Gianni Regalzi

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Gianni Regalzi
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L'INFERNO

E quando da ogni lato
ci arrostiran le fiamme,
sapremo finalmente che l'Inferno
è solamente un grande barbecue.

Varazze, 22 Agosto 2017
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.”)
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ANCHE LA LUNA ORMAI HA SPENTO IL LUME

Dall'ingiallito vetro,
un ammalato lume
di quella strana luna,
si mescola alle mie perturbazioni
che vorticosamente prendon forma
sul volto di una bambola, posata
chissà da quale mano,
sopra quel letto ormai da tempo vuoto.

Ha gli occhi fissi, guarda l'infinito,
ma in quella stanza buia
rintoccano frammenti di passato.

Ora c'è vento, un lento e dolce vento
che mi accarezza il volto,
ma tutto in un momento
la brezza si fa gelo.

La bambola si volta e sul suo viso
mi appare un velo di disperazione.

Mi guarda fisso e parla,
sussurra qualche cosa, non capisco.

Mi mancano le forze, tutto è buio.

A poco a poco torno nei miei sensi,
mi guardo attorno, tutto sembra uguale,
ma appesa al lampadario
con una corda al collo,
la bambola mi fissa col suo ghigno.

Anche la luna ormai ha spento il lume.

Alessandria, 19 Av 5776 (23/8/2016)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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APPASSITO TRAMONTO

In quelle brevi aurore profumate
cercavo inutilmente la speranza
di cogliere il calor dell’orizzonte,
ma inesorabilmente l’infinito
lasciava alla mia mano una chimera.

Ora l’autunno bussa alla mia porta
e senza che la mente mia lo voglia,
col vento e con la sabbia dentro gli occhi
sento appassir di noia il mio tramonto.

Alessandria, 30 gennaio 2013
Gianni Regalzi
(Dalla raccolta “Silenzi e Pensieri” Dir.Ris.)
(Foto by Google)

Traduzione in portoghese del mio caro Amico
Joao Francisco Carvalho

A PASSAGEM DE UM POR DO SOL

Naquela curta aurora perfumada
Eu tentei em vão na esperança
de captura o calor do horizonte,
Mas certamente o infinito
deixou a minha mão uma quimera.

Agora o outono está a bater à minha porta
e sem que minha mente o desejava ,
como o vento e areia nos olhos
me vejo agora passar o meu pôr do sol.

Alexandria, 30 de janeiro de 2013
Gianni Regalzi
(Da coleção "Silêncios e pensamentos")
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INESORABILMENTE IL TEMPO TUONA

Nell’appannato silenzio dell’aurora,
mentre la penombra
si fa pian piano luce,
m’illudo di ascoltare quella voce
che tanto tempo fa
faceva l’eco alle onde dei miei sogni.

Ora l’inverno ha steso il crudo manto,
il buio, il pianto e il gelo
sono arrivati e bussano alla porta.

Sposto il pensiero a lato,
ma inesorabilmente il Tempo Tuona.

Alessandria, 18 Nisan 5775 (7/4/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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QUANDO IL SILENZIO DIVENTA UN SUSSURRO

Quando il Silenzio diventa un Sussurro
si svelano d’incanto tutti i veli
e la realtà dintorno si fa sogno.

Il mare ancor più azzurro si rivela
specchiando quelle nuvole di neve
e ancor più brevi appaiono gli affanni.

Mi canta la risacca la sua Nenia
e colgo dal Suo sguardo il Paradiso.

Varazze, 21 agosto 2013
Gianni Regalzi
(Dalla Raccolta “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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L’ARGENTO FREDDO DELLA LUNA

Un tempo mi stordiva,
ora l’Argento freddo della Luna
mi porta solo spettri dal passato.

Luci nascoste all’ombra di un delirio,
tuoni, silenzi e palpiti
risvegliano i fantasmi e la mia notte
diventa amara ancora più del sale.

E l’Alba è lì che attende
con le sue spine pronte a farmi male.

Alessandria, 27 Kheshvan5775 ( 20/11/2014)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.
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HAIKU

s'ode un lamento
nell'ombra della sera
s'è spento un fiore

Alessandria, 19 Elul 5777 (10/9/2017)
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UN SETTEMBRE LONTANO

In questa fresca sera settembrina
la dolce eco di una fisarmonica
colora la fragranza del tramonto.

L'uva nel secchio è d'oro
il pan biscotto è lì, ancor fumante
e tutto intorno è breve luce e pace.

Fermati istante e fa che questo sogno
per un momento solo torni vero,
ma inesorabilmente il tempo tuona.

Alessandria, 29 Elul 5775 (13/9/5775)
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Trema la foglia al vento
s'ode lontano un pianto
e il cielo da turchino si fa nero.

