Gianni Regalzi

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

Moderatori: Luca Necciai, ito nami

ito nami
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Vedo.caro Gianni,che sei anche esperto in prosa.Mi è piaciuta più la prima parte.
Quanto alla lirica,poca ma forte come un'ombra di amaro-amaro,che ti brucia la gola toglendoti il fiato.
ito nami
Gianni Regalzi
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COME UN ACERBO MELOGRANO

Come un acerbo verde melograno
covava dentro me la poesia.
Sete di sole e d’ombre
luci di stelle vaghe:
questo mancava al mio superbo fiore.
Poi giunse l’alba,
un’alba di cromie sconosciute
foriera d’assetati meriggiare,
di linfa pura scrosci lacrimosi
e delle antiche felci,
l’intenso verdeggiare.
E maturò di getto
il mio purpureo fiore.

Alessandria, 16 Agosto 2005
Gianni Regalzi
ito nami
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Effettivamente i tuoi versi sono succosi grani di melagranata,gradevoli e ringiovanenti.
Qui in Puglia ,a Egnazia ho visto tombe con dipinte melegranate,quale simbolo,di rinascita e di immortalità.
ito nami
Gianni Regalzi
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Messaggio da Gianni Regalzi »

ES – ID*

Spade di luce mi feriscono gli occhi,
nuvole nere si specchiano nel tremolante
fantasma dell’asfalto rovente
mentre gorghi di sabbia e urla di vento
si caricano di lontani lamenti.
Un arcano richiamo m’insegna la via,
cammino veloce, inciampo, mi rialzo,
s’imperla la fronte e rallento il cammino.
Una folla assente m’avvolge con spenti sguardi,
cammino con loro in un profumo d’incenso
che si mesce in fetore di zolfo.

Giochi di fanciulli felici,
viso sereno di giovane donna,
suoni d’arpa,
verdi fronde baciate dal vento,
limpide acque vive,
sublimi silenzi.

Nuvole scure,
tuoni lontani,
lorde acque senza briglia,
ratti immondi,
infernali funghi di fumo,
corpi straziati,
bambola di plastica rotta
appesa ad un albero
come scimmia d’impiccato,
falsa carità, torri abbattute,
nere parallele di morte
sulla strada roboante,
case sventrate dalla belva dell’umana follia.

Spade di scura luce mi feriscono gli occhi,
non voglio più guardare: forse, fra poco,
giungerà la tanto attesa notte.

Alessandria, 3 Dicembre 2003
ieri, oggi e forse purtroppo anche domani.

Gianni Regalzi

*”ES” nella lingua tedesca è pronome neutro che si usa nelle frasi
impersonali. Nella terminologia Froidiana rappresenta quello che
c’è di più nascosto nella nostra personalità. E’ un crogiuolo di
impulsi ribollenti non conosce né il bene, né il male, né la morale.
Si manifesta attraverso i sogni ed i lapsus.
ito nami
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Messaggio da ito nami »

Ma questo Es o Id l'hai preso per la sentina dell'Io,caro.Scusabile dato che sei un freudiano."Strappa la spina e passa a"Jung :lui là ci ha messo anche tante cose buone per l'Io e per l'umanità.
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Messaggio da ito nami »

Freud sarà grande ma monoideista,Jung invece spazia senza preconcetti :
MESCIUMA NENTA EL ROBI
ito nami
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COSA SONO

Un libro aperto muto di parole.
Ramo di primavera senza foglia.
Arida fonte di montagna.
Buia luce d’un giorno senza sole.
Silenzioso sospiro d’un lamento.
Invisibile eco d’uno specchio frantumato.
Ombra negata da una Luna avara.
La mia ultima speranza sei tu,
lasciami sognare.

Alessandria, 8 Agosto 2003
Gianni Regalzi
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ESISTERE – SOGNARE

Esistere sognando,
o sognare d’esistere?
Tempo senza spazio; questo è l’incubo, la fine.
Spazio senza tempo; unica speme.
Sussurri d’infinito
che spargono quel polline di quiete
sempre più lontana.
Lontana e assai vicina
come l’ombra dell’istante
che un dì violentemente
m’ha arroventato l’anima,
lasciandomi l’impronta di quel fuoco.

Alessandria, 2 Ottobre 2007 (Era ebraica 5767).
Gianni Regalzi
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LA CANSON 'D BURMIA *

Sent mec la cònta Burmia
drera cul piònti.
Um fa amni ‘nt la ment
na müzica, ch’ha crediva
d’avei smentià.
Na müsica luntòn-na, dusa,
pen-na ad malincunia,
l’è la cansòn du temp ch’a
l’è pasà.
A vigh me mama e me papà
setà ‘n sla riva,
a sent del vuz chi venu
da pü ‘n la,
cuca masna ch’la giòga
con la bala e dòi muruz
crujà an mèz al prà.
Me, co’i pé ‘nt l’acqua arjiva,
a j’ava an’ t èl me còr la giuventù,
a j’ava an ti me ògg tònta sperònsa,
ma ancò cula cansòn,
a l’ha sent pü.

