Filippo Pesaresi

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

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Filippo Pesaresi
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Filippo Pesaresi

Messaggio da Filippo Pesaresi »

Pubblico qui, per la mia prima volta due mie poesie e da poeta in erba vorrei sapere le vostre impressioni.

Neve

Nevica.
A ritmo mistico scende
e si posa al vento: neve che
ininterrottamente avvolge il mondo,
quella stessa neve opaca
e sorda interseca al sole.

Nevica
da un cielo grigio e spento
e dietro vi giace indifferente un Natale,
attorno a quel misterioso
velo bianco che
saltuariamente eccelle.
E c’è un tocco di allegria
nell’aria che incendia i sensi.

Ma non c’è pensiero alla vista
cittadina, solo ammirazione
che fa presto consuetudine,
e che continua fino alla scomparsa.

20 dicembre 2009



PS: Questo è il mio debutto in pubblico con la poesia; sono giovanissimo e ho iniziato solo pochi mesi fa a scrivere.
La sapienza è molto, troppo pericolosa: ci si imbatte in continui scontri con gli ignoranti che sono sempre i più potenti.
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scarlet
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Re: Filippo Pesaresi

Messaggio da scarlet »

Trovo buoni spunti. Non fermarti, lavora ed avrai risultati. In bocca al lupo. ;-)
scarlet
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Filippo Pesaresi
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Re: Filippo Pesaresi

Messaggio da Filippo Pesaresi »

Distrazione


Alla luce buia
dell’ampia notte,
nel mio cielo,
rigato da una striscia di stelle
ch’entra alla finestra
e che un vetro spento
d’un quadro riflette:
è come un sasso
in un’acqua limpida,
il profumo di more
in una rosa rossa.
Ci si immerge una vecchia
canzone d’amore,
un sentimento dolce,
un’ebbrezza pacata.
Nell’oscuro un odore
intenso di sereno,
di un pacifico
ambiente naturale,
un bisognoso naufrago
da un mondo semplice,
quotidiano;
una voragine
nella solita stanchezza:
una dolce distrazione.

14 marzo 2010

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Frammento d’estate

Un sogno.
Il traffico, le luci,
le feste nella notte
e si ravviva la città.
E i suoni, i bei suoni,
i rumori estivi dei bar,
la musica sgargiante
sparata in cielo.

Un nuovo sapore,
la vita cambia
tutta una metamorfosi
e ricambiano le mode,
e si trasforma il mare,
si riaccende il sole.

Il caldo, la strada,
gli amici, i soliti amici
compagni d’agosto,
vecchi compari di scuola.
L’odore di sabbia bagnata.
La notte, poi, subito l’alba
dolce, sfuocata.

Un sogno, e poi
di nuovo buio;
un favoloso ricordo.

27 gennaio 2010

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Il mio Vecchio asilo abbandonato

Una stanza illuminata,
il muro sporco
e macchiato di scritte,
che s’affaccia al mare;
una scuola, una classe
abbandonata di un vecchio
asilo diroccato, impolverato.
I colori opachi, scoloriti
da un’aria fredda,
tonalità briose, invecchiate.
E da fuori un edificio
indebolito dal tempo,
frantumato, scarno.

Un tempestivo
susseguirsi di ricordi,
di risa, di giochi, di voci,
e un raggio di sole
che sorpassa la finestra
mezza scardinata,
ferma il tempo;
e s’innesca un sorriso:
una geometria del passato,
un meccanismo ricorrente.

20 marzo 2010

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L’oceano strano

Dinnanzi un’atmosfera cupa
rivestita d’ansiosa nebbia
sotto uno spesso smalto di nubi:
e d’inquietudine si tinge
questo aspro, lungo pomeriggio.
I poggi diventano oasi
bagnate da bruma passiva:
spunti di promontori strani.
E ci s’inabissa dentro il cuore,
un sopruso sentimento ardito;
e si bagna il mare
di una prima, inibita pioggia.
Le prime luci sfuocate dei lampioni
evidenziano quel fosco, tonico,
di un colore spento, quasi ironico.
E se scendono le tenebre, stasera
la caligine s’infittisce e il buio
si rassegna a quell’oceano strano.

7 gennaio 2010

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Visione sinistra del bosco


Invece la noia resta;
e cala presto la notte
e scivola il vento:
scompiglia la nebbia.
Tutto rimane immobile,
l’odore rugginoso
di un sole spento,
di un cuore rauco.
Un serrato orgoglio
di essere vite
d’uva appassita;
uno squarcio d’angoscia
che guarda il freddo.
Un unico colore acerbo
ricopre il mondo,
un tonfo cupo
nell’acqua ghiacciata,
un azzurro rigido.
Un affannoso respiro
che ricuce il vuoto,
è tacito fulcro
carico d’ansia
d’un bosco spoglio,
invernale,
dipinto di grigio.


