Hywe

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

Moderatori: Luca Necciai, ito nami

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Hywe
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Iscritto il: 14/09/2010, 13:13

Hywe

Messaggio da Hywe »

La menzogna

Indiscreta luna appare dalla cattedrale,
quando campanile che notte rintocca
e gemito d'organo dall'oscura bocca
mescionsi in danza greve e sensuale.

Adagio la mano cinge il collo vivido
del timido fiore dall'innocente stelo.
Fievole creatura volge ferma al cielo,
durante l'amplesso, lo sguardo avido.

Qual tenue sospiro la corolla offre,
mentre si accasciano i petali gelidi.
Disegnata di lineamenti duri e pallidi
è ora, perchè di rosso siero soffre.

Smaniosa ombra brama nuova essenza,
perchè sottrarre il cuore è sua scienza.
ito nami
Sommo poeta
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Re: Hywe

Messaggio da ito nami »

ti saluto ,caro nuovo amico Hywe,anche a nome dell'Amin Luca Necciai.Sei certo un ottimo acquisto artistico vista questa tua lirica che già dal semplice aspetto dimostra una poetica non banale.Una poesia dunque di esperta mano e di tutto rispetto.
Quando scriverai altro ci conosceremo meglio.Buon soggiorno
ito nami
Hywe
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Re: Hywe

Messaggio da Hywe »

Grazie mille.
Scusate se non mi sono presentato ma non sono molto bravo con le introduzioni.
ito nami
Sommo poeta
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Re: Hywe

Messaggio da ito nami »

a ben vedere leggo nella lirica odierna qualcosa che richiama il fattaccio
di Potenza.Delicato ma duro racconto poetico della cronaca,un dire ossimorico alla Eraclito.
Veramente una di quelle poesie che più le leggi e più vorresti rileggere.Mi congratulo
ito nami
ito nami
Sommo poeta
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Re: Hywe

Messaggio da ito nami »

Non ti preoccupare la tua lirica ti ha già presentato e bene.
ito nami
Hywe
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Re: Hywe

Messaggio da Hywe »

In effetti quel delitto non è molto distante dalla poesia di qui sopra, e tutto sommato racchiude in sé entrambe i significati che cercavo di veicolare con la stessa. Ti ringrazio molto per le tue parole.
Gio R.
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Re: Hywe

Messaggio da Gio R. »

La poesia mi è piaciuta abbastanza: peccato che quella che pare essere l'intensione metrica iniziale diventi poi una distensione piuttosto verbosa. A onor del vero a tratti (seconda strofa, per esempio, v.8) risalta una ruvidezza secondo me non necessaria rispetto allo stile che sembra volersi mantenere all'inizio del poema. Ossia, abbiamo capito che il tuo stile è quello di ricamare figure unendo arditamente campi semantici differenti (fiore col suo stelo per il collo ecc.) per creare delle figure retoriche a volte più belle a volte meno (e non vuol dire che una figura ritrita come quella del fiore per la sensualità non sia da usarsi, ma bisogna lavorarci molto, proprio perché altrimenti risulta arida nell'espressione e scontata nella forma). Tuttavia, nonostante queste tue caratteristiche le abbia notate, stonano di molto le eccessive esplicitazioni di fatti che in poesia possono anche essere omessi. Fare delle ellissi in poesia non è proibito e a volte rende tutto più piacevole perché il lettore è portato comunque a capire ed immaginare, ma non a seguire per forza un sentiero costrittivo di parole che altro non possono essere se non coercitive per la mente che le legge, perché parole come "amplesso" tolgono al poema quella sua atmosfera che pian piano ci si aspetta venga fuori. È una contraddizione: prima usare una metafora quasi si volesse esser più delicati e poi invece ridursi alla brutalità del termine specifico che null'altro può sottintendere.

Detto ciò, molto azzeccate la scelta del tema e secondo me il verso conclusivo che porta un gusto diverso a quel "scienza".

