Gianni Regalzi

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

Moderatori: Luca Necciai, ito nami

Gianni Regalzi
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E’ IL SOLE CHE T’ILLUMINA IL SORRISO

E’ il sole che t’illumina il sorriso.
La primavera in tutto il suo splendore
fa rispecchiare sul tuo dolce viso
l’arcobaleno del più raro fiore.

Avvolta in un’aureola di luce,
sei giunta a me d’incanto, inaspettata
e subito ho sentito quella voce
e l’anima mia di getto s’è destata.

Miraggio, realtà, oppure sogno?
Non so cos’ho pensato in quel momento,
ma è certo che di te che avevo bisogno.

Ora, trascorro i giorni miei pensando:
“chissà se tu, mia musa, avrai capito
che sol per te la cetra sto suonando?”


Alessandria, 11 Aprile 2006
Gianni Regalzi
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DICEMBRE

PIOVE - Ho freddo nell’anima.
Com’è grigia la vita.

PIOVE - Ricompaiono i fantasmi del passato.
Umidi vicoli bui.

PIOVE - Bagliori irreali sulla strada.
Arcana ed indecifrabile sinfonia
mi sbrana la mente.

PIOVE - Acre profumo di nulla.
Sogni svaniti.

PIOVE - Vetro lacrimoso imprigiona il mio spirito.


Alessandria, 3 Dicembre 2004
Gianni Regalzi
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IL GELO TRASPARENTE DEL TUO SGUARDO

Il Miele del passato
intriso dal dolore del presente,
squarcia quel velo a ciò che mi circonda.
M’appare tutto assurdo.
M’attende dietro l’angolo qualcosa
che mi terrà sospeso
per un istante esteso quanto il tempo.
Aspetto a fiato mozzo quell’evento.
Non so cos’esso sia,
forse sarà la luce,
oppure l’inquietante eterna eco
d’un attimo vissuto nella Gioia,
ma all’improvviso spento
dal gelo trasparente del tuo sguardo.

Alessandria, 31 Marzo 2008 (Anno Ebraico 5768)
Gianno Regalzi
Gianni Regalzi
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TRAMONTO

C’è qualcosa di strano stasera
nei colori di questo tramonto.
Quel rosa di gote,
quell’iride verde,
quelle bave di nuvole brune:
scomposti capelli nel sospiro del vento.
Dintorno, velato turchino di segreta speranza,
ed io,
da quel timido spicchio di Luna Ti guardo
ed invento parole.

Alessandria, 24 Settembre 2008
Gianni Regalzi
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QUEGL’ OCCHI D’UNA BAMBOLA DI CERA

Quegl’occhi senza ciglia m’han stregato
in un mattino vuoto, senza senso
e un solo breve istante m’è bastato
per cogliere il sapore dell’immenso.

Fu quello sguardo strano e senza pari
a far scoppiare in me il tremendo inferno
stracolmo d’illusioni e giorni amari,
ma ha trasformato in lava questo inverno.

Ora il mio breve tempo si consuma
sospeso nell’attesa d’infinito,
d’aurore profumate senza bruma,

d’un canto amaro e dolce mai udito,
ma temo che il futuro si riassuma
in sogno senza inizio e già finito.

Alessandria, 6 Settembre 2007
Gianni Regalzi
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INESORABILE OCCASO

Quell’ultimo brivido di sole
che mi scaldava l’anima,
è annegato nelle nere nubi
dell’indifferenza.
Ora, come passero stordito
dall’improvviso tuono,
volo impaurito
verso l’inesorabile occaso.

Alessandria, 20 Gennaio 2005
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RIMANGO SOSPESO

Il vento mi porta
l’antico lamento del mare.
Quell’onde di felci
sull’aspro sentiero
con tracce inquietanti di serpi,
m’accendono l’ombra nel cuore.
S’è aperta la porta
che prima appariva nascosta
dal muto mistero del velo,
che nero oscurava la via.
Si mostra distinto il passaggio
tra rovi e tra fumi,
tra nuvole nere
trafitte d’insane saette.
La luce scompare,
m’assale il silenzio
e un tuffo nel cuore violento
mi desta e mi lascia sospeso.

Alessandria, 20 Aprile 2007
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Messaggio da ito nami »

Caro Gianni eccoti il mio modesto giudizio:lirica ben strutturata, con evidente ed appropriato ritmo non legato a forme chiuse rimate.Quanto al sogno,viene fanopeicamente ben illustrato e con sufficente carica emotiva.Non molto originale il tema,cosa che però non impedisce al lettore di essere gratificato da questi versi.
ito nami
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Messaggio da Gianni Regalzi »

IN UN BATTITO DI CIGLIA

L'eco d'un Sospiro
e in un Battito di Ciglia...L'Eternità.

