michael*santhers
Moderatori: Luca Necciai, ito nami
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- Sommo poeta
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DOW JONES
Dico bona sera
ma è chiù nu malaugurio che nu saluto
e me tocco li zebedei
me chiamo Zi Pasquale Cacciafieno
e pe tutti i fulmene sto ncazzate brutte
sti Americani devono fenì cu sti nomi strani
che imbrogliano la gente
lu Nasdaq, Pil e quellu curnutone de Dow Jones
dicene che la borsa cala cu l'infrazione
a me è arruate ncoppe li scarpe
-Io sono ano-fal beta
ma na cosa è certa che li pecuri
nun rendono chiù comme apprima
e lu latte scenne invece a lu padrone,
poi dicene che li Botte fanne Ciccittì
come se facessero sulletiche e invece
pe li Santi fanno male ncoppa a schiena
-Ce mancave pure l’indice
de quell’autu curnuto de Mibtel che dice
che l’ha perso e nesciune l’arritrovato
ormai tena na mano cu quattro dite
e sta encazzato
po nun parlamme de Walll Street
c’avessa significà strignete la cinghia
e qua so remaste solo l’ossa,
fanno vedè pe televisione li cummerci de
la borsa, na fiera co li compiuter
alluccano ,come na volta fanni muvimenti
telefonano,insomma na casciara
ma nun se vede la merce esposta
tutte gli animali stanno alla stalla
-Ma che munne è questu
era megliu quante se cuntava cu li cice
fagioli e ce se scagnava la robba
cu na stretta de mano
-Come disse la crapa..salute
e fronde e lu munne gira
è na palla, rispose la pecora
in inverno quando gli alberi perdono li foglie
te magni sto ca**o,li conifere nun so commestibili
-Ve salute o popolo a tutte quante,
se me leggeti de giorno
bongiorno e me ne frega un corno,
se de notte bona notte
co na mazza e due pagnotte
-------------------------------------------------------
Da:Poesie cialtrone
http://www.santhers.com
ma è chiù nu malaugurio che nu saluto
e me tocco li zebedei
me chiamo Zi Pasquale Cacciafieno
e pe tutti i fulmene sto ncazzate brutte
sti Americani devono fenì cu sti nomi strani
che imbrogliano la gente
lu Nasdaq, Pil e quellu curnutone de Dow Jones
dicene che la borsa cala cu l'infrazione
a me è arruate ncoppe li scarpe
-Io sono ano-fal beta
ma na cosa è certa che li pecuri
nun rendono chiù comme apprima
e lu latte scenne invece a lu padrone,
poi dicene che li Botte fanne Ciccittì
come se facessero sulletiche e invece
pe li Santi fanno male ncoppa a schiena
-Ce mancave pure l’indice
de quell’autu curnuto de Mibtel che dice
che l’ha perso e nesciune l’arritrovato
ormai tena na mano cu quattro dite
e sta encazzato
po nun parlamme de Walll Street
c’avessa significà strignete la cinghia
e qua so remaste solo l’ossa,
fanno vedè pe televisione li cummerci de
la borsa, na fiera co li compiuter
alluccano ,come na volta fanni muvimenti
telefonano,insomma na casciara
ma nun se vede la merce esposta
tutte gli animali stanno alla stalla
-Ma che munne è questu
era megliu quante se cuntava cu li cice
fagioli e ce se scagnava la robba
cu na stretta de mano
-Come disse la crapa..salute
e fronde e lu munne gira
è na palla, rispose la pecora
in inverno quando gli alberi perdono li foglie
te magni sto ca**o,li conifere nun so commestibili
-Ve salute o popolo a tutte quante,
se me leggeti de giorno
bongiorno e me ne frega un corno,
se de notte bona notte
co na mazza e due pagnotte
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Da:Poesie cialtrone
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Re: michael*santhers
..................
Miché, è troppo......troppo!
Meriterebbe di essere scolpita su una lastra marmorea posta in Piazza Affari di fianco al "Dito" di Cattelan.

