Gruppo Amici della Poesia

SU QUELLA VECCHIA GIOSTRA ARRUGGINITA

Gira la giostra, gira
e un cigolio sinistro senza tempo
rabbrividisce tutta la mia mente.

Celata nella nebbia di novembre
rivedo quella diafana figura
che tanto tormentava la mia quiete.

Un tempo mi guardava da un affresco
nella penombra muta d'un soffitto
in quella antica casa abbandonata.

Ed ora è lì, lontana e assai vicina
che gira, gira, gira a sguardo fisso
su quella vecchia giostra arrugginita.

Mi passa accanto, ghigna e s'allontana
si riavvicina e lacrime di gelo
imperlano all'istante la mia fronte.

La luce si vela d'un malato sudario.
E' giunta ormai la sera. M'attende l'Oblio.

Alessandria, 2 novembre 2011
Gianni Regalzi

L'URLO DEL SILENZIO

Urla il silenzio in questa strana notte
d' una Novella Estate.

Urla dai verdi colli
e piano piano sale.
Urla dal firmamento,
urla dal mare.

Gianni Regalzi
Eremo del Deserto
(Parco del monte Beigua)
Varazze, Giugno 1963

VERTIGINI

Vertigini d'Edera e
e Assolati Narcisi,
sgretolano quell'impenetrabile muro
e colmano l'Abisso d'Ombra
che soffoca la mia perduta Anima.

Alessandria, 6 giugno 2004
Gianni Regalzi

MUTE PIETRE

Nel grigio e nel silenzio il giorno cade
su queste mute Pietre
miseramente sparse
su questo Vano Campo di Speranza.
Solo la molle bruma le consola
e nessuno divenir d'eventi
potrà giammai destarle
dal loro eterno stare.

Alessandria, 8 novembre 2004
Gianni Regalzi

Vedi caro Gianni qui ,sulla murgia ,le pietre avevano la voce prestata dalle pecore:
-Murgia al tramonto-

Greggi tra greggi di pietre,
brucano l'estremo raggio di sole.
Dalle gravine,improvvisa
come caffè da bricco
trabocca la notte.

FUMO AZZURRO

Seduti accanto alla nostra follia
esploravamo mondi sconosciuti.
I tuoi occhi arrossati
nel desiderio arcano di volare,
fondevano nei miei nel Paradiso
fatto d'Azzurro ed acre fumo denso.
Stringevi la mia mano,
stringevo la tua mano,
innanzi a noi l'Inferno e il Paradiso.
Il sorriso dei Beati, le urla dei Dannati
vivevano sfiorandoci la mente.
Suguì alla Luna il Sole.
La spiaggia era deserta.
Aprimmo gl'occhi e il mare
con dolce e lenta Ambrosia misteriosa,
ci accarezzò con l'onda e la sua spuma.

Alessandria, 11/11/11
Gianni Regalzi

è bastata la luce del giorno,che la ragione ha avuto sopravvento su gli incubi della notte e la follia è svanita.

IL TUO RICORDO

Il Tuo ricordo è lacrima di Stella
che come brina si posa sul ramo
di quel Ciliegio in fiore.

Alessandria, 30 novembre 2003 (E.E. 5764)
Gianni Regalzi

LA VOCE DEL SILENZIO

La senti la voce di questo silenzio?
è una muta armonia di luce
che nasce dall'Anima e sazia la mente
come un caldo alito di vento.

Alessandria, 26 luglio 2004
Gianni Regalzi

LACRIME SOLITARIE

Malinconiche lacrime
scorrono solitarie
sull'appannato vetro della vita.
Forse non s'incontreranno mai.
Inesorabilmente
si compirà il loro destino,
ma se lo vorrà il fato fonderanno
e in un vertiginoso amplesso,
voluttuosamente precipiteranno.

Alessandria, 3 ottobre 2003 (E.E. 5764)
Gianni Regalzi

OLTRE IL TUO SILENZIO

Oltre il tuo silenzio
ciechi fulmini di rovente gelo
frantumano lo specchio col riflesso
della mia opaca ombra.

Ora non resta nulla.
L'incolmabile nulla d'un sospiro sospeso,
l'incolmabile nulla d'una impronta sulla brina,
l'incolmabile nulla dell'eco d'un sogno
nell'eternità d'un battito di ciglia.

Alessandria, 21 settmbre 2004
Gianni Regalzi

per farle incontrare se non ci sono difetti sul piano di scivolamento che le devii ad incrociarsi,ci vuole un tuo soffio.O se fidi in Epicuro ,ti devi affidare alla parénklisis o latinamente clinamem,capace di far incontrare gli atomi in caduta libera nel vuoto,ma dovrebbe funzionare anche per le lacrime.Buona nebbia,dalle tue parti,se non erro,caro Gianni

Caro Ito,
a proposito di nebbia, questa mattina alle 8.30 non vedevo il palazzo di fronte; puoi immaginare che allegria!!!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie e a presto, nebbia permettendo.

LA LUCE E' LONTANA

La luce è lontana
nascosta dal velo
che sempre più nero
mi nega la via.

Stropiccio i miei occhi
con mano tremante;
dovè, dov'è il Sole,
dov'è l'orizzonte,
perché questa nebbia pesante
ferisce di Notte,
di Tenebra e Notte la mente.
Non vedo il colore dei Sogni,
non sento il sapore del Miele
e un gelido e subdolo vento
mi frusta di Nausea il cuore.

Alessandria, 31 dicembre 2007
Gianni Regalzi

VANA SPERANZA

E' schiusa a primavera all'ombra d'una Viola.
Nel luglio revente eruttava lava.
La neve dell'inverno l'ha sepolta
con la gelida coltre dell'oblio.

17 novembre 2011