Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
T’HO TROVATA NEL CALICE D’UN FIORE
T’ho trovata nel calice d’un Fiore
quando l’aprile si svelava al vento,
quando di notte consumavo il tempo
nell’inventar parole a ritmo lento.
Ora i miei versi si son fatti avari,
stringo il mio pugno, ma il pensiero fugge
verso quel luogo dove il Sole muore
…e il calice del Fiore è già appassito.
Alessandria, 21 aprile 2013
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Traduzione in brasiliano di
JOAO FRANCISCO CARVALHO
Eu encontrei no cálice de uma flor-
Eu encontrei no cálice de uma flor
Em abril é revelada no vento,
Quando a noite estava consumindo o tempo
em ritmo lento inventar palavras.
Agora os meus versos são feitos avari,
agarro meu punho, mas o pensamento escapa
para aquele lugar onde o sol morre
... e o cálice da flor tem já murchou.
Alexandria, 21 de abril de 2013
Gianni Regalzi
(Da coleção "Silêncios e pensamentos")
(Direitos reservados Lei 633/1941)
T’ho trovata nel calice d’un Fiore
quando l’aprile si svelava al vento,
quando di notte consumavo il tempo
nell’inventar parole a ritmo lento.
Ora i miei versi si son fatti avari,
stringo il mio pugno, ma il pensiero fugge
verso quel luogo dove il Sole muore
…e il calice del Fiore è già appassito.
Alessandria, 21 aprile 2013
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Traduzione in brasiliano di
JOAO FRANCISCO CARVALHO
Eu encontrei no cálice de uma flor-
Eu encontrei no cálice de uma flor
Em abril é revelada no vento,
Quando a noite estava consumindo o tempo
em ritmo lento inventar palavras.
Agora os meus versos são feitos avari,
agarro meu punho, mas o pensamento escapa
para aquele lugar onde o sol morre
... e o cálice da flor tem já murchou.
Alexandria, 21 de abril de 2013
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Re: Gianni Regalzi
All'OMBRA DEL PERGOLATO
Seduto sotto il pergolato del vecchio cortile
Risento l’eco di voci passate;
lenti ricordi limati dal tempo
e dolci vertigini di scoloriti bagliori.
Languori assopiti mi ristorano l’anima
e risvegliano dal sonno profondo
i tramonti passati
“ Ven ‘n cà ch ‘t devi ancura fè i compit “
“ Anvisca la radio ch’a sentum ‘n po’ ‘d musica “
“ Büta la buta del ven ‘n tel puss almeno ‘sta sira u sarà frёsch “
“ Smorta la luce se no u j’entra i sensoss “
“ Parla pión: u j’ie mort la nona “
Forse è solo un sogno, mentre sto seduto
sotto il pergolato del vecchio cortile
stordito dall’intenso profumo dei tigli.
Alessandria 04 Ottobre 2003
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Traduzione dell'Autore
Seduto sotto il pergolato del vecchio cortile
Risento l’eco di voci passate.
Deboli suoni di ricordi limati dal tempo,
dolci vertigini di scoloriti bagliori,
languori assopiti mi ristorano l’anima
e risvegliano dal sonno profondo
i tramonti passati
“ Vieni in casa che devi ancora fare i compiti “
“ Accendi la radio che sentiamo un po’ di musica “
“ Metti la bottiglia nel pozzo così stasera sarà fresca“
“ Spegni la luce se no entrano le zanzare “
“ Parla piano che è morta la nonna “
Forse è solo un sogno, mentre sto seduto
Sotto il pergolato del vecchio cortile
Stordito dall’intenso profumo dei tigli
TRADUZIONE In brasiliano di
JOAO FRANCISCO CARVALHO
SENTADO SOB A PÉRGULA DE UM ANTIGO PÁTIO ! ( lindo poema )
Sentado sob a pérgula do antigo pátio
Sinto-me com um eco de entradas anteriores.
