Gianni Regalzi

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Gianni Regalzi
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Messaggio da Gianni Regalzi »

Attende vile
l'attorcigliata serpe.
Sassi roventi.

Alessandria, 9. Elul 5779 (9/9/2019)
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Messaggio da Gianni Regalzi »

TANKA (Solo la metrica)

Spire di fumo
colorano la sera.
Strane visioni.

Nel dilatato iride
folleggiano fantasmi.

Alessandria, 13 Elul 5779 (13/9/2019)
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Messaggio da Gianni Regalzi »

(Verso Martelliano o Alessandrino)

Scaglia di mare alterna questo stormir di fronda.

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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

Se l'aria si fa scura,
nel petto l'ansia preme
e dei colori resta solo l'ombra.

Alessandria, 27. Elul 5779 (27/9/2019)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

QUELL'INFINITA ECO

La puoi trovare dietro ad uno sguardo.
Nell'urlo sordo di una notte nera.
Nei vicoli infangati.
Nell'antro di un portone quando piove.
Nei viscidi gradini
che minacciosi portano in cantina.
Sotto la chioma scura
di quell'antica quercia.
Nel volto allucinato di colui
che dalla vita ha avuto solo affanni.

Non sono proprio certo del suo nome,
ma è un nome breve di infinita eco.

Sì, ora lo rammento,
la chiamano Follia.

Alessandria, 4. Tishri 57780 (3/10/2019)
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(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

Nel sospiro del vento,
nel respiro del mare,
nel frastuono del tuono,
nei profumo dei fiori.

Penso che in tutto questo
si celi l'armonia dell'universo.

Alessandria, 5. Tishri 5780 (4/10/2019)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

AUTUNNO

Quando il Gran Carro volge ad occidente
la rosa inclina il capo e si scolora.

Tra poco tornerà il Principe inverno
e col suo manto spargerà l'oblio.

Alessandria, 6. Tishri 5780 (5/10/2019)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

RESTA UN BREVE LUCE

Resta una breve luce, un solo istante
per cogliere l’Ambrosia che è celata
in quel lontano Atollo profumato
disperso in mezzo a un mare tutto Fango.

Alessandria, 16 ottobre 2013
Gianni Regalzi
(Da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

Puoi stringere nel pugno un’emozione,
ma nella notte nera e senza pace
l’olezzo dell’umana indifferenza
ti straccia e ti contorce ogni speranza.

Alessandria, (Quel giorno pioveva)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

Traduzione in portoghese del mio Fratello e Amico Joao Francesco Carvalho di una mia composizione.

Meu especial bom dia aos meus seletos amigos . com um belíssimo poema de Gianni Regalzi.

O anjo do inferno

Me apareceu de repente esse brilho
No quente sabor de um verão
Que em uma sombria noite sem estrelas
Me tem a alma maldita
Torpe desejo de pecar.

Era uma luz lenta e antiga
Como de fogo fátuo amplificado
Faça um inferno pra mim por perto.

Vermelhas de ardente brasa nos seus lábios
Em um rosto que parecia de menina.
Sabor amargo kkkkkkkkkkkk a sua pele
Como um vã espera do manhã.

Veio o tormento como a tempestade
Que apressa sem pose os olhos e o coração
Destruindo a uma razão esperanças de Aurora.

Depois foi o cúmulo de palavras
E de ecos nunca mais ouvis
Na desgastante espera
Do último momento de infinito.

Alexandria, 3 de maio de 2008
Gianni Regalzi
(de "Poemas de amor" Dir. Ris.)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

Dall'orizzonte amaro il nero inferno
sta già spargendo fitto la sua rete
per catturarmi l'anima in eterno.

La bocca si fa amara e la mia sete
non troverà mai più nessuna fonte
...e il divenire eterno si ripete.

Dell'usignolo il pianto più non sento,
s'è perso come cenere nel vento.

Alessandria, 2 agosto 2012
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

La tradizione popolare alessandrina riconosce in San Baudolino
il protettore della città. Si racconta che nel X° secolo Baudolino abbia liberato
soltanto con un cenno della mano, le campagne alessandrine da una
invasione di oche che stava devastando i raccolti e che avrebbe portato
la carestia.
Al nostro protettore ho dedicato questi versi in vernacolo.

SAN BAUDULEN

A Ruma u j’è San Peder,
San Giuani a l’è a Tiren
e chi, smentiumsa nenta,
u j’è San Baudulen.

San Peder l’è ‘l prim Papa,
San Giuani el predicatur
e Baudulen per noi,
a l’è u salvatur.

I chёntu che ‘na vota,
tònc e tònc ani fà,
la gent us lamentava
e la sava pü se fè,
per vea dla manconsa
ad roba da mangè.
Ad pagnoti na j’era pochi
per culpa ad tütt cul j’ochi.

Ansёn u l’ha mai scricc
d’andò chi fiusu amniji
ma me a sòn sicür
is bufavu el gron di Uiji.

Mòngia ancò e mòngia admon
el gron di Uiji a l’hon finì
e vulònda acme na mòndria,
i sòn rivaji fina a Lisòndria.

U j’era mea ad solusiòn
i bativu coi bastòn,
ma cul j’ochi con baldonsa,
s’ampinivu semp la ponsa.
I mangiavu ‘cme del luchi,
i curivu da chi e da là
chi smiavu tüti ciuchi
a miliòn, an tücc i prà.

La gent l’era disperaja:
“meca fuma sensa gròn,
ui sarà la carestea,
a puduma pu fè ‘l pon”.

