Gruppo Amici della Poesia

INCLINATE ECO

Inclinate Eco
profumano il silenzio
in questa stanza all'Ombra d'un Ricordo.

Tu non ci sei.
Il vento dell'Estate t'ha rapita
e t'ha portata in quel lontano mondo
dove l'intensa Luce non abbaglia,
dove gli specchi e i sogni son stranieri
e in ogni dove l'Aura sazia il senno.

Aprimi la porta...voglio entrare.

Alessandria, 30 ottobre 2012
Gianni Regalzi

Gianni Regalzi ha scritto:INCLINATE ECO

Inclinate Eco
profumano il silenzio
in questa stanza all'Ombra d'un Ricordo.

Tu non ci sei.
Il vento dell'Estate t'ha rapita
e t'ha portata in quel lontano mondo
dove l'intensa Luce non abbaglia,
dove gli specchi e i sogni son stranieri
e in ogni dove l'Aura sazia il senno.

Aprimi la porta...voglio entrare.

Alessandria, 30 ottobre 2012
Gianni Regalzi

Non ti smentisci, caro Gianni: belli i versi.

Grazie Cara Sara per l'attenzione che poni ai miei versi.
Gianni Regalzi

DAL TUO SORRISO UN FIORE

Soltanto una Tua lacrima è bastata
a far del mio Tramonto un'Alba chiara.

Stille di Stelle chiare nei Tuoi occhi,
gioia, allegria, a volte anche dolore
m'aleggiano d'intorno nell'attesa
che il Tuo sorriso sbocci come un Fiore.

Alessandria, 30 ottobre 2012
Gianni Regalzi

SCINTILLE DI RUGIADA SULLA PELLE

Un viale di mare giallo che ondeggia
nell'alito di vento
di questo primo autunno
che d'improvviso ha steso un velo al sole.

Tra breve sarà il buio, buio e gelo
e tutt'attorno un brivido violento
farà tremar la mente,
ma resterà il miraggio
della tua pelle ardente
baciata da scintille di rugiada.

Alessandria, 8 novembre 2012
Gianni Regalzi

certi ricordi,caro Gianni,sono indelebili,anzi col tempo si stabilizzano e vengono arricchiti da ricordi secondari.
Ciao

E forse anche amplificati dall'inutile desiderio che si riconcretizzino.
Grazie Ito.

AMORE AMARO

Ti sei persa nel vento dell'autunno
e sulla spiaggia nuda
non sento più il profumo dell'estate.

Su questa fredda rena muta d'orme
risuona solo il lamentoso pianto
d'un ultimo gabbiano spaventato.

L'eterno divenir della risacca
non canta più la dolce melodia,
ma rugge con la rovinosa rabbia
del più profondo pozzo degli abissi.

Inutilmente cerco la tua mano,
ma solo e sconsolato
...mi guardo attorno e piango.

Alessandria, 13 novembre 2012
Gianni Regalzi

L'ANTICO SILENZIO

Quell'antico silenzio
che m'invade la mente
quando m'appare nella fitta nebbia
il diafano pallor d'un volto amico.

Gli porgo la mia mano,
accenno ad un sorriso,
ma l'algido suo sguardo non risponde
ed il suo smorto viso resta muto.

Lamenta in lontananza una campana
l'eterno divenir d'un'altra sera
e un cane zoppo avanza a malapena.

Pian piano il volto amico s'allontana
in quel silenzio antico.

Alessandria, 14 novembre 2012
Gianni Regalzi

Gianni Regalzi ha scritto:L'ANTICO SILENZIO

Quell'antico silenzio
che m'invade la mente
quando m'appare nella fitta nebbia
il diafano pallor d'un volto amico.

Gli porgo la mia mano,
accenno ad un sorriso,
ma l'algido suo sguardo non risponde
ed il suo smorto viso resta muto.

Lamenta in lontananza una campana
l'eterno divenir d'un'altra sera
e un cane zoppo avanza a malapena.

Pian piano il volto amico s'allontana
in quel silenzio antico.

Alessandria, 14 novembre 2012
Gianni Regalzi

I versi evidenziati sarebbero piaciuti a Leopardi, ne sono certa.
Ciao, Gianni.

Mia Cara Sara,
Giacomino è sempre Giacomino, io sono semplicemente Gianni Regalzi (Umile manoval del verso).
Grazie e a presto.
Gianni

SOLITUDINE

L'amaro sorriso della rassegnazione
s'è perso nella vertigine del silenzio.

E nella penombra dell'antica Casa
la vecchia pendola lamenta,
con angosciosa eco,
l'inquieto tramontar d'un altro giorno.

Alessandria, 18 novembre 2012
Gianni Regalzi

L'AGO DELLA BUSSOLA E' IMPAZZITO

Nell'angolo più buio della notte
spargevi a piene mani amaro miele.

Quando m'è parso dolce il Tuo veleno,
ho capito che m'ero
perduto in un ginepraio d'angoscia
e di passione. In questo labirinto
di rare rose rosse e molte spine,
sto navigando a vista, a fiato mozzo
tra nubi nere e dense di tempesta.

Il faro è un'illusione-muta è l'eco
e l'ago della bussola è impazzito.

Alessandria, 20 novembre 2012
Gianni Regalzi

OLTRE LA SOLITUDINE L'ABISSO

In questa cella nuda la penombra
cancella la speranza di volare,
posso solo sognare ad occhi aperti.

Sul muro bianco, sangue di ferite
e graffi d'unghie e segni di delirio,
nascondono le piaghe delle cinghie,
che strette m'impediscono d'agire.

C'è una finestra con le sbarre nere.
Oltre quel vetro vedo solo male,
male di vivere e solitudine;
oltre la solitudine, l'abisso.

Alessandria, 22 novembre 2012
Gianni Regalzi

tu li stai peggio di Ikaro nel labirinto,a lui tutte le uscite gli erano precluse ,ma non il cielo e così fuggì volando, a te le finestre sono sbarrate e non puoi fuggire come Ikaro.In compenso non ci lasci le penne,per la libertà ,come sa chi per lei vita rifiuta.Insomma sopporta