Gruppo Amici della Poesia

Grazie Mia Cara Sara, le Tue parole mi ispirano ulteriormente.

ALL'OMBRA DEL SOLSTIZIO DELL'ESTATE

La spiaggia era deserta, solo noi
distesi all'ombra delle stelle antiche.

Il mare mormorava l'armonia
nel lento divenir della risacca.

Tante ombre intorno e l'eco del peccato
accompagnava il tuo respiro e il mio.
"Lascia che sia così, non dire nulla"
mi sussurrasti con voce tremante
e complice il languor di prima estate,
precipitammo nel profondo inferno.

Alessandria, 22 giugno 2012
Gianni Regal

mo' ti trovi bene caro Gianni: Caronte,Lucifero....Insomma si armonizzano bene col tuo Inferno.Tutta cosa calda ,anzi lavica...

Cari Ito, con quel che costa il riscaldamento è cosa buona matenere buoni rapporti con "quei signori", loro conosconono bene i sistemi di riscaldamento "AUTONOMO".

Ciao, Caro Ito.

DOPO L'ALTALENA UN LEGNO SCURO

Chissà se questo cielo grigio noia
si tingerà di gioia come un tempo.
Chissà se questo fiume tinto a fango
ritornerà a cantar la sua canzone.

L'Aurora non ha più il vermiglio in volto,
il ramo s'è spezzato, il vento rugge,
il passaro è caduto dal suo nido,
la bambola di cera guarda e ghigna.

Un bacio, una carezza, un aquilone.
Ora la terra trema, ha aperto un varco.
Un'illusione, un grido, un pianto un pozzo
e dopo l'Altalena...un legno scuro.

Alessandria, 4 luglio 2012
Gianni Regalzi

OGGI HO SPREMUTO L'ARIA

Oggi spremendo aria ho raccolto noia.
Non è bastato quell'alito di vento,
neppure quelle labbra rosso fuoco.
La terra appare piatta e il gelso moro
dal fitto verdeggiar del suo fogliame
mi sembra voglia dir: "non c'è speranza,
lascia che sia così, non fare nulla.
Può darsi che domani il tuo pensiero
ritorni a veleggiar in ampii spazi".

Alessandria, 27 giugno 2012
Gianni Regalzi

IL SOSPIRO DI QUELLA QUERCIA ANTICA

In questo breve scorcio d'universo
ho colto quel respiro d' Infinito
che ormai da troppo tempo si negava.

Ombre nascoste, effluvi, dolci note
m'aleggiano leggere intorno, intorno.

Il cielo è giallo grano, azzurro è il prato.
Dal folto verdeggiar d'antiche foglie
l'antica quercia recita i suoi versi.

Tendo l'orecchio e sento il suo respiro
profondo come l'eco d'un ricordo,
violento come un tuono di tempesta
e dolce come il canto dell'Aurora.

Alessandria, 3 luglio 2012
Gianni Regalzi

anche io sotto ad una quercia d'un nostro terreno,ricordando che al tempo degli antichi romani si riteneva avesse la sua ninfa protettrice mi sono sentito impressionato ed ho composto questi versi intitolati Balanos Driade,la ninfa delle quercie:

Sotto la fronda
della quercia antica
mentalmente cui mi rivolgo
come ad amica,
mi chiedo se possa intendermi.
Immediata mi arriva la risposta,
brivido intenso
più volte mi pervade,
bioelettrico segnale di Baxter
o forse tocco
di ninfa silvana ?


Credo caro Gianni che queste nostre due poesie si integrino ed armonizzino bene tra loro.

Caro Ito,
lo verseggiar comune è cosa buona.

Grazie di tutto, come sempre.

PROFUMO D'INFINITO

Ho sparso il mio pensiero all'orizzonte
nell'estenuante attesa dell'Aurora,
ma questa notte non vuol mai finire.

Soltanto spettri e pozzi senza fondo,
ma al limitar del senno ho visto un Fiore,
un Fiore profumato di passione.

Con la mia mano fredda l'ho sfiorato
e attorno a mé è scoppiato il Paradiso.
Occhi profondi azzurri come il mare,
labbra carnose ardenti come brace
su un viso che pareva di bambina.

Dei nostri due facemmo unico corpo
e sprofondammo insieme nell'abisso.

La tanto attesa Aurora
tornò col suo profumo d'infinito.

Alessandria, 18 luglio 2012
Gianni Regalzi

MI RESTA SOLO UN VAGO E LENTO LUME

Ho immerso le mani nel ventre del mondo.

Rovente voluttà, peccato, oblio,
profumi intensi, suoni d'altri lidi.

Ampie volute dense d'acre fumo,
fuoco nelle vene, lampi, miraggi.

Un volto, tanti volti, mille mani,
brezze marine dolci come un bacio,
carezze di velluto, immensi sogni.

Poi d'improvviso un tonfo, un grido, un pianto
e innanzi la consueta e nuda vita.

Di quei piaceri intensi non mi resta
che un dolce ricordar d'echi infinite.
Di tutto il resto un vago e lento lume.

Alessandria, 8 luglio 2012
Gianni Regalzi

RICORDO D' UN SOGNO

Il ricordo d'un sogno è come il canto
di Diomedea che piange l'armonia
dolce amara d'un profumo, lontano
e irraggiungibile come il silenzio.

Alessandria, 3 luglio 2012
Gianni Regalzi

E' LA FINE DEL MONDO

Nel vecchio cortile appassivan le viole
e in ogni giardino sfioriva ogni fiore.

La furia del fiume inghiottiva la sponda,
dal ventre del mare ruggiva quell'onda.

E l'aria d'intorno si fece più scura.

Tuonò la bufera, csoccò la saetta,
d'innanzi la via si fece più stretta.

Sparirono i soli nell'aria più nera,
si spensero i cuori, morì primavera.
Si perse il pensiero nel buio profondo.
Svanì la speranza
...è la fine del mondo.

Alessandria, 6 luglio 2012
Gianni Regalzi

si sa che arte è finzione ,ma questa tua lo è ancora si più

Caro Ito,
hai proprio regione; non credo sia arte, ma senza dubbio è finzione.

Ciao, mio Caro Amico.
Buone Vacanze