Sons fracos polidas pelo tempo, memórias.
doce vertigem de brilhos descoloridos,
Ares e graças restaurando minha alma sonolenta
ao despertar do sono profundo
após o pôr do sol
"A casa que você ainda tem que fazer a lição de casa"
"Ligar o rádio, ouvir um pouco de música"
"Coloque a garrafa no balde , porque esta noite vai ser legal"
"Desligue a luz, para não entrar mosquitos"
"Fale baixinho que sua avó está morta"
Talvez seja apenas um sonho, enquanto eu estou sentado
Sob a pérgula do antigo pátio
Atordoado com o intenso perfume de limão.
Alexandria, 4 de outubro de 2003
Gianni Regalzi
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Seduto sotto il pergolato del vecchio cortile
Risento l’eco di voci passate;
lenti ricordi limati dal tempo
e dolci vertigini di scoloriti bagliori.
Languori assopiti mi ristorano l’anima
e risvegliano dal sonno profondo
i tramonti passati
“ Ven ‘n cà ch ‘t devi ancura fè i compit “
“ Anvisca la radio ch’a sentum ‘n po’ ‘d musica “
“ Büta la buta del ven ‘n tel puss almeno ‘sta sira u sarà frёsch “
“ Smorta la luce se no u j’entra i sensoss “
“ Parla pión: u j’ie mort la nona “
Forse è solo un sogno, mentre sto seduto
sotto il pergolato del vecchio cortile
stordito dall’intenso profumo dei tigli.
Alessandria 04 Ottobre 2003
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Traduzione dell'Autore
Seduto sotto il pergolato del vecchio cortile
Risento l’eco di voci passate.
Deboli suoni di ricordi limati dal tempo,
dolci vertigini di scoloriti bagliori,
languori assopiti mi ristorano l’anima
e risvegliano dal sonno profondo
i tramonti passati
“ Vieni in casa che devi ancora fare i compiti “
“ Accendi la radio che sentiamo un po’ di musica “
“ Metti la bottiglia nel pozzo così stasera sarà fresca“
“ Spegni la luce se no entrano le zanzare “
“ Parla piano che è morta la nonna “
Forse è solo un sogno, mentre sto seduto
Sotto il pergolato del vecchio cortile
Stordito dall’intenso profumo dei tigli
TRADUZIONE In brasiliano di
JOAO FRANCISCO CARVALHO
SENTADO SOB A PÉRGULA DE UM ANTIGO PÁTIO ! ( lindo poema )
Sentado sob a pérgula do antigo pátio
Sinto-me com um eco de entradas anteriores.
Sons fracos polidas pelo tempo, memórias.
doce vertigem de brilhos descoloridos,
Ares e graças restaurando minha alma sonolenta
ao despertar do sono profundo
após o pôr do sol
"A casa que você ainda tem que fazer a lição de casa"
"Ligar o rádio, ouvir um pouco de música"
"Coloque a garrafa no balde , porque esta noite vai ser legal"
"Desligue a luz, para não entrar mosquitos"
"Fale baixinho que sua avó está morta"
Talvez seja apenas um sonho, enquanto eu estou sentado
Sob a pérgula do antigo pátio
Atordoado com o intenso perfume de limão.
Alexandria, 4 de outubro de 2003
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Re: Gianni Regalzi
C’È MOLTA GENTE IN CIMA ALLA COLLINA
C’è molta gente in cima alla collina,
ma stranamente regna un gran silenzio,
soltanto lievi voli di farfalle
sussurrano nel vento arcane nenie.
Di notte qualche timida fiammella
pian piano s’alza, freme e poi si perde
dove la luce è ormai un’illusione.
Geme dolente un’ombra in mezzo ai carpini
e quando l’alba inrosa… il gallo tace.
Alessandria, 23 giugno 2013
Gianni Regalzi
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C’è molta gente in cima alla collina,
ma stranamente regna un gran silenzio,
soltanto lievi voli di farfalle
sussurrano nel vento arcane nenie.