Miché, è troppo......troppo!

Meriterebbe di essere scolpita su una lastra marmorea posta in Piazza Affari di fianco al "Dito" di Cattelan.

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- Sommo poeta
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ciao
hai il dono della sintesi,un'immagine che spiega tutto..amen
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- Sommo poeta
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LA FRASCA
Alla fine del viale
ove binari di bosso
in errata geometria
s'avvicinavano
e al tuo leggiadro passare
raschiavano la gonna
e nell’aria calma una frasca
corrompeva il vento
e carezzevole
superava inquadramenti
ti lisciava il viso
pettinava i capelli
lasciando tra essi una foglia
Geloso di quel tatto
percepito fendente al cuore,
recisi il ramo
e in concava mano
raccolsi la sua linfa
rossa di dolore
per scrivere sul selciato
……addio………......
--------------------------
Da:Destini E Presagi
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ove binari di bosso
in errata geometria
s'avvicinavano
e al tuo leggiadro passare
raschiavano la gonna
e nell’aria calma una frasca
corrompeva il vento
e carezzevole
superava inquadramenti
ti lisciava il viso
pettinava i capelli
lasciando tra essi una foglia
Geloso di quel tatto
percepito fendente al cuore,
recisi il ramo
e in concava mano
raccolsi la sua linfa
rossa di dolore
per scrivere sul selciato
……addio………......
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Da:Destini E Presagi
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- Sommo poeta
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ITALIA
Colossale camera
di baldacchino letto
elevato su zerbino mare
ove in sottofondo ragli
il Re copula
Candelabri e palafrenieri
cervo popolo
Maitresse
di suina stazza
segnano su lifting
parcelle boomerang
-----------------------------
Da:Destini E Presagi
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di baldacchino letto
elevato su zerbino mare
ove in sottofondo ragli
il Re copula
Candelabri e palafrenieri
cervo popolo
Maitresse
di suina stazza
segnano su lifting
parcelle boomerang
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Da:Destini E Presagi
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- Sommo poeta
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SABATO
Rumori e droghe
nel vuoto lasciato dai pensieri
e nel fiume dei vomiti
la carpa cammina a retromarcia
Claxon marchiano tracciati
di noie al traguardo
mentre risate a guardia del riflettere
Il sabato è per terra
raccolto prima di seminarlo
impastato a deliri consenzienti
Copertoni sono palpebre
ruotano su pupille
sgommano su luciferini sguardi
cercando d’infilzare il tempo
Vomita lo stereo temporali,
fulmini le voci
nelle nebbie d’aliti,
schianto il futuro
acciuffato da sirene
Fiori senza radici
in luoghi dove nessuno
sognava trapiantarli,
sui giornali,fama d’un giorno
che famosi non vedranno mai
-----------------------------
Da:Destini E Presagi
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nel vuoto lasciato dai pensieri
e nel fiume dei vomiti
la carpa cammina a retromarcia
Claxon marchiano tracciati
di noie al traguardo
mentre risate a guardia del riflettere
Il sabato è per terra
raccolto prima di seminarlo
impastato a deliri consenzienti
Copertoni sono palpebre
ruotano su pupille
sgommano su luciferini sguardi
cercando d’infilzare il tempo
Vomita lo stereo temporali,
fulmini le voci
nelle nebbie d’aliti,
schianto il futuro
acciuffato da sirene
Fiori senza radici
in luoghi dove nessuno
sognava trapiantarli,
sui giornali,fama d’un giorno
che famosi non vedranno mai
-----------------------------
Da:Destini E Presagi
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VIALE D'AUTUNNO
Binari d’alberi
elettrici antennati
