Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
NELL’ULTIMO UNIVERSO SCONOSCIUTO
Erano giorni lunghi nell’attesa
di quel qualcosa oltre l’infinito,
di quel lussureggiare di speranze
che ormai pensavo fossero perdute.
Ed ecco all’improvviso che la fiamma
riprese con violenza ad arder viva.
L’inganno si confuse con l’affanno,
l’alba da grigia assunse la cromia
da troppo tempo ormai fatta d’oblio.
D’incanto quella luce fu vicina
si fece chiare e viva ed accecante,
mi avvolse col suo velo e mi condusse
nell’ultimo universo sconosciuto
dove dai sogni nascono le Viole.
Alessandria, 4 maggio 2013
Gianni Regalzi
(Da “Poesie d'Amore” dir.ris”)
Erano giorni lunghi nell’attesa
di quel qualcosa oltre l’infinito,
di quel lussureggiare di speranze
che ormai pensavo fossero perdute.
Ed ecco all’improvviso che la fiamma
riprese con violenza ad arder viva.
L’inganno si confuse con l’affanno,
l’alba da grigia assunse la cromia
da troppo tempo ormai fatta d’oblio.
D’incanto quella luce fu vicina
si fece chiare e viva ed accecante,
mi avvolse col suo velo e mi condusse
nell’ultimo universo sconosciuto
dove dai sogni nascono le Viole.
Alessandria, 4 maggio 2013
Gianni Regalzi
(Da “Poesie d'Amore” dir.ris”)
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Re: Gianni Regalzi
LA CANTINA
L'azzurro poco a poco si fa nero
e scaglie arroventate di passato
feriscono lo scorrer del mio tempo.
Il peso di un pensiero,
il dolce-amaro acerbo di un inganno,
lo specchio arrugginito
e in fondo alla cantina quel lamento.
Lamento che svaniva
ogni qualvolta con mano tremante
sfioravo la maniglia della porta.
Chissà cos'era, mah, chissà chi era,
resta un mistero, resta la paura
e la cantina ormai è solo un sogno
...un ricorrente sogno.
Alessandria, 1 Kheshvan 5776 (14/10/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
L'azzurro poco a poco si fa nero
e scaglie arroventate di passato
feriscono lo scorrer del mio tempo.
Il peso di un pensiero,
il dolce-amaro acerbo di un inganno,
lo specchio arrugginito
e in fondo alla cantina quel lamento.
Lamento che svaniva
ogni qualvolta con mano tremante
sfioravo la maniglia della porta.
Chissà cos'era, mah, chissà chi era,
resta un mistero, resta la paura
e la cantina ormai è solo un sogno
...un ricorrente sogno.
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Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
LASCIATEMI PERO’ GUARDAR LE STELLE
L’eterno ed immutabile dipinto
della volta celeste
con Stelle e Soli e Sogni
nasconde il Paradiso
o forse solamente un’illusione?
Se in Alto e in Basso e a Lato
regnasse solo il nulla,
quel nulla ch’era e che sarà anche dopo
intervallato solo da un sospiro?
Non cerco la risposta,
lasciatemi però guardar le Stelle.
Alessandria, 8 Iyyar 5775 (27/4/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
L’eterno ed immutabile dipinto
della volta celeste
con Stelle e Soli e Sogni
nasconde il Paradiso
o forse solamente un’illusione?
Se in Alto e in Basso e a Lato
regnasse solo il nulla,
quel nulla ch’era e che sarà anche dopo
intervallato solo da un sospiro?
Non cerco la risposta,
lasciatemi però guardar le Stelle.
Alessandria, 8 Iyyar 5775 (27/4/2015)
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(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
HAIKU
Mi torna in mente
l'ombra di quel balcone.
Fiore appassito.
Alessandria, 21 Adar 5779 (26/2/2019)
Gianni Regalzi
Mi torna in mente
l'ombra di quel balcone.
Fiore appassito.
Alessandria, 21 Adar 5779 (26/2/2019)
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Re: Gianni Regalzi
HAIKU
ombre passate
un'ombra il sole un treno
ora è silenzio
Alessandria, 5. Nisan 5781 (18/3/2021)
Gianni Regalzi
ombre passate
un'ombra il sole un treno
ora è silenzio
Alessandria, 5. Nisan 5781 (18/3/2021)
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Re: Gianni Regalzi
NON PUO' SBOCCIARE UN FIORE
Apri la porta e guarda,
mi troverai sospeso
nel vuoto colmo solo di illusioni.
Allora e solo allora capirai
che nella notte scura
non può sbocciare un fiore.
Alessandria, 15 Nisan 5778 (31/3/2018)
Gianni Regalzi
(da "Silenzi e Pensieri" dir.ris.)
Apri la porta e guarda,
mi troverai sospeso
nel vuoto colmo solo di illusioni.