Di notte qualche timida fiammella
pian piano s’alza, freme e poi si perde
dove la luce è ormai un’illusione.
Geme dolente un’ombra in mezzo ai carpini
e quando l’alba inrosa… il gallo tace.
Alessandria, 23 giugno 2013
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Re: Gianni Regalzi
LUI
Nell’ombra della notte, come un’ombra
s’immerge negli abissi del peccato
per ritrovar quel brivido di vita
ch’era svanita al rosa dell’aurora.
Nera la luce, nero il desiderio
di ciò che il sole sempre gli ha negato.
La luce acceca, il buio da ristoro
e in questa fonda tenebra s’annega.
A volte volge il volto verso il cielo
e pensa con la mente un po’ tremante:
“ma come sono belle quelle stelle”.
Alessandria, 26 giugno 2013
Gianni Regalzi
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Nell’ombra della notte, come un’ombra
s’immerge negli abissi del peccato
per ritrovar quel brivido di vita
ch’era svanita al rosa dell’aurora.
Nera la luce, nero il desiderio
di ciò che il sole sempre gli ha negato.
La luce acceca, il buio da ristoro
e in questa fonda tenebra s’annega.
A volte volge il volto verso il cielo
e pensa con la mente un po’ tremante:
“ma come sono belle quelle stelle”.
Alessandria, 26 giugno 2013
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Re: Gianni Regalzi
FERMATI SOGNO
Fermati Sogno.
Non spargere la tua ombra
entro i confini della mia coscienza;
la tua eterea luce si muterebbe
in rovente folgore
capace di crocefiggere la mia opaca anima.
Alessandria, 6 ottobre 2003
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Traduzione in brasiliano di
Joao Francisco Carvalho.
PARE DE SONHAR- Gianni Regalzi.
Pare de sonhar.
Não disperse sua sombra
dentro dos limites da minha consciência;
gostaria de ser a luz etérea
em brasa relâmpago
capaz de crucificar fosco minha alma.
Alexandria, 6 de outubro de 2003
Gianni Regalzi
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Fermati Sogno.
Non spargere la tua ombra
entro i confini della mia coscienza;
la tua eterea luce si muterebbe
in rovente folgore
capace di crocefiggere la mia opaca anima.
Alessandria, 6 ottobre 2003
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Joao Francisco Carvalho.
PARE DE SONHAR- Gianni Regalzi.
Pare de sonhar.
Não disperse sua sombra
dentro dos limites da minha consciência;
gostaria de ser a luz etérea
em brasa relâmpago
capaz de crucificar fosco minha alma.
Alexandria, 6 de outubro de 2003
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Re: Gianni Regalzi
QUELL’ECO CHE QUALCUNO CHIAMA OBLIO
M’ero perso nell’abisso smeraldo
dei suoi occhi spietati di passione,
fra il selvaggio vibrare degli accordi
delle roventi chitarre andaluse.
Ma nell’estasi rosa dell’aurora,
quegl’appassiti petali di rosa
si son smarriti timidi nel vento,
quel vento che giungendo da lontano
inesorabilmente li conduce
nell’eco che qualcuno chiama oblio.
Alessandria, 29 giugno 2013
Gianni Regalzi
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M’ero perso nell’abisso smeraldo
dei suoi occhi spietati di passione,
fra il selvaggio vibrare degli accordi
delle roventi chitarre andaluse.
Ma nell’estasi rosa dell’aurora,
quegl’appassiti petali di rosa
si son smarriti timidi nel vento,
quel vento che giungendo da lontano
inesorabilmente li conduce
nell’eco che qualcuno chiama oblio.
Alessandria, 29 giugno 2013
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Re: Gianni Regalzi
QUELL’ALTO E LENTO FICO
E lento il vecchio fico sparge ancora
quell’alito divino che sentivo
quando del tempo mai contavo il tocco.
Era d’estate e il sole del mattino
accarezzava i timidi gerani
che dal balcone, accanto all’erba amara,
guardavano il giardino tutto in fiore.
