Gruppo Amici della Poesia

Costato di nuvole s'apre
gabbia toracica immensa.
Io,vivo cuore,palpito
di pensieri in questa.
Rondini mi trafiggono
indolori.

Mala tempora

Guasto il compasso
scofana dalla coscienza
l'abisso degli istinti.
Ormai buco nero,
carcera la luce stessa
e,purtroppo,ancora
non s'incarna altro avatar.

Gente icaria

D'icario istinto
antigravitario,da sempre
tentiamo il cielo pur
con incerte ali da torri,
da rupi e colline,ed ora
da creste di onda.
Così volanti anfibi
ci libriamo per poco
contorti nel vento.
Ma soltanto il corpo
subito ricade,
la mente s'attarda
tra gli altri gabbiani.

Metanoia divina
(Ipotesi di Divina Conversione)

Proclamarsi suo figlio
quel mortale che l'aveva
disarmato e impedito a rendere
pure un solo schiaffo,anzi...
Lui,il Dominus Deus Sàbaoth,
il Signore Dio degli Eserciti,
Lui il Creatore.affogatore
dell'umanità.
Lui l'astuto eversore di mura,
il valoroso poliorcete,conquistatore
di Canaan,trentuno città.
Lui lo spietato sterminatore
di tutto ciò che dentro
vi respirava,uomo o animale.
Proclamarsi suo figlio,
quel nazareno,che ora,
l'ha ridotto,suo malgrado,
a Dio dell'Amore,
a Dio della Pace.
Proclamarsi suo figlio,
quel galileo,che ora,all'estremo,
dalla croce gli chiede sorpreso
perchè l'abbia abbandonato,
che ora,quando tutto è compiuto
così male,ancora fiducioso
nelle sue mani di padre
affida il suo spirito
....
Poi,invero,
le angeliche falangi della luce,
mai e così tanto
avevano scorto il loro irace
condottiero commuoversi
al pianto per un morto,
e tanto piangerlo
da glorificarlo per Amore
suo vero Figlio e Risorto,
e quelle divine lacrime
dissolvere per sempre
la sua glorifulgurea
armatura,nudando
un più accecante
nitore di veste.

L'uomo

Di nulla effimero
grumo.Adimensione
punto dell'eternità
in superba illusione
si culla.
Vano farneticare,
poi,
ogni sua poetica.

Ai gatti neri porta sfortuna essere attraversati da un'auto?
Paolo Cananzi, comico

Il gatto nero
deciso e rapido
attraversò la via
come suo solito,
ma, decisa e rapida, l'auto
attraversò il gatto nero,
e.... uscì di strada.
Pari e patta dall'impatto
tutto colpa di quel nero gatto.

Da un capo all'altro (geografico ed umano)


Da più d’un mese,

lungocosta,

le vedo passare.

Oggi le seguo commosso

dal molo di Torre a Mare.

Radono l’acqua sotto di me.

Hanno sorvolato foreste,

savane, deserti, e il mare,

in continuo volo,

dai Dodici Apostoli a noi,

senza sostare,

ed alcune poi

vedranno Capo Nord.

Mi tuffo e sosto.

Alcune più audaci

o curiose mi sfiorano

amabili il viso, forse

baci di donna lontana.

Ma che vale
esser nati prima o poi
in questa eternità,almeno
fino alla biologica conquista
dell'immortalita?
Ma ancora ben ne difendono
l'albero i cherubini
vorticando laser.

Poi,con le redini
cede Primavera,
le sue rondini
all'Estate

Il parto

Il foglio,sonoro
neonato verso accoglie,
in candido silenzio.

quanto mi piacciono questi versi!!

Sfioro la tua polla
fresca assetato
come,di baci avido,a lungo
sognate labbra,innamorato.

A te ,cara Chicca, tutto il piacere e il bene che questi miei miseri versi ti possano infondere.

A te ,cara Chicca, che hai frequentato deserti e bevuto a polle oasiche.A te che sei stata scaturigine d'amore per chi ti ha amato e che certo ancora lo fa.

Ito.... sei sempre magnifico!!! sììì
chicca