U Signur ch’l’avghiva tütt,
l’ha parlà con Baudulen
e u j’ha dicc tütt an tin fià:
“Salva su sti piligren”.

Baudulen, l’era eremita
e al viviva an Santità,
tut’antrea la sò vita,
an ti bosch e ammez ai prà.

A l’hon sübit facc bugè
el paroli du Signur
e l’è curs ammès al j’ochi
sensa nonch laves el mur.

Che prodigio, oh! Meraveja,
u j’è basta ausè na mòn
che cul j’ochi bèle piòn,
i son vulaji tüti vèa.

Tutt la gent l’era cuntenta,
la criava “Baudulen
tei u noster salvatur,
u t’ha mandà propi u Signur”.

Fantasia o verità?
Noi auruma nonch pensei,
Baudulen a l’è sens’ater
prutetur ad la mé Sità.

Lisondria, 7 Dicember 2001
Gianni Regalzi
(El fiò del Bosch e l’anvud du Smoj)
(Da "L'Obiettivi e l'Anima)
(Diritti riservati)
(Foto da Google immagini)


TRADUZIONE dell'Autore
(La traduzione in lingua non segue
la metrica propria dell'originale
in dialetto e scapito della musicalità)

SAN BAUDOLINO

A Roma c’è San Pietro,
San Giovanni è a Torino
e qui, non dimentichiamo,
c’è San Baudolino.
San Pietro è il primo Papa
San Giovanni il predicatore
e Baudolino per noi,
è il Salvatore.
Si racconta che un tempo,
molti anni fa,
la popolazione si lamentava
e non sapeva come comportarsi,
per la penuria di cibo.
Il pane scarseggiava
A causa dell’invasione
delle oche selvatiche.
Nessuno ha mai scritto
da dove fossero arrivate,
ma sono certo
che stavano devastando i campi di Oviglio.
Mangia oggi e mangia domani
hanno distrutto tutto il raccolto
e volando in formazione
sono giunte fino ad Alessandria.
Non c’erano soluzioni
si batteva con i bastoni,
ma quelle con baldanza,
si riempivano la pancia.
Mangiavano senza tregua,
strarnazzavano in ogni dove
come se fossero ubriache
erano milioni in tutti i prati.
La popolazione era disperata:
“come faremo senza grano,
ci sarà la carestia,
non possiamo più fare il pane.
Padre Eterno che vede ogni cosa,
parlò con Baudolino
e a spron battuto gli disse:
“Salva questa povera gente”.
Baudolino era eremita
e viveva in santità,
tutta la sua vita,
nei boschi e nei prati.
Le parole del Signore
lo hanno subito fatto agire
e si precipitato tra le oche
senza attendere un istante.
Che prodigio, quale meraviglia,
gli è bastato alzare una mano
per far volar via tutte
tutte le oche.
La popolazione era entusiasta,
gridava:”Baudolino,
sei il nostro salvatore,
ti ha mandato il Signore.
Fantasia o verità?
Non vogliamo mettere nulla in dubbio,
Baudolino è ad ogni modo
protettore della nostra città.
Alessandria, 7 Dicembre 2001
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

SONO UN RAGNO

Mi arrampico sui muri, sono un ragno
e con la pipa schiaccio mosche e vespe,
son certo che anche questo è un chiaro segno
che l'alba è ancor lontana e fredda e dura.

Ero un Signore, Principe del Regno,
ora con otto zampe mi altaleno
appeso alla mia bava e poi disegno
contorni astratti e vergo versi stanchi.

Il sole mi è nemico, vivo d'ombra
trascino le mie membra, ma nel seno
non ho né una grancassa né un tamburo,
ma un cuore di colore Arcobaleno.

Alessandria, 9, Kheshvan 5777 (10/11/2016)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

OCCHI SBARRATI COLMI DI TERRORE

Sulla parete bianca
la voce del mattino
scandisce amaro il tempo.

Forme distorte, sogni senza volto,
risvolti colmi di disperazione
annegano nel buio dei pensieri.

È chiusa la finestra e freddo ferro
proibisce il desiderio di volare.

Volare sopra le onde
per poi planare piano sulla spiaggia.

Su quella stessa spiaggia
che un giorno maledetto non lontano
si tinse di carminio per mia mano.

C'era silenzio intorno,
Lei era lì sdraiata
col vólto vòlto ai raggi color grano.

Le tesi la mia mano,
sentivo la mia pelle come lava,
subito dopo, un urlo,
un pianto disperato ed un lamento
e sulla sabbia macchie rosso fuoco.

Null'altro mi ricordo
soltanto una sirena
e quattro forti braccia attorno al corpo.

Chissà che nome aveva,
chissà com'era dolce la sua voce,
ricordo solamente
quel vólto vòlto ai raggi color grano
e tutto attorno sabbia,
rovente sabbia rossa di dolore.

Ora s'è fatta nuovamente sera
e su quella parete
mi appaiono insistenti
occhi sbarrati colmi di terrore.

Alessandria, 1 Tishri 5778 (21/9/2017)
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Messaggio da Gianni Regalzi »

SIRENE

Nell'aria limacciosa del mattino
unto di noia e di strani pensieri,
mi guardo attorno e vedo solamente
l'opaco luccicar di vecchie squame.

È sempre tutto piatto e per la via
scimmiottano soltanto marionette
incolonnate, tutte quante uguali
e ignare della strada già segnata.

Per loro non c'è nebbia,
è tutto quanto chiaro
e la Sirena col suo vile canto,
le ammalia e le trascina in fondo al pozzo.

Alessandria, 15 Kheshvan 5777- (16/11/2016)
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