Allora e solo allora capirai
che nella notte scura
non può sbocciare un fiore.
Alessandria, 15 Nisan 5778 (31/3/2018)
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(da "Silenzi e Pensieri" dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
IL PESO DI UN RICORDO
Il peso di un ricordo
travolge la mia mente quando è sera.
Tragicamente l'aria si fa nera
e l'ombra di un rimpianto il petto preme.
Non voglio più saper qual è il segreto,
dove si sparge il sogno,
dove si perde il fiume,
dive si infrange l'onda,
come fa il vento a far brillar le stelle.
Di tutto ciò più nulla ormai mi cale,
se un nuovo giorno nasce, un altro muore.
Mi resta solo l'eco un giorno eletto
di quell'amato aprile maledetto.
Alessandria, 11 Nisan 5777 (7/4/2017)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Il peso di un ricordo
travolge la mia mente quando è sera.
Tragicamente l'aria si fa nera
e l'ombra di un rimpianto il petto preme.
Non voglio più saper qual è il segreto,
dove si sparge il sogno,
dove si perde il fiume,
dive si infrange l'onda,
come fa il vento a far brillar le stelle.
Di tutto ciò più nulla ormai mi cale,
se un nuovo giorno nasce, un altro muore.
Mi resta solo l'eco un giorno eletto
di quell'amato aprile maledetto.
Alessandria, 11 Nisan 5777 (7/4/2017)
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(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi
HAIKU
la notte preme
e un chiurlo di civetta
ferisce il senno
Alessandria, 20 Nisan 5777 (16/4/2017)
Gianni Regalzi
la notte preme
e un chiurlo di civetta
ferisce il senno
Alessandria, 20 Nisan 5777 (16/4/2017)
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Re: Gianni Regalzi
UN VOLTO VELATO
Non c’eri, no non c’eri,
ma la penombra Ti velava il volto.
La notte col suo gelo
Intorpidiva tutta la mia mente
e nello specchio solo un’eco vaga.
Perché non parli, dimmi,
fammi sentir l’ebbrezza del Tuo Nume.
Fra poco un’alba livida
soffocherà ogni sogno
e come sempre svanirai nel tempo.
Alessandria, 1 Iyyar 5775 (20/4/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
Non c’eri, no non c’eri,
ma la penombra Ti velava il volto.
La notte col suo gelo
Intorpidiva tutta la mia mente
e nello specchio solo un’eco vaga.
Perché non parli, dimmi,
fammi sentir l’ebbrezza del Tuo Nume.
Fra poco un’alba livida
soffocherà ogni sogno
e come sempre svanirai nel tempo.
Alessandria, 1 Iyyar 5775 (20/4/2015)
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Re: Gianni Regalzi
(Ero un ragazzino appena folgorato
dal fascino della Poesia)
CANTA IL SILENZIO
Canta il silenzio in questa strana notte
d' una Novella Estate.
Canta dai verdi colli
e piano piano sale.
Canta dal firmamento,
Canta dal mare.
Gianni Regalzi
Eremo del Deserto
(Parco del monte Beigua)
Varazze, Giugno 1966
dal fascino della Poesia)
CANTA IL SILENZIO
Canta il silenzio in questa strana notte
d' una Novella Estate.
Canta dai verdi colli
e piano piano sale.
Canta dal firmamento,
Canta dal mare.
Gianni Regalzi
Eremo del Deserto
(Parco del monte Beigua)
Varazze, Giugno 1966
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Re: Gianni Regalzi
L’ULTIMO EROE
(Questi versi sono dedicati ad un mio giovane parente,
che non ho conosciuto in quanto non ero ancora nato
ai tempi dell'infame assassinio, ma raccontatomi
dai mie cari molti anni dopo,
trucidato dalla follia nazifascista il 20 aprile 1945)
L’infernale fuga
dell’ultima croce uncinata
ha massacrato quel giovane,
il cui corpo è miseramente sparso
sul greto dell’attonito torrente.
Il fioco pianto della luna
rivela il drappo porpora
che abbraccia il suo freddo collo.
E’ steso supino
come solo la morte gli consente,
il volto è immobile, ma nei suoi occhi,
apparentemente spenti
e rivolti dove domani
forse risorgerà il sole,
si scorge l’irrefrenabile desiderio
d’una nuova Aurora di Pace e Libertà.
Era la profonda notte del 20 aprile 1945.
Alessandria, 24 aprile 2003
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
(Questi versi sono dedicati ad un mio giovane parente,
che non ho conosciuto in quanto non ero ancora nato
ai tempi dell'infame assassinio, ma raccontatomi
dai mie cari molti anni dopo,
trucidato dalla follia nazifascista il 20 aprile 1945)
L’infernale fuga
dell’ultima croce uncinata
ha massacrato quel giovane,
il cui corpo è miseramente sparso
sul greto dell’attonito torrente.