puntano l’orizzonte
meta di speranze accumulate
Ai piedi biglietti a fine gare,
foglie in cerca d’un archivio
e qualcuna lo trova
in un libro,in un quaderno
magari si fa pagina
per una frase segreta
sfuggita ai lacci del cuore
Passa una macchina
irriverente sposta l’aria
disfa il tappeto
si riprende l’asfalto,
ingoia il futuro
col contachilometri
e lo digerisce nel passato
Inquietante in autunno
il viale del declino
pare freccia del tempo
scagliata al precario
e per svegliare il cielo,
pigro dorme sulla terra
Sul morbido i piedi
felpati sembrano
vogliano in segreto
fuggire dai pensieri
roditori di ricordi
Di tanto in tanto
qualche frasca scioperante
trattiene i suoi cimeli
al vento ladro mercante
-----------------------
Da:Destini E Presagi
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elettrici antennati
puntano l’orizzonte
meta di speranze accumulate
Ai piedi biglietti a fine gare,
foglie in cerca d’un archivio
e qualcuna lo trova
in un libro,in un quaderno
magari si fa pagina
per una frase segreta
sfuggita ai lacci del cuore
Passa una macchina
irriverente sposta l’aria
disfa il tappeto
si riprende l’asfalto,
ingoia il futuro
col contachilometri
e lo digerisce nel passato
Inquietante in autunno
il viale del declino
pare freccia del tempo
scagliata al precario
e per svegliare il cielo,
pigro dorme sulla terra
Sul morbido i piedi
felpati sembrano
vogliano in segreto
fuggire dai pensieri
roditori di ricordi
Di tanto in tanto
qualche frasca scioperante
trattiene i suoi cimeli
al vento ladro mercante
-----------------------
Da:Destini E Presagi
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- Sommo poeta
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COMPAGNIA
Non esiste solitudine
il cuore e i respiri,oscuri
non ci lasciano mai soli
sono portatori in spedizioni senza tregua
nei sentieri impervi dei pensieri
specie quelli speranzosi nei deserti d’anima
ove gli occhi confondono oasi e miraggi
Paura e dolore
spesso ci vengono a trovare
magari senz’avvertire
chiedono ospitalità
organizzano cupe riflessioni
e non se ne vogliono più andare
Gli amici, in identica sorte
aiutano a girare la ruota del tempo
impantanata nella noia
e se un entusiasmo li pervade
mettono le ali,dal cielo ci salutano
L’amore, giocattolo in vetrina
bello nella smania d’averlo
per passare il giorno dopo a sorpresa
di novità d’esposizione successiva
Un nome,un mistero
che qualcuno chiama Dio
parla senza voce e non risponde
e noi testardi a interrogarlo,
forse in questo tentato dialogo inanimato
facciamo sincera compagnia a noi stessi
nell'intima coscienza
------------------------------------
Da:Destini E Presagi
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il cuore e i respiri,oscuri
non ci lasciano mai soli
sono portatori in spedizioni senza tregua
nei sentieri impervi dei pensieri
specie quelli speranzosi nei deserti d’anima
ove gli occhi confondono oasi e miraggi
Paura e dolore
spesso ci vengono a trovare
magari senz’avvertire
chiedono ospitalità
organizzano cupe riflessioni
e non se ne vogliono più andare
Gli amici, in identica sorte
aiutano a girare la ruota del tempo
impantanata nella noia
e se un entusiasmo li pervade
mettono le ali,dal cielo ci salutano
L’amore, giocattolo in vetrina
bello nella smania d’averlo
per passare il giorno dopo a sorpresa
di novità d’esposizione successiva
Un nome,un mistero
che qualcuno chiama Dio
parla senza voce e non risponde
e noi testardi a interrogarlo,
forse in questo tentato dialogo inanimato
facciamo sincera compagnia a noi stessi
nell'intima coscienza
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Da:Destini E Presagi
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Re: michael*santhers
M'hai commossa, Miché. Non farlo più.
Smack!
Smack!