Ali arlecchine, volti sorridenti,
le grida dei bambini sciolte al vento,
donne chinate ai bordi dei mastelli
sciacquavano in gran lena i bianchi panni.
Avevo allora gl’occhi di un fanciullo,
tutto era dolce, tutto profumato
e l’alto fico con la sua ombra molle
mi raccontava ciò che Oggi ripete.
Alessandria, 30 giugno 2013
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
E lento il vecchio fico sparge ancora
quell’alito divino che sentivo
quando del tempo mai contavo il tocco.
Era d’estate e il sole del mattino
accarezzava i timidi gerani
che dal balcone, accanto all’erba amara,
guardavano il giardino tutto in fiore.
Ali arlecchine, volti sorridenti,
le grida dei bambini sciolte al vento,
donne chinate ai bordi dei mastelli
sciacquavano in gran lena i bianchi panni.
Avevo allora gl’occhi di un fanciullo,
tutto era dolce, tutto profumato
e l’alto fico con la sua ombra molle
mi raccontava ciò che Oggi ripete.
Alessandria, 30 giugno 2013
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Re: Gianni Regalzi
AMORE AMARO
Ti sei persa nel vento dell'autunno
e sulla spiaggia nuda
non sento più il profumo dell'estate.
Su questa fredda rena muta d'orme
risuona solo il lamentoso pianto
d'un ultimo gabbiano spaventato.
L'eterno divenir della risacca
non canta più la dolce melodia,
ma rugge con la rovinosa rabbia
del più profondo pozzo degli abissi.
Inutilmente cerco la tua mano,
ma solo e sconsolato
...mi guardo attorno e piango.
Alessandria, 13 novembre 2012
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Traduzione in brasiliano di
Joao Francisco Carvalho
AMOR AMADO (Gianni Regalzi)
Você perdeu o vento de outono
e na praia nua
não sinto o cheiro do verão.
Sobre este frio rena dorme de mergulho
só o lamentoso grito ecoa
na última gaivota com medo.
O eterno tornar-se a ressaca
não canta a melodia doce,
mas ruge com ira ruinosa
o poço mais profundo do abismo.
Em vão eu tento pegar sua mão,
mas solitário e desanimado
... Eu olho em volta e eu choro.
Alexandria, 13 de novembro de 2012
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Ti sei persa nel vento dell'autunno
e sulla spiaggia nuda
non sento più il profumo dell'estate.
Su questa fredda rena muta d'orme
risuona solo il lamentoso pianto
d'un ultimo gabbiano spaventato.
L'eterno divenir della risacca
non canta più la dolce melodia,
ma rugge con la rovinosa rabbia
del più profondo pozzo degli abissi.
Inutilmente cerco la tua mano,
ma solo e sconsolato
...mi guardo attorno e piango.
Alessandria, 13 novembre 2012
Gianni Regalzi
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Joao Francisco Carvalho
AMOR AMADO (Gianni Regalzi)
Você perdeu o vento de outono
e na praia nua
não sinto o cheiro do verão.
Sobre este frio rena dorme de mergulho
só o lamentoso grito ecoa
na última gaivota com medo.
O eterno tornar-se a ressaca
não canta a melodia doce,
mas ruge com ira ruinosa
o poço mais profundo do abismo.
Em vão eu tento pegar sua mão,
mas solitário e desanimado
... Eu olho em volta e eu choro.
Alexandria, 13 de novembro de 2012
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Re: Gianni Regalzi
PROFUMO DOLCE-AMARO
Quel porpora d’autunno e quei silenzi
tuonavano nel bosco a prima sera.
Chiome di querce, in armonia col vento,
cantavano l’antica melodia
e poco a poco tutto s’assopiva
nel rosseggiar divino del tramonto.
Sentivo la sua pelle che fremeva
e il suo respiro farsi più affannoso
mentre la luna piena rinfrescava
con le sue molli ombre l’aria intorno.