Alessandria, 26 Elul 5777 (17/9/2017)
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OCCHI SBARRATI COLMI DI TERRORE

Sulla parete bianca
la voce del mattino
scandisce amaro il tempo.

Forme distorte, sogni senza volto,
risvolti colmi di disperazione
annegano nel buio dei pensieri.

È chiusa la finestra e freddo ferro
proibisce il desiderio di volare.

Volare sopra le onde
per poi planare piano sulla spiaggia.

Su quella stessa spiaggia
che un giorno maledetto non lontano
si tinse di carminio per mia mano.

C'era silenzio intorno,
Lei era lì sdraiata
col vólto vòlto ai raggi color grano.

Le tesi la mia mano,
sentivo la mia pelle come lava,
subito dopo, un urlo,
un pianto disperato ed un lamento
e sulla sabbia macchie rosso fuoco.

Null'altro mi ricordo
soltanto una sirena
e quattro forti braccia attorno al corpo.

Chissà che nome aveva,
chissà com'era dolce la sua voce,
ricordo solamente
quel vólto vòlto ai raggi color grano
e tutto attorno sabbia,
rovente sabbia rossa di dolore.

Ora s'è fatta nuovamente sera
e su quella parete
mi appaiono insistenti
occhi sbarrati colmi di terrore.

Alessandria, 1 Tishri 5778 (21/9/2017)
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SETTEMBRE

L'anima nuda si perde beata
dove la felce si sposa col cielo
e dall'ombra del bosco,
confusa allo stormir di antiche fronde,
ritorna l'eco della dolce voce
che un tempo ormai lontano disse ti amo.

Ora l'autunno sparge un lento velo
e la dimenticanza il petto preme.

Alessandria, 9 Tishri 5776 (22/9/2015)
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AVANZA LA TEMPESTA

Ci siamo feriti nei più appuntiti
spigoli del destino.

Le mani ancora tremano,
dolgono i cuori
e inesorabilmente
avanza tempesta.

Ma un giorno tuoneranno le campane,
si spegnerà anche l’ombra della luna
e come dell’impronta nulla resta
al divenir dell’onda sulla rena,
così la Falce, amica della notte,
reciderà lo stelo ad ogni fiore.

Alessandria, 29 Adar 5775 (20/3/2015)
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UN VELO DEL COLORE DELLA NOTTE

I fantasmi mi graffiano negli occhi
ogni qualvolta il sole si scolora
e le ombre lunghe azzannano i miei sensi.

Sono i momenti in cui
i mostri del passato
trascinano i pensieri in fondo al pozzo
dove lo spazio è breve-avara l'aria
e noti con terrore
che il cielo è fatto di erbe e di radici.

Dove non senti più nemmeno un pianto
e vedi solamente fuochi fatui
che nascono dal nulla
e subito a quel nulla fan ritorno.

C'è grigio, freddo, nebbia tutt'intorno
e un velo del colore della notte
disteso senza tregua in ogni dove.

Alessandria, 22 Sivan 5776 (28/6/2016)
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ARRUGGINITI SGUARDI

Arrugginiti sguardi, attorno spiove
e ai bordi della via Lei sorride.

Lo stesso viso segnato dalla vita.

“Sei Tu? Sei proprio Tu?...non dirmi nulla!
Son tanti anni che non ci si vede,
son stato assai lontano
ed ora finalmente son tornato”.

“Perché ti trovo qui, eri un bel fiore,
ricordi? Correvamo per i prati
e dei tuoi baci sazio mai non ero,
ma un giorno senza farmi un solo cenno
ti sei fatta rapir da un'illusione”.

Lei mi rispose con gli occhi abbassati:
“Non chiedermi null'altro,
sappi soltanto che ho tanto pianto”.

Le accarezzai la mano,
...stava tremando.

Alessandria, 11 Kheshvan 5776 (24/10/2015)
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Messaggio da Gianni Regalzi »

DOV’È CHE L’HO INCONTRATA?

Dov’è che l’ho incontrata? Non ricordo
era di notte, ma fuori era giorno.

Pareti bianche, luci sempre accese,
urla, sorrisi e volti trasparenti.

Mani, tante mani protese al nulla
e tele e cinghie ed aghi sempre pronti
a violentar le menti e la speranza.

Sento una voce fredda che mi scuote,
mi assale la paura,
ma invano cerco di fuggire a lato.

Le mie dolenti braccia son legate,
qualcosa mi ferisce nelle vene
e in un istante tutto si fa oblio,

Ora ricordo dove l’ho incontrata,
in quella stanza bianca senza lumi
quando legavo insieme
i giorni ad altri giorni sempre uguali,
ricordo anche il suo nome,
un nome breve e lungo e intenso e cupo,
son certo, la chiamavano FOLLIA.

Alessandria, 22 Nisan 5775 (11/4/2015)
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