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- Sommo poeta
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- Iscritto il: 16/05/2010, 5:16
STORIELLA ZEN
Due monaci Buddisti
serafici in ritorno al monastero
sulla riva del fiume
incontrarono una donna
di rara bellezza,
intendeva attraversarlo
ma l’acqua era molto alta
Uno dei due con dolce sorriso
la fece adagiare sulle sue spalle
e la portò all’altra sponda
Scandalizzato l’altro,
incominciò lungo sermone
intervallato d’aspri rimproveri,
un uomo di fede aveva osato
toccare la donna
eludendo religiosa regola
Paziente, alla fine il peccatore l’interruppe
…fratello io l'ho lasciata
tempo fa al fiume,
tu la stai ancora portando con te
------------------------------------
Da:Destini E Presagi
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Una storiella zen che in estrema sintesi ho riportato in versi
serafici in ritorno al monastero
sulla riva del fiume
incontrarono una donna
di rara bellezza,
intendeva attraversarlo
ma l’acqua era molto alta
Uno dei due con dolce sorriso
la fece adagiare sulle sue spalle
e la portò all’altra sponda
Scandalizzato l’altro,
incominciò lungo sermone
intervallato d’aspri rimproveri,
un uomo di fede aveva osato
toccare la donna
eludendo religiosa regola
Paziente, alla fine il peccatore l’interruppe
…fratello io l'ho lasciata
tempo fa al fiume,
tu la stai ancora portando con te
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Da:Destini E Presagi
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Una storiella zen che in estrema sintesi ho riportato in versi
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- Sommo poeta
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- Iscritto il: 16/05/2010, 5:16
NOCECENTO
Lupare e crocefissi
briganti e blasoni
cani e preti
campane e fiere
pane e tessere
fame e droga
piombo e oro
carbone e uranio
rinnegati e idealisti
puttane e icone
da Predappio a Piazzale Loreto
da Montelepre a Montecitorio
da confessionali a Saxa Rubra
dalla Libia all’Afghanistan,
locandine di primo e secondo atto
di nocecento in tragedia Greca
nel terzo,appesa capovolta
vestita di nero
la maga Circe
cavalca su porcello
da Arcore a Roma
passando per Pontida
---------------------------
Da:Destini E Presagi
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briganti e blasoni
cani e preti
campane e fiere
pane e tessere
fame e droga
piombo e oro
carbone e uranio
rinnegati e idealisti
puttane e icone
da Predappio a Piazzale Loreto
da Montelepre a Montecitorio
da confessionali a Saxa Rubra
dalla Libia all’Afghanistan,
locandine di primo e secondo atto
di nocecento in tragedia Greca
nel terzo,appesa capovolta
vestita di nero
la maga Circe
cavalca su porcello
da Arcore a Roma
passando per Pontida
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Re: michael*santhers
Se hai deciso di scioperare, dillo!
Ciao, Miché
Ciao, Miché

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- Sommo poeta
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BALLATA MISOGINA
Quattro amici a fine messa in un paesino
complice anche un non collaudato vino
in coro si danno a un canto dispregiativo
in intento alle donne far giusto atto punitivo
-Le donne son tutte strane,son tutte strane
giocano con fianchi e svolazzar di sottane
malefiche si fingon remissive disgraziate
e nascoste in peccato fumano inginocchiate
-Ci vuol la cinghia........ci vuol la cinghia
affichè sempre buon senso l'avvinghia,
son perfida tentazione,son dannazione
perciò necessita carota e nodoso bastone,
-Persino il prete con lustro abito talare
consiglia rimedio pria del cieco amare
.ave...ci vuol la cinghia...ci vuol la cinghia
e servir l'uomo a ogni scrocco di unghia
ave..ave ..a tal rimedio l'uomo è soave
l'ha detto anche il vescovo al gran conclave
-Intervenne il sacrestano sudato e inferocito
oh! porco d'un cane non spetta me metter dito
non è questo modo di porre tra i sessi livella
la chiesa considera figlie e sorella ogni pulzella