Piacere, inferno, brividi e delirio
si fecero specchiar dai nostri sensi
e fu il peccato ad indicar la via.
Mi risvegliò l’aurora col suo canto,
ma accanto a me sentii solo il profumo
di dolce-amaro sciolto nel mattino.
Alessandria, 3 luglio 2013
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Quel porpora d’autunno e quei silenzi
tuonavano nel bosco a prima sera.
Chiome di querce, in armonia col vento,
cantavano l’antica melodia
e poco a poco tutto s’assopiva
nel rosseggiar divino del tramonto.
Sentivo la sua pelle che fremeva
e il suo respiro farsi più affannoso
mentre la luna piena rinfrescava
con le sue molli ombre l’aria intorno.
Piacere, inferno, brividi e delirio
si fecero specchiar dai nostri sensi
e fu il peccato ad indicar la via.
Mi risvegliò l’aurora col suo canto,
ma accanto a me sentii solo il profumo
di dolce-amaro sciolto nel mattino.
Alessandria, 3 luglio 2013
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Re: Gianni Regalzi
IL NERO MANTO
Quando la noia pesa e il vento è muto,
t’accorgi d’aver perso l’orizzonte.
Il tempo si dilata e un nero manto,
pesante come l’ombra d’un rimpianto,
inesorabilmente spegne il giorno.
Attendi allora il sogno mai sognato,
ma quello è ancora perso nel domani
in quel domani tanto a lungo atteso
che fa della speranza un’abitudine.
Alessandria, 4 luglio 2013
Gianni Regalzi
(Dalla raccolta “Silenzi e Pensieri)
Quando la noia pesa e il vento è muto,
t’accorgi d’aver perso l’orizzonte.
Il tempo si dilata e un nero manto,
pesante come l’ombra d’un rimpianto,
inesorabilmente spegne il giorno.
Attendi allora il sogno mai sognato,
ma quello è ancora perso nel domani
in quel domani tanto a lungo atteso
che fa della speranza un’abitudine.
Alessandria, 4 luglio 2013
Gianni Regalzi
(Dalla raccolta “Silenzi e Pensieri)
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Re: Gianni Regalzi
BRIVIDI DI LILLA’
Brividi di Lillà, e la mia mente
ritorna in quel cortile senza tempo
tra rose, viole mammole e narcisi,
baciata dall’aprile che svaniva.
Un breve lampo, un attimo di gioia,
un viso, un dolce bacio, una carezza
e i primi affanni sotto ad un portone.
Ma quei piaceri puri, quei bagliori
pian piano scolorirono nell’ombra,
quell’ombra della sera che in silenzio
con le sue inquiete ali sparse il velo.
Ed ora, all’improvviso quei lillà,
…ma l’aria tutt’attorno si scolora.
Alessandria, 7 luglio 2013
Gianni Regalzi
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Brividi di Lillà, e la mia mente
ritorna in quel cortile senza tempo
tra rose, viole mammole e narcisi,
baciata dall’aprile che svaniva.
Un breve lampo, un attimo di gioia,
un viso, un dolce bacio, una carezza
e i primi affanni sotto ad un portone.
Ma quei piaceri puri, quei bagliori
pian piano scolorirono nell’ombra,
quell’ombra della sera che in silenzio
con le sue inquiete ali sparse il velo.
Ed ora, all’improvviso quei lillà,
…ma l’aria tutt’attorno si scolora.
Alessandria, 7 luglio 2013
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Re: Gianni Regalzi
SOLO ILLUSIONE
Ho un grande desiderio di volare
oltre quei verdi colli, oltre ogni idea,
dove le stelle e il sole sono un ricordo.
Vorrei accarezzare l’infinito
e stringer fra le braccia quell’Amore
che sulla inquieta terra ormai smarrita
qualcuno un dì chiamò, Solo Illusione.
