuz del me còr,
dedichet quater vers ‘d Puesia
e ricurdet che sensa te me a mòr.
Lisòndria, 3 Mars 2004
Gianni Regalzi
(El fiò del Bosch e l’anvud du smoj)
PROFUMO D’UN RICORDO (Dedicata ad un Angelo bruno)
C’è un profumo che mi torna alla mente
tutte le sere quando vado a dormire.
E’ un ricordo diverso dagli altri,
è il profumo di un amore perduto.
Era fresco come una rosa d’aprile
e pulito come l’aria di montagna, ma
forse tu non l’hai capito
e m’hai dato un dolore infinito.
A me basta starti vicino ogni tanto
e parlarti con la voce del mio cuore,
dedicarti quattro versi di Poesia
e ricordarti che senza te io muoio.
Gianni Regalzi
gianni.regalzi@libero.it
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Parole sante e sacre!ito nami ha scritto:Un utile consiglio,per tenere raccolte le tue poesie,quando ne vuoi postare una,dopo aver fatto login, digita Rispondi e quindi scrivi i versi.L'Amin Provvederà certamente ad incolonnare queste già postate.
http://amicipoesia.mondoweb.net/viewtop ... =2657#2657
(utile ripassino per tutti)
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)))
##--------> MILA
)))
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##--------> MILA
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DAL POZZO DEL SILENZIO HO ATTINTO UN CANTO
Dal pozzo del silenzio ho attinto un canto
che muto al vento urla il suo dolore.
Null’altro reca l’eco che il mio pianto
e spegne ad ogni fiore il suo colore.
È un canto d’armonie intense e lente;
bagliori d’un amore tormentato,
che ancor sconvolge tutta la mia mente,
ma inesorabilmente è tramontato.
Un tempo non lontano avevo un fiore
che all’arido mio tempo dava un senso
ed io lo coltivavo col calore
che emana dal turibolo l’incenso,
ma il Fato ha fatto sì che quell’ardore,
non abbia rivelato a “Lei” l’immenso.
Alessandria, 20 Novembre 2006
Gianni Regalzi
Dal pozzo del silenzio ho attinto un canto
che muto al vento urla il suo dolore.
Null’altro reca l’eco che il mio pianto
e spegne ad ogni fiore il suo colore.
È un canto d’armonie intense e lente;
bagliori d’un amore tormentato,
che ancor sconvolge tutta la mia mente,
ma inesorabilmente è tramontato.
Un tempo non lontano avevo un fiore
che all’arido mio tempo dava un senso
ed io lo coltivavo col calore
che emana dal turibolo l’incenso,
ma il Fato ha fatto sì che quell’ardore,
non abbia rivelato a “Lei” l’immenso.
Alessandria, 20 Novembre 2006
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A ME STESSO
Colore sale e pepe i miei capelli,
basetta da Rodolfo Valentino,
m’hanno anche detto che ho gli occhioni belli,
praticamente sono un figurino.
Anche se gli anni più non sono quelli
di quando scorrazzavo in motorino
e un sogno m’appariva la “BENELLI”,
dentro mi guardo e lì trovo un bambino.
Ma quando allo specchio mi rivolgo
m’accorgo che il mio tempo sta volando
e d’altra parte il mio sguardo volgo.
Questa è la vita, passa troppo in fretta
e te ne accorgi solamente quando
non puoi che divorar l’ultima fetta.
Alessandria, 20 Aprile 2007
Gianni Regalzi
Colore sale e pepe i miei capelli,
basetta da Rodolfo Valentino,
m’hanno anche detto che ho gli occhioni belli,
praticamente sono un figurino.
Anche se gli anni più non sono quelli
di quando scorrazzavo in motorino
e un sogno m’appariva la “BENELLI”,
dentro mi guardo e lì trovo un bambino.
Ma quando allo specchio mi rivolgo
m’accorgo che il mio tempo sta volando
e d’altra parte il mio sguardo volgo.
Questa è la vita, passa troppo in fretta
e te ne accorgi solamente quando
non puoi che divorar l’ultima fetta.
Alessandria, 20 Aprile 2007
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FIORE MIO FIOR
Come la goccia al gelo si fa neve
e cambia veste e muta la sua forma,
anch’io così, in questo tempo greve,
mi guardo indietro e non ritrovo l’orma.
Muta innanzi a me m’appar la strada,
vedo soltanto volti sconosciuti,
straniero ciò che vedo e ovunque vada,
si mutano in eterno i miei minuti.
Purpureo fior un giorno in mente avevo,
fiore appassito ormai ho nella mano
e nell’amaro calice ora bevo.
Fiore dal capo chino per l’inverno,
fiore, mio fior sei diventato vano
s’è aperta ormai la porta del mio Inferno
Alessandria, 29 Novembre 2005
Gianni Regalzi
Come la goccia al gelo si fa neve
e cambia veste e muta la sua forma,
anch’io così, in questo tempo greve,
mi guardo indietro e non ritrovo l’orma.
Muta innanzi a me m’appar la strada,
vedo soltanto volti sconosciuti,
straniero ciò che vedo e ovunque vada,
si mutano in eterno i miei minuti.
Purpureo fior un giorno in mente avevo,
fiore appassito ormai ho nella mano
e nell’amaro calice ora bevo.
Fiore dal capo chino per l’inverno,
fiore, mio fior sei diventato vano
s’è aperta ormai la porta del mio Inferno
Alessandria, 29 Novembre 2005
Gianni Regalzi
Sempre dal tuo blog:essenziale ed affettiva la tua ikonografia:se non fosse per i vestiti oggidiani,sembreresti un ottimo personaggio da commedia ottocentesca.Genetiche le basette,le aveva anche tuo nonno(un antico presidente USA).Tutto interessante(quelle tue giornate a fiume con gli amici),le tue poesie specialmente.Simpatiche le donne della tua famiglia.Un personaggio che certamente arricchisce questo sito.Ringraziamo.
ito nami
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HO SEMINATO UN SOGNO
Nel solco del mio affanno
graffiato dalla tua indifferenza
ho seminato un sogno.
Seme appassito,
forse infecondo,
e fredda terra -la tua anima-
sarà la sua crudele urna.
L’inutile calore di fatua fiamma
subito in te svanita
soffocherà sul nascere
il mio impartoribile fiore.
Alessandria, 9 Settembre 2005
Gianni Regalzi
Nel solco del mio affanno
graffiato dalla tua indifferenza
ho seminato un sogno.
Seme appassito,
forse infecondo,
e fredda terra -la tua anima-
sarà la sua crudele urna.
L’inutile calore di fatua fiamma
subito in te svanita
soffocherà sul nascere
il mio impartoribile fiore.
Alessandria, 9 Settembre 2005
Gianni Regalzi