-Sora Rosa nascosta al confessionale a sentire
..che la Madonna i peccati possa presto lenire
e mi perdoni per tanto infervorato ardire
ma per laici, preti,monaci e certi peggior cani
ci vogliono frustate anche con preghierose mani
-Dietro uno scanno nascosto un arguto bambino
ad infilar caramelle alla bocca sfuggì un ruttino
e bianchi cadaverici lo lessero segno d'ira del Divino
e tutt'insieme sciolsero le cinghie a frustarsi
e in coro che il Signore ci perdoni..può darsi
mentre il sangue dalla pelle zebrata grondava
Sora Rosa pregava e al miracolo forte gridava,
-Ancora una volta la donna vittoriosa sui demoni
e come sempre nei secoli uomini gran coglioni
---------------------------------------------------
Da:Poesie Cialtrone
www.santhers.com
complice anche un non collaudato vino
in coro si danno a un canto dispregiativo
in intento alle donne far giusto atto punitivo
-Le donne son tutte strane,son tutte strane
giocano con fianchi e svolazzar di sottane
malefiche si fingon remissive disgraziate
e nascoste in peccato fumano inginocchiate
-Ci vuol la cinghia........ci vuol la cinghia
affichè sempre buon senso l'avvinghia,
son perfida tentazione,son dannazione
perciò necessita carota e nodoso bastone,
-Persino il prete con lustro abito talare
consiglia rimedio pria del cieco amare
.ave...ci vuol la cinghia...ci vuol la cinghia
e servir l'uomo a ogni scrocco di unghia
ave..ave ..a tal rimedio l'uomo è soave
l'ha detto anche il vescovo al gran conclave
-Intervenne il sacrestano sudato e inferocito
oh! porco d'un cane non spetta me metter dito
non è questo modo di porre tra i sessi livella
la chiesa considera figlie e sorella ogni pulzella
-Sora Rosa nascosta al confessionale a sentire
..che la Madonna i peccati possa presto lenire
e mi perdoni per tanto infervorato ardire
ma per laici, preti,monaci e certi peggior cani
ci vogliono frustate anche con preghierose mani
-Dietro uno scanno nascosto un arguto bambino
ad infilar caramelle alla bocca sfuggì un ruttino
e bianchi cadaverici lo lessero segno d'ira del Divino
e tutt'insieme sciolsero le cinghie a frustarsi
e in coro che il Signore ci perdoni..può darsi
mentre il sangue dalla pelle zebrata grondava
Sora Rosa pregava e al miracolo forte gridava,
-Ancora una volta la donna vittoriosa sui demoni
e come sempre nei secoli uomini gran coglioni
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Da:Poesie Cialtrone
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- Sommo poeta
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- Iscritto il: 16/05/2010, 5:16
TALEGGIO
Sono un anomalo Emiliano
non mangio mai parmigiano
mi piace solo miglior taleggio
tagliato con apposito aggeggio
comprato a un mercatino di Reggio
ove giunsi con auto a noleggio
un dì che non poteva esser peggio
in balia di vento ancor volteggio
e con ombrello sgomento veleggio
ora a narrar in paura fraseggio,
in ansimi forti in bocca rumoreggio
pongo mia penna in tasca a parcheggio
e mai più in velleità la maneggio
mi consolo con buon vino e taleggio
così coi pensieri sciolti favoleggio
e parole non più mercanteggio
in pace e luce d’ogni meriggio
per voi lettori solo scorreggio
non meritate nessun dileggio
-----------------------------------------
Da:Poesie Cialtrone
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non mangio mai parmigiano
mi piace solo miglior taleggio
tagliato con apposito aggeggio
comprato a un mercatino di Reggio
ove giunsi con auto a noleggio
un dì che non poteva esser peggio
in balia di vento ancor volteggio
e con ombrello sgomento veleggio
ora a narrar in paura fraseggio,
in ansimi forti in bocca rumoreggio
pongo mia penna in tasca a parcheggio
e mai più in velleità la maneggio
mi consolo con buon vino e taleggio
così coi pensieri sciolti favoleggio
e parole non più mercanteggio
in pace e luce d’ogni meriggio
per voi lettori solo scorreggio
non meritate nessun dileggio
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Da:Poesie Cialtrone
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