Alessandria, 29 Settembre 2008
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Messaggio da Gianni Regalzi »

A MIA MADRE

Quel lieve sussurrar d’antica voce
che tanto tempo fa m’addormentava,
mai più potrò udirla,
né quella tenue luce della sera
che tutto m’avvolgeva,
potrà portarmi come allor la quiete.

Alessandra, Aprile 1996
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Messaggio da Gianni Regalzi »

E TU NON CI SEI

E Tu non ci sei;
Scroscio di pioggia
sull’appannato specchio della memoria.

E Tu non ci sei;
Morgana visione
mi trascina in una danza senza senso.
L’ossessivo sciabordio
di consumate parole ferisce il mio tempo.

Chissà se verrà!
Inquietante attesa.
Impenetrabile coltre d’inutile speranza
mi proibisce l’orizzonte.
La luce s’è accesa e s’è subito spenta.
La luna spietata più fredda del gelo mi guarda,
dal nero più nero del cielo.

Chissà se verrà!!!

Alessandria, 31 Luglio 2007
Gianni Regalzi
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E’ IL SOLE CHE T’ILLUMINA IL SORRISO

E’ il sole che t’illumina il sorriso.
La primavera in tutto il suo splendore
fa rispecchiare sul tuo dolce viso
l’arcobaleno del più raro fiore.

Avvolta in un’aureola di luce,
sei giunta a me d’incanto, inaspettata
e subito ho sentito quella voce
e l’anima mia di getto s’è destata.

Miraggio, realtà, oppure sogno?
Non so cos’ho pensato in quel momento,
ma è certo che di te che avevo bisogno.

Ora, trascorro i giorni miei pensando:
“chissà se tu, mia musa, avrai capito
che sol per te la cetra sto suonando?”


Alessandria, 11 Aprile 2006
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Messaggio da Gianni Regalzi »

ED INFINE UNA CROCE

Mi porta la mente nel dolce passato.
Profumo di muschio,
rugiada di bosco,
sentori di miele d’un primo albeggiare,
d’un rosso aquiline l’allegro ondeggiare,
sussurri del fiume che corre fra i sassi,
un canto di donna che stende i suoi panni,
il cane che abbaia nel vecchio cortile,
la lucciola breve sul far della sera,
la pianta di fico stracolma di sole,
quel rovo intricato generoso di more,
narcisi a trombetta,
boccioli di rosa,
e il soffio del vento che bacia il mio cuore.
Ricordi lontani annegati nel nulla
e tetra, e confusa, nell’aria fumosa,
una croce di legno violenta il mio senno.

Alessandria, 10 Aprile 2007
Gianni Regalzi
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Messaggio da Gianni Regalzi »

APRIMI IL TUO OPACO VELO

Gioia fugace, dolore, affanno
su questa diabolica altalena – la vita-.
Sussurri, forti suoni e brezza marina
e uragani, frustano l’attesa d’un momento
che forse mai verrà.
E la tua voce manca, manca il tuo sorriso,
manca la tua lacrima e quel sospiro
subito spento nel suo nascere – mi manca-.
Bussa violenta la mia Poesia
non può abortire,
necessita il profumo della tua pelle,
della tua eburnea pelle,
dei tuoi d’Inferno crini
che tanto m’han sofferto
e forse un solo istante m’han gioito.
Dammi la chiave, fammi entrare
nelle tue inaccessibili mura
e aprimi il tuo opaco velo:
non posso più soffrire.

Alessandria, 26 Agosto 2005
Gianni Regalzi
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Messaggio da Gianni Regalzi »

HO SCORTO IL PIŬ E IL MENO OLTRE QUEL VELO

Ho scorto l’infinito in uno sguardo,
le tenebre in una Bambola di cera.
Nell’umile trifoglio l’universo,
nel gelo della folla solo il nulla.
L’eternità in un battito di ciglia,
nel sangue sull’asfalto la violenza.
Nel volto d’un bambino il Paradiso
e l’incubo in quel legno freddo e scuro.

Ho scorto il Più e il Meno oltre quel velo.
Nel Meno il Più s’affanna.
Forse la speranza nel Più si cela,
ma senza il Meno , il Più nulla ti svela.

Alessandria, 19 Novembre 2007
Gianni Regalzi
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