Gruppo Amici della Poesia

così il novembre alato si rinnova
ed io m' approdo come approda vela.

( per un' amica, che passò )

la salutai con mano mi segnò
cadevano le ombre come cera
da un solco la rividi ch' era chiara
all' ultimo sbiadire d' una sera ...
m' eclissò.

se questo inverno avrà pietà di me
m' anniderà, o sarò rondine.

convesso
il cuore
a un
battito
di luna
appare.

un suono d' alba,
un arco teso al cielo,
un rivolo d' aspetto nella pioggia ch' è passata ...
il fango non arena un sole inquieto.

se tu mi dessi l' alba di un momento, anima mia,
per mille notti non mi sveglierei da veglie-affanno.

lacrime
di specchi
gli occhi tuoi,
così assordanti.

e il grano accende un fuoco in mezzo al cielo,
nessun raccolto i sassi vestirà
( l' indifferente ) .....
l' ombra è il disgelo.

mi filtro d' alberi d' inverno e suolo,
ma il porto dell' immensità m' affonda
nelle radici d' uomo.

il matto scinde l' aria e la misura
un passo dietro l' altro in diagonale
per avanzare il tempo e la postura.

la porta del ricordo pressa cardini d' aprile,
vi piomba le parole dentro al suono
( il nome è un peso )
e usura il tempo lacrime sorgive.

nuvole
stempiate
d' orizzonte
le colline.

e fu scoprire il lampo, la notte che riesplose,
il verde delle setole da un vetro zigrinato,
senza odore.

scinderanno quel che in noi legato è a stelle.

... e nel languore d' ogni simmetria mi giogo astratto.