20 gennaio 2010
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Filippo Pesaresi
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Re: Filippo Pesaresi

Messaggio da Filippo Pesaresi »

La dispersione del viaggio

Serpeggiando
per la strada bagnata
in un viaggio senza meta
su un paesaggio monotono,
tra monti rigati
da scaglie di neve,
tra piccoli paesi
di montagna;
cercare un dettaglio
nel mondo che scorre
veloce e fugace.

Scivolando tra gli alberi
invisibili, impersonali
costeggiando torrenti
d'acqua ghiacciata
che colano accanto
e s'insidiano presto
in silenzi scoscesi.
Cercare le cime dei monti
macchiati di nubi
in un disordine spiazzante.

E il viaggio continua lento
verso una meta
non troppa incompiuta.

26 marzo 2010
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Re: Filippo Pesaresi

Messaggio da ito nami »

poesia un po' schizoide,che disorienta il lettore.Il fenomeno si avverte particolarmente in entrambe le poesie nel passaggio agli ultimi due versi.Insomma qualcosa di "spiazzante aleggia nei versi ma poco precisabile.Qusto che a me mette a disagio,ad altri lettori invece puo' piacere.
ito nami
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Re: Filippo Pesaresi

Messaggio da Filippo Pesaresi »

La vita blues

A volte pensa,
è triste, contento,
e vede i fiori di pesco
nel giardino d'autunno,
e trova la sera alla finestra
mentre si trastulla
con la sua nuova armonica
nella sua vita blues.

Cerca la felicità
ma vede solo solitudine
intorno ai suoi pensieri,
e ingaggia la malinconia
che gli dona piacere e
una musica lenta
che scandisce il tempo:
un orologio rotto.

Da dietro un davanzale
s'affaccia al mondo
e s'acceca scoprendo
una giovane coppia
raggiante, sotto casa.
Allora accende la TV
che gli sussurra parole,
e se pur non l'ascolta,
gli porge compagnia
e fa da contorno
a quella sua vita blues.

6 aprile 2010

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Gelosia

Un rancore, un'amarezza:
una gelosia tagliente.
Ogni parola con lui
è una frecciata atroce
diretta al cuore;
ogni sguardo, ogni gesto,
ogni istante, ogni momento
è follia per me, è amarezza.
La complicità pungente
in una notte fredda,
è come il vento
laminato in faccia.

Resto in disparte,
a distruggermi,
in quel crudele scenario,
o me ne vado altrove;
cerco di guardare oltre
morente d'amore,
ma ricado sui suoi occhi
azzurri, brillanti, felici,
un po' beffardi di me:
è follia per me, è amarezza.

Mi richiudo in un guscio
spesso e possente,
che evita ogni emozione,
ma che contiene cupa
una gelosia tagliente.

28 marzo 2010

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Mi pensi, ti penso

Tu mi pensi
e mi ritrovi in mille foto,
negli sguardi dei miei amici,
nei profumi dei passanti,
nei tramonti appannati all'orizzonte,
nelle attese dei silenzi.

E ti ricordi di me
lavorando acconto al buio,
registrandoti un sospiro,
cantando la nostra solita canzone
sfregiando la tela con la china,
rimanendo sola in casa;

e dipingi e io dipingo.
E mi pensi e ti penso,
ancora più intenso.

16 marzo 2010
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Re: Filippo Pesaresi

Messaggio da ito nami »

l'atman che viportate,che ci portiamo tutti dentro è unico,nulla di strano che pensiamo e che facciamo qualcosa di simile
ito nami
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Re: Filippo Pesaresi

Messaggio da Filippo Pesaresi »

Io, l’artista, il poeta

Nasceva un artista
in un giorno di pioggia,
un tra i tanti
destinato al suo mondo,
al suo eccentrico inconscio.
Divenne poi un folle
che rimase in silenzio
a guardare le stelle
e a dipingere un sogno.
Restava in disparte
a recitare i migliori silenzi
e a squamare una rosa.
Sfrecciava nel mondo
a sputare parole insensate
che qualcuno coglieva.
Viveva avvolto
in un continuo sogno ritorto.

Nasceva un artista
in un gennaio lontano
nasceva un poeta...
o forse ero io!

15 maggio 2010

un po' strana questa, l'ho fatta in un puro istinto autobiografico.
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L’ambientazione di un bacio

Un bacio strappato
a una donna
dall’essenza acre,
tra le labbra secche,
sotto una pioggia
di lacrime amare
che le solcano il viso;
intorno un giardino
appassito e abbandonato,
si articola avvolto
in mezzo alla nebbia.
Ancora non sento l’angoscia
dell’anima instabile
che scivola lenta,
ma vedo la nebbia svanire
nel sogno mio incosciente.

12 maggio 2010
La sapienza è molto, troppo pericolosa: ci si imbatte in continui scontri con gli ignoranti che sono sempre i più potenti.
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