Dantes

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Moderatori: Luca Necciai, ito nami

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Dantes
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Iscritto il: 26/09/2011, 22:11

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Messaggio da Dantes »

ERA UNA PICCOLA DONNA.
Era una piccola donna.
Piccola, nell' età che la rendeva fresca, quasi ancora ragazza, in quei ventun' anni che diventavano spesso ventidue, perchè voleva parere un po più grande.
Piccola, in quelle armoniose forme,."Concentrate" diceva scherzando, mentre si alzava sulla punta dei piedi per stringersi al collo con le braccia in un caldo abbraccio.
Piccola, nei confronti di un destino, di una realtà che avrebbe distrutto chiunque, mentre il suo sguardo si perdeva oltre alla finestra anonima di una camera d'ospedale pensando a solo lei sa cosa.
Ma immensa, in quel suo orgoglio, nei suoi eterni sorrisi. Nella profondità dei suoi pensieri. Immensamente fiera, immensamente dolce, immensamente viva.
Rimangono impressi gli estremi. A volte cerco di ricordarmi il resto, la nostra normalità...
Che gelato gli piaceva ad esempio? Ah, era quello alla nocciola, ma non voleva ci fossero i pezzetti...
Cosa c'era sotto il suo cuscino? Una medaglietta, con scritto "... non si vede che con il cuore" gliela regalai io.
Che musica ascoltava? Era cresciuta con gli 883, come me, come tanti.
Ed è questo che disarma. Il fatto che gli estremi restano impressi per la loro stessa natura, perchè sono gli estremi ad affascinarci, ma i piccoli dettagli, quelli di solito si dimenticano. Ed aiutano a lasciar andare.
Ma se non dimentichi... Allora è il ricordo della presenza a far pesare quell' assenza.
E ti ruba un sorriso pensare alle serate in cui i pensieri erano troppi e non riusciva a prendere sonno, ed inventavi qualunque cosa per distrarla.
Ruba una lacrima, pensare a quale malinconia questo nascondeva.
Ruba un sospiro, provare quella tenerezza che provi oggi ripensando a quei gesti, allora semplicemente naturali.
Ruba un' altra lacrima, pensare a come lei non smettesse di pensare, ma fingesse di distrarsi per sorridere nei tuoi sorrisi.
Ruba un altro sorriso, capire che lei, già allora aveva nel cuore quella tenerezza, e capendo quanto fosse migliore di me.
Ed in tutto questo ,una tristezza a malapena stemperata dalla consapevolezza che si è dato davvero qualcosa, in questa vita. E si è ricevuto molto.

