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Gruppo Amici della Poesia • Gianni Regalzi - Pagina 123
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Re: Gianni Regalzi

Inviato: 26/05/2024, 13:48
da Gianni Regalzi
TANAVLEN E PEDIVÈLA

U j’era Tanavlen e Pedivèla
ch’is’eru tücc e dói annamurà
ad Cü Rutónd, ‘na gron bèla pivèla
ch’la stava an t’la medesima cuntrà.

Anzёn di dόi però l’ava l’ardì
ad dichiarè l’amur a cula Steila
e al rinviavu sempr al martedì
quóndi ch’l’andava al furn con la só melia.

Al suma tücc che u temp al curr sgagià
e cula Mata l’era semp pü bèla,
cui dói anvece semper pü sparzià

e antónt ch’i stavu lé a meditè
cul gròn bèll toc ad tunn ad Cü Rutond,
dal panaté us fava strafugnè.

Lisòndria, 31 Magg 2007
Gianni Regalzi
(Foto da Google immagini)

Traduzione dell’Autore.

Tanavlen e Pedivèla

C’erano Tanavlen e Pedivèla/che si erano entrambi innamorati/
Di Cü Rutond (Sedere Tondo) una gran bella figliola/
Che abitava nella stessa contrada.//Nessuno dei due però aveva il coraggio/
di chiarare il proprio amore a quela Stella/e lo rimandavano sempre al martedi/
quando Lei portava il granoturco al forno//Sappiamo tutti che il tempo corre in fretta/
e quella ragazza diventava sempre più bella/mentre i due amici sempre più rimbambiti//
e mentre stavano lì a meditare/quel gran pezzo di tonno della ragazza/faceva l’amore col fornaio//.

(La traduzione in lingua penalizza moltissimo il sonetto privandolo della musicalità propria del metro).

Gianni Regalzi

Re: Gianni Regalzi

Inviato: 17/06/2024, 21:30
da Gianni Regalzi
AD OCCHI CHIUSI

Per un istante ho chiuso gli occhi al giorno
e per maligno fato son franato
nel cupo bosco dei deliri e affanni.

Dal buio dei cespugli occhi malvagi
mi scrutano e mi spian di nascosto.

Con insicuro passo e a braccia tese
cammino verso meta sconosciuta.

Angoli acuti, spigoli taglienti,
tronchi marciti, ruvide radici,
erbe pungenti e fiori con le spine
feriscono il mio passo, il viso e il senno.

Un chiurlo di civetta, un urlo, un pianto,
non so cosa succede. C'è una nube
fatta di fango, fumo ed ombre scure
che avvolge tutto ciò che mi sta attorno.

Violento un raggio giallo mi ferisce,
ma stranamente ciò mi pare dolce,
pian piano riapro gli occhi, è il Sole Amico.

È sorta per fortuna un'altra Aurora.

Alessandria, 17 Tevet 5776 (29/12/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
(Foto By Web)