Gruppo Amici della Poesia

Oceano d' ombre alle pareti scosse,
s' incrina il vento a sibilar finestre,
nuove gocce,
vaporizzate,
altre,
già
d
i
s
c
i
o
l
t
e
.

Meridiana
di sole
una
lucertola
d' ombra
verso
il mare.

damiano rossi ha scritto:Perfino l' immagine di un sentimento
è specchiata nel ruscello
tra le rose.

Ho letto con piacere le tue belle poesie, questa sopra la mia preferita.

damiano rossi ha scritto:La sinfonia del cielo,
fissità ed azione,
riscuote il suo risveglio
questa terra
dentro un acquazzone.

Quest'altra, seconda sol di poco alla precedente (nella mia personale classifica) mi ha ricordato i quadri di Turner e il bellissimo film di quest'anno che ne ripercorre gli ultimi 25 anni di vita (per me un capolavoro... ogni fotogramma un quadro..!).
Confidando di non esser mal interpretato (non ho titoli per dar consigli ad alcuno, né lo farei l'avessi...) vorrei poterti suggerire, non perché manchino tal note alla tua musica, ma per esaltar ancor più (anche se per un solo componimento, ché ognuno ha il suo stile e percorso) le forze della natura, di non trattenerti dall'usar colori = parole forti e decisi, come ho trovato in quest'altra tua:


MONOCROMIA DI GRIGIO (per chi sceglie di andare via)

... e poi qualcuno ritorna,
e non si trova più.
Scosta i suoi tendaggi,
dagli occhi un'altro velo
e le finestre ...non ci sono più.
Le aveva già murate ... un 'altro,
quando il vento le sbatteva
e i vetri schermavano quel blu,
e un' altro cielo finto
crollava dal soffitto,
senza amanti,
senza attesa,
monocromia di grigio ... tu.

(Londra, la Tempesta di neve di Turner
Una permanenza, seppur breve, a Londra non può prescindere da una visita ad un museo che contiene degli autentici capolavori: la Tate Gallery. Molti i quadri in esposizione di uno dei più grandi artisti dell’Ottocento, Turner, il quale ebbe il coraggio di avventurarsi nella sperimentazione di nuove tecniche e di un nuovo uso del colore. Turner, nato a Londra nel 1775 e morto a Chelsea nel 1851, è considerato il pittore della luce. Nonostante la critica, ai suoi tempi, non fosse stata favorevole al suo modo originale di intendere l’arte, non riuscì a dissuadere Turner dal suo stile caratterizzato da una mescolanza dei colori che non aveva niente a che vedere con i suoi predecessori. Uno dei dipinti in cui è maggiormente visibile la maestria con cui era in grado di creare dei fantastici effetti di luce è “La tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth”. L’opera è legata ad un aneddoto secondo il quale l’artista durante una tempesta, si sarebbe fatto legare all’albero della nave per quattro ore per poter realizzare il quadro. L’episodio sarebbe stato raccontato dallo stesso Turner e, vero o no che sia, testimonia il carattere eccentrico e poco convenzionale dell’artista ottocentesco. Al centro della scena si trova il battello travolto da un vortice di acqua, vento e nuvole con una predominanza di toni bianco-gialli e giallo-azzurri.
La critica non reagì positivamente alla vista del quadro. L’Athenaeum, il 14 maggio del 1842, scriveva: “Questo gentiluomo in precedenti occasioni ha scelto di dipingere con crema, cioccolata, tuorlo d’uovo o gelatina di ribes; qui usa il suo intero apparato di prodotti di cucina.”)


un saluto

Galvan

grazie della visita e del commento.
è stato un vero piacere leggerlo.
a presto.

Solo stanze vuote d' infinito
( piene di giorni )
chi m' ha perduto ?

tutte poesie con lieve tocco ermetico ,ma la cui bellezza, lo rende un pregio.
bravo
ciao

grazie per aver condiviso cio che scrivo.
effettivamente Ungaretti è molto presente , non posso negarlo.
a presto.

L' immensità
m' è uguale
e ancora
vivo.

Il vento s' è affilato tra i costoni
d' una notte senza fine
e sibila gli spazi che non trova,
si contorce in cardi e spine,
dilania nei miei occhi l' erba chiara
di una terra fatta scura,
in spazi d' ombra ...
la nuova luna.

La ruggine stremata si riposa,
e scinde il giorno altro sole l' ombra
dov' è la luce,
dove si
posa.

Ho visto oscure nebbie del passato
svanire d' ombre una radura d' eden,
senza peccato.

Senza un sole d' alberi le foglie ..... forse a morire.

Tutto mi si annienta
in questo schianto di luna ...
la notte mi sovviene al gorgoglìo
di un' acqua scura scura scura.

perchè le foglie invecchiano il vento
-
dal soffio del cuore nella distonia il
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RICORDO
-
e un ritmo sincopato alla pazzia
-
il tutto mentre scivola la via ed è
-
MEMORIA
-
quello che ascolti senza udirne il suono
-
poichè rimane nel dolore acceso in quel
-
RETAGGIO
-
alla presente storia.