Alessandria, 8 luglio 2013
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
Ho un grande desiderio di volare
oltre quei verdi colli, oltre ogni idea,
dove le stelle e il sole sono un ricordo.
Vorrei accarezzare l’infinito
e stringer fra le braccia quell’Amore
che sulla inquieta terra ormai smarrita
qualcuno un dì chiamò, Solo Illusione.
Alessandria, 8 luglio 2013
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
ma caro Gianni la fine dei fiori,specie l'estate, è di appassire rapidamente(tranne l'amaranto ).Ma che te frega ,lei l'avevi gia tolta dal calice in cui l'hai trovata.Non l'avrai mica lasciata lì?
ito nami
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Re: Gianni Regalzi
Caro Ito,
sai che mi hai chiarito tutto con una sola frase, hai ragione; in fondo, in fondo,chi se ne frega.
Grazie, Caro Amico,
Gianni Regalzi
sai che mi hai chiarito tutto con una sola frase, hai ragione; in fondo, in fondo,chi se ne frega.
Grazie, Caro Amico,
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi
SORELLA NERA
No, non l’ho mai vista, ma mi hanno detto
che è sempre accanto a noi che scruta, ghigna
e attende con costanza quel momento
per far vibrar la falce al chiar di luna.
Chissà se sarà vero, io non ci credo.
In fondo cosa vuoi che gliene freghi
di prendere con sé l’umane genti
composte da individui goffi e vuoti,
che sanno solo farsi rimbambire
da quella che propina a zeppe mani,
fandonie, anomalie e balle varie;
quel mostro che chiamian televisione?
Laggiù, nel buio Averno, c’è calore,
ci sono fiamme ardenti, brace e lava
e poi con l’ascensore fatto a cerchi
puoi scegliere il tormento preferito.
Ci sono mosche, vespe e calabroni,
la pece nera, l’olio e il fango lercio,
il turbinoso vento, il buio, il male
e l’acqua che pian piano al naso sale.
C’è gente che trascina pesi immani,
ci sono chiodi, spine, denti aguzzi
e becchi adunchi pronti a dilaniare.
Qui invece c’è soltanto il Quiz di sera,
le pentole che bollono alla mezza,
le musiche indecenti e voci laide
e furbi che ti fregano con garbo.
Sorella nera, stammi un po’ a sentire,
dai retta a me, ritorna nel tuo regno
e non badare più a ‘sti deficienti .
permettimi però ch’ora io vada,
per tele c’è l’oroscopo e la maga.
Alessandria, 10 luglio 2013
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri”)
No, non l’ho mai vista, ma mi hanno detto
che è sempre accanto a noi che scruta, ghigna
e attende con costanza quel momento
per far vibrar la falce al chiar di luna.
Chissà se sarà vero, io non ci credo.
In fondo cosa vuoi che gliene freghi
di prendere con sé l’umane genti
composte da individui goffi e vuoti,
che sanno solo farsi rimbambire
da quella che propina a zeppe mani,
fandonie, anomalie e balle varie;
quel mostro che chiamian televisione?
Laggiù, nel buio Averno, c’è calore,
ci sono fiamme ardenti, brace e lava
e poi con l’ascensore fatto a cerchi
puoi scegliere il tormento preferito.
Ci sono mosche, vespe e calabroni,
la pece nera, l’olio e il fango lercio,
il turbinoso vento, il buio, il male
e l’acqua che pian piano al naso sale.
C’è gente che trascina pesi immani,
ci sono chiodi, spine, denti aguzzi
e becchi adunchi pronti a dilaniare.
Qui invece c’è soltanto il Quiz di sera,
le pentole che bollono alla mezza,
le musiche indecenti e voci laide
e furbi che ti fregano con garbo.
Sorella nera, stammi un po’ a sentire,
dai retta a me, ritorna nel tuo regno
e non badare più a ‘sti deficienti .
permettimi però ch’ora io vada,
per tele c’è l’oroscopo e la maga.
Alessandria, 10 luglio 2013
Gianni Regalzi
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