Lisòndria, 12 Giügn 2004
Gianni Regalzi
(El fiò del Bosch e l’anvud du Smòj)
* La Bormida, fiume che bagna Alessandria
TRADUZIONE

LA CANZONE DI BORMIDA

Senti come canta Bormida
dietro quegli alberi.
Mi fa tornare alla mente
una musica che pensavo
di aver dimenticato.
Una musica lontana, dolce,
piena di malinconia,
è la canzone del tempo passato.
Vedo la mia mamma e mio papà
seduti sulla riva,
sento delle voci lontane,
qualche bambino che gioca
con la palla e due fidanzati
coricati in un prato.
Io, con i piedi in acqua sorridevo,
avevo nei miei occhi la gioventù,
avevo nel mio cuore tanta speranza,
ma oggi, purtroppo quella canzone
non la ascolto più.
Gianni Regalzi
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Non ci sono più le "mezze stagioni"!!!!!!
(Adagio ormai di moda).

‘NA SŰMIEUTA ‘N S’ L’OBELISCO

Chissà su j’è cucdeun ch’us viża ancura
ad cui invèr d’na vòta con la fiòca
quònd t’at svignavi a la maten bunura
e u j’era ant’la cüżein-na udur d’la Moka.

Al fava tònta frigg e ‘nsüma ai veder
‘t’avghivi tütt ‘l fiù ‘cme da ‘n fiurista
e ‘l fό d’la stiva, pròpi ‘cme ‘n s’in quader
an s’la miraja al fava ‘n po’ l’artista.

U j’era an s’la strà meż metr ‘d fiòca
ch’um fava sfundè quażi fin’ai snügg
e andava avònti ch’a żmiava ‘n’ òca
e ‘d gent rabatà ‘n tèra na j’era ‘n mügg.

Adess al fa pü frigg ormai da ani.
Pensè che ‘ns i pugiό ònche a Genaj,
j’hò fina vist del palmi co’l banani.
Andònda avònti acsé, aurijsa mai

che andònda a spasigiè ad ògni tònt
ans’èl mercà o anche ans’la Piaseuta,
a j’abu d’ancrużiè cucc elefònt
e ‘nsuma a l’obelisco ‘na sümieuta.

Lisòndria, 19 Nuvember 2007
Gianni Regalzi



TRADUZIONE

UNA SCIMMIETTA SULL’OBELISCO

Chissà se c’è qualcuno che si ricorda ancora
degli inverni d’una volta con la neve,
quando ci si svegliava al mattino presto
e in cucina si sentiva il profumo della “Moka”

Faceva molto freddo e sui vetri
si vedevano i fiori come da un fiorista
e il fuoco della stufa, proprio come su un quadro
faceva sui muri l’artista.

C’era sulla strada mezzo metro di neve
si sfondava fino alle ginocchia
si camminava come le oche
e le persone scivolate in terra erano molte.

Ora non fa più freddo ormai da anni.
Pensate che sui balconi anche a Gennaio,
ho persino visto delle Palme con le banane.
Andando avanti in questo modo, non vorrei

che passeggiando ogni tanto
al mercato oppure in Piazzetta,
si incontri qualche elefanta
e sopra all’Obelisco una scimmietta.

Gianni Regalzi
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Vividi ricordi,caro Gianni, che in parte ci accomunano.Ottima poi la loro resa poetica.
ito nami
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Messaggio da Gianni Regalzi »

STELLE APPASSITE

La fiamma ormai s’è spenta.
Mi resta un sogno sbiadito e lontano.
Con la mano tremante
e i miei occhi sudati,
mirando quest’abisso di silenzi,
raccolgo solamente
stelle appassite sull’umido viale.

Alessandria, 14 ottobre 2009
Gianni Regalzi
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Amori come morte foglie,ormai di pregio solo ikonale.
ito nami
Gianni Regalzi
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Messaggio da Gianni Regalzi »

GRAZIE EUGENIO

A volte succede anche a me
che il conto dei dadi non torni.
Ed è proprio in quei momenti
che dal tutto sbiadito e contorto
m’appare una luce diversa
che mira lontano.
Lontana dal questo e dal quello
e mi svela quel tutto,
dapprima nascosto e confuso
e infine splendente e reale
ai miei occhi che san di sognare.

Alessandria, 26 Novembre 2009
Gianni Regalzi
sabatino
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sabatino

Messaggio da sabatino »

Bravo Gianni. Come sempre.
Però questa volta hai fatto una fuga in avanti -26 Novembre 2009. A volte succede anche a me .
Molto cordialmente
Sabatino
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