Il fioco pianto della luna
rivela il drappo porpora
che abbraccia il suo freddo collo.
E’ steso supino
come solo la morte gli consente,
il volto è immobile, ma nei suoi occhi,
apparentemente spenti
e rivolti dove domani
forse risorgerà il sole,
si scorge l’irrefrenabile desiderio
d’una nuova Aurora di Pace e Libertà.
Era la profonda notte del 20 aprile 1945.
Alessandria, 24 aprile 2003
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Re: Gianni Regalzi
COME DISTRARSI IN QUARANTENA
Strapparsi i peli dal naso con i guantoni da boxe.
Tagliarsi le unghie dei piedi con gli occhi bendati.
Spegnere le lampadine con la mazza da baseball.
Fare gargarismi con la candeggina.
Lanciare improperi urlando sul balcone.
Gonfiare le torte con la pompa della bicicletta.
Usare una rete da pesca come carta igienica.
Mettere le supposte di Tachipirina nelle orecchie
dell'ignaro passante munito di mascherina e guanti.
Se nonostante tutto ciò vi sentite ancora
nervosi ed insoddisfatti,
rimettetevi il cappotti
e tutti ringalluzziti andatevene a letto
con il berretto di lana.
Alessandria, 26 Aprile 2020
Gianni Regalzi
(Ormai al limite della sopportazione)
Strapparsi i peli dal naso con i guantoni da boxe.
Tagliarsi le unghie dei piedi con gli occhi bendati.
Spegnere le lampadine con la mazza da baseball.
Fare gargarismi con la candeggina.
Lanciare improperi urlando sul balcone.
Gonfiare le torte con la pompa della bicicletta.
Usare una rete da pesca come carta igienica.
Mettere le supposte di Tachipirina nelle orecchie
dell'ignaro passante munito di mascherina e guanti.
Se nonostante tutto ciò vi sentite ancora
nervosi ed insoddisfatti,
rimettetevi il cappotti
e tutti ringalluzziti andatevene a letto
con il berretto di lana.
Alessandria, 26 Aprile 2020
Gianni Regalzi
(Ormai al limite della sopportazione)
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Re: Gianni Regalzi
BHO!
Furgoni imbottiti
di gelati squagliati.
Giardini ingialliti da miasmi inquinati.
Panini farciti
da rottami intagliati.
Ruscelli riempiti di cuscini impagliati.
Ora spiove la pioggia,
canta il gallo alle sette,
su quel piano s’appoggia
e s’imburra le fette.
Non lo so cos’ho detto,
non l’ho proprio capito,
mi sparpaglio sul letto;
sarò forse impazzito?
BHO!
Alessandria, 11 maggio 2013
Gianni Regalzi
(Dir.Ris.
Furgoni imbottiti
di gelati squagliati.
Giardini ingialliti da miasmi inquinati.
Panini farciti
da rottami intagliati.
Ruscelli riempiti di cuscini impagliati.
Ora spiove la pioggia,
canta il gallo alle sette,
su quel piano s’appoggia
e s’imburra le fette.
Non lo so cos’ho detto,
non l’ho proprio capito,
mi sparpaglio sul letto;
sarò forse impazzito?
BHO!
Alessandria, 11 maggio 2013
Gianni Regalzi
(Dir.Ris.
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Re: Gianni Regalzi
MI RESTA SOLO UN VAGO E LENTO LUME
Ho immerso le mani nel ventre del mondo.
Rovente voluttà, peccato, oblio,
profumi intensi, suoni d'altri lidi.
Ampie volute dense d'acre fumo,
fuoco nelle vene, lampi, miraggi.
Un volto, tanti volti, mille mani,
brezze marine dolci come un bacio,
carezze di velluto, immensi sogni.
Poi d'improvviso un tonfo, un grido, un pianto
e innanzi la consueta e nuda vita.
Di quei piaceri intensi non mi resta
che un dolce ricordar d'echi infiniti.
Di tutto il resto un vago e lento lume.
Alessandria, 8 luglio 2012
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)
Ho immerso le mani nel ventre del mondo.
Rovente voluttà, peccato, oblio,
profumi intensi, suoni d'altri lidi.
Ampie volute dense d'acre fumo,
fuoco nelle vene, lampi, miraggi.
Un volto, tanti volti, mille mani,
brezze marine dolci come un bacio,
carezze di velluto, immensi sogni.
Poi d'improvviso un tonfo, un grido, un pianto
e innanzi la consueta e nuda vita.
Di quei piaceri intensi non mi resta
che un dolce ricordar d'echi infiniti.
Di tutto il resto un vago e lento lume.
Alessandria, 8 luglio 2012
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)