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SU QUESTO PALCO
Ogni uomo è vittima e complice della propria arte e dei propri pensieri, con essa si esalta e cade, come il re del suo personale teatro, l'artista di spicco che splende sulle scene fintanto che il trucco regge per poi sfumare, deteriorandosi su di un viso che si interroga perplesso sulle realtà celate da quel cerone riflesso su uno specchio ormai impietoso, ricordando e vivendo di quel ricordo dapprima ricercato e poi odiato, mentre intorno il bianco diventa grigio, il nero perde lucentezza e si rende opaco, mentre niente appare più come su quel palco.
E l'uomo in quel preciso istante decide il peso di quest' arte, di questi pensieri, decide il prezzo della sua anima.
Decide di abbandonare quelle scene, di ripulire quel viso e con esso le sue glorie, rinnegandosi e nascondendosi nella moltitudine di persone che prima di lui sono fuggite a quel castello di polvere e ruggine che una volta era un regno, osservando poi da lontano le rovine che si è lasciato dietro, che altri si sono lasciati dietro, confidando e ripetendosi di aver preso la scelta giusta, vivendo l'eterno rimorso di ciò che anche per un breve attimo è stato ma fuggendo all' idea di esserlo nuovamente, nascondendo impaurito cicatrici che un tempo erano medaglie, oppure decide di lasciarsi cadere nella desolazione che un palco vuoto lascia, beandosi negli echi di antichi applausi, ignorando l'uomo dietro al trucco di scena, diventando la sua arte e dimenticando la sua natura, diventando concetto e dispensando, nascosto da un sorriso dipinto, un monito a chiunque voglia per un attimo assistere a quello spettacolo: Niente è eterno, ma potete illudervi di questo. E l'illusione diventa parte di quell' arte, la esalta e concede a quell' uomo l'immortalità. Ma nessuno di questi uomini sceglierà una via giusta, nessuno di questi uomini vivrà altre glorie perchè ogni singolo istante di quelle vite si paragoneranno a quel monologo finale in cui ogni spettatore li osservava in piedi su quel palco, forti e decisi, perfetti in quell' interpretazione che veniva seguita da uno scrosciante applauso e dai drappi rossi che scorrendo chiudevano la scena, dividendo l'artista dalla platea, interrompendo l'esibizione nel più glorioso dei finali, dandogli una breve anticipazione di quello che sarebbe stato e ricordandogli continuamente che nulla è eterno, che finiscono le glorie e terminano le opere, che solo le comparse sfuggono a quel dolore.
Qualunque tipo di uomo io sia, o qualunque tipo di uomo voi considerate io possa essere quindi, permettetemi un consiglio: Siate comparse. Il protagonista non dura che il tempo della commedia.
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LEI
Non la dimentico.
Neanche ci provo, neanche penso di potere anche solo immaginare di farlo.
La cerco, in ogni sorriso, in ogni gesto.
Ogni sorriso che mi riga il viso, ogni sorriso sincero è suo o nel suo ricordo.
Ogni urlo che mi si smorza in gola, ogni sconfitta da cui mi alzo ed ogni vittoria è sua.
Lei era, è ,e sarà quello che desidero, merito.
E' l'essenza del mio piacere e della mia pace, la custode della mia anima.
La potente debolezza che mi smuove, un idea ed un ideale.
In ogni cosa la cerco, in ogni sguardo cerco il suo, senza trovare nessuno sguardo che possa paragonarsi al suo.
In nessuna movenza le sue movenze, in nessun gesto, neanche il più puro, la sua purezza.
Vittima di quel delirante senso di appartenenza che prima di lei non avevo mai provato, che dopo di lei non provo più.
Passionale trasporto, timida dolcezza, il lato del mio mondo illuminato da favolose stelle nella notte che mi circonda, lei e solo lei.
In pochi potrebbero dire esattamente chi sono, ognuno mi conosce per modi, per attitudini o per comportamenti.
Lei conosceva me.
E se mai vorrete conoscermi, se volete darmi una dimensione, fatelo pensandomi in questo modo:
Io sono solo io, io sono l'uomo che ama, amerà e amò, senza remore e senza finzioni, senza restrizioni,
che mai amerà nessun'altra con tanto trasporto, perchè quell'amore non si dà che ad una persona,nel mio caso a lei...
E non aspettatevi da me amore, non illudetevi...
Non credetemi freddo... io amo...
Non credetemi disilluso... io sogno...
non credetemi arreso...
Semplicemente, l'Amore è qualcosa che rasenta il sacro,
una realtà che non deve e non dovrà mai essere sporcata dalla menzogna o dalla mediocrità, mai dev'essere dimenticato o accantonato...
Ed io... AMO.
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ASCOLTATE IL VENTO
Quanta poesia esiste, dietro a gesti della semplicità più assoluta.
In un padre che insegna al figlio
le cose che lui ha dovuto imparare. Come fare il nodo alla cravatta.
Nel gesto della donna che ami, per rubarti un sorriso,
fosse anche solo una smorfia,
nascosta dietro ad un lenzuolo in una giornata grigia.
In un saluto che segue una giornata insieme.
Appena accennato, come se non si volesse congedarsi.
Negli occhi di un' amante che ti scrutano per percepire il tuo umore
e potersi comportare di conseguenza.
Negli addii, in ogni addio.
Quanta effimera, delicata, onesta e fragile poesia in questo mondo.
E quale infinita paura di viverla, di essere inebriati e travolti da essa.
Quale strana magia imprigionò i sogni in gesti di tale irrilevanza per il resto del mondo,
per chi non li vive e li capisce?
La vita è una sinfonia di poesie, dai mille accenti e dai mille significati
che si perdono nel fragore della loro ostinata ricerca,
la vita è il rumore del vento sulla spiaggia coperto dal fragore delle onde.
Ascoltate il vento.
Ultima modifica di Dantes il 17/10/2011, 16:35, modificato 4 volte in totale.
ito nami
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Re: Dantes

Messaggio da ito nami »

il primo brano mostra segni di poesia a verso lungo,e l'impiego di anafore a capo verso.
Vedo che la seconda ha decisamente aspetto di prosa.Entrambe una buona scrittura e di argomento che tiene legata l'attenzione del lettore.
Ma in seguito ci conosceremo meglio.
Ti porgo il benvenuto anche dell'Amin Luca Necciai.Ti auguto un proficuo lavoro.Ciao
ito nami
Dantes
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Re: Dantes

Messaggio da Dantes »

Ti ringrazio per il commento, fa sempre piacere avere qualche riscontro su ciò che si scrive...
ito nami
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Re: Dantes

Messaggio da ito nami »

"Lei" :pur dicendo cose d'amore,banali e già dette mille e mille volte,non so per quale tuo dono,le dici non banalmente e con semplice originalità.Bravo
ito nami
Dantes
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Re: Dantes

Messaggio da Dantes »

Credo che il merito di quelle parole, sia nel viverle.
La scrissi qualche tempo fa, per dare una forma alle mie idee.
Per vederle, valutarle, conoscerle.
Comunque grazie.
Dantes
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Re: Dantes

Messaggio da Dantes »

(Dovrei postare qui i miei scritti per aggiornare il post, ma preferisco upparle nel principale... Se non va bene fatemelo sapere, mi sembra solo più ordinato...)
ito nami
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Re: Dantes

Messaggio da ito nami »

ciao.
è meglio tenerle raggruppate,usando il rispondi .
ito nami
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