Spero si capisca e d'esserti d'aiuto.
Hywe
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Re: Hywe

Messaggio da Hywe »

Amplesso è una parola che in senso figurato significa "rapporto sessuale", ma il suo significato è "abbraccio" (dal latino).
È introdotta apposta perché il lettore intenda la prima cosa, e a una lettura più approfondita, la seconda, in modo tale che capisca che ciò che sta realmente avvenendo non ha necessariamente a che fare con la sfera della sessualità (infatti, sensualità è solo una delle interpretazioni che si può dare al fiore, ma non l'unica).

Tutto gira proprio all'unica parola che non toglie al poema atmosfera, ma ho messo apposta per indurre il lettore a credere a quel che voglio io, cioè che ci siano due che stiano facendo sesso. Ma se si toglie l'apparente "sensualità" al fiore e si associa "abbraccio" ad amplesso, si coglie qualcosa di diverso del rapporto sessuale.
ito nami
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Re: Hywe

Messaggio da ito nami »

quanto poi alla incostanza di stile,caro Guio.R,che hai rilevato,tieni presente che alla Muse non piace la monotonia(amant alterna Camoenae Ecloga III V.59 Virgilio)
ito nami
Gio R.
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Re: Hywe

Messaggio da Gio R. »

Si d'accordo, trovo giustificatissimo tutto ciò che mi dite, ma io sono sincero: quel che l'ho notato non l'ho detto così perché mi sentivo di scrivere punto e basta, altrimenti non avrei certo scritto. Dico solo che il poema è bello, ma gli manca quella coerenza in un certo modo di scegliere il lessico che è propria di un poema bello dall'inizio alla fine. Qui non c'è un'idea vera, un sentore vero, di organicità, ma sono piuttosto dei frammenti che risultano in qualche modo contraddittori tra loro.
Ribadisco che questo non vuol dire che il poema in sé faccia schifo, ma delle discrepanze secondo me ci sono.
Insomma, se leggo Petrarca un altalenare del genere non lo trovo... mi si dirà che Petrarca è per antonomasia il poeta dello stile cristallino e quasi monotono, ma io rispondo che nemmeno in Pascoli che è l'emblema della rottura più totale con un genere di far poesia "secolarizzato" si trovano altalene lessicali del genere (le chiamo così anche se non sono che fatti di poco conto, altalene è oltremodo eccessivo, ma è per farsi capire). Sono novità che introdurrano Dada e Futuristi, ma allora lì siamo in altri campi ed altri intenti artistici.

Non volevo esser d'offesa a nessuno.
Hywe
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Re: Hywe

Messaggio da Hywe »

Nessun offesa. Grazie per il commento. Prenderò nota di queste osservazioni.
Hywe
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Re: Hywe

Messaggio da Hywe »

La città della cenere

Sorge un meriggio caustico
sulla città della cenere,
e cala un silenzio criptico
di vecchi ideali ora polvere.
Il caldo perverso violenta
gente di sogni sverginata,
e qualche disperato tenta
una soluzione malata.

Le sue strade pullulano
d'amore a pagamento
e ladri incravattati rubano
a gente priva di lamento.
Alla sconfitta sono abituati,
abitanti di una città morta,
cancro che li ha ammazzati
con promesse d'ogni sorta.

La giustizia meretrice
senza opporsi s'è data
alla sua voglia tentatrice
che bastarda l'ha avvinghiata.
Usa la toga come straccio
per coprire le vergogne madide
e segue il nuovo canovaccio
di sentenze vuote e aride.

Si vantano i filosofi arguti,
paghi della loro mediocrità,
tali da render ammirati e muti
chi conosceva la sincerità.
Solo una voce sdegnata
pigola la sua misera ribellione,
e presto sarà soffocata
dal plotone d'esecuzione.

Ma anche se pare patetico
uno stupido e minuscolo fiore
che con gesto utopico
un muro vuol distruggere,
che senso ha vivere
come un muro ottuso
che non vuole cedere
ad un battito rigoglioso?
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