f.olivieri75
Inviato: 28/05/2009, 14:10
Poesia autobiografica
Sono un piccolo ciclamino bisognoso
di cure adatte
per non perire alla rigidità dell’inverno.
Sono nebbia impalpabile nelle gelate della notte,
quando gli scoiattoli russano nelle loro tane di legno ed io,
fumo nel vuoto dell’incertezza una melodia di canti orfici
per cullare la notte prima che il giorno getti la sua rete.
Sono colui che vede gli altri in mille direzioni e
cuce di nascosto la sua tela per catturare quei
pensieri così distanti in quei passi che corrono
a incuriosir l’ignoto.
Sono il castello della mia Fortezza
Alcun viandante troverà ristoro
Nella tormenta che m’accompagna ad incalzar la veglia della mia Quiete.
Non dormo ormai se non pensando di esser sveglio,
non credo più alle minacce dell’oblio,
il suo recinto ha perso già da tempo le giovenche assetate
dell’insaziabile ventre materno .
Sono un piccolo ciclamino bisognoso
di cure adatte
per non perire alla rigidità dell’inverno.
Sono nebbia impalpabile nelle gelate della notte,
quando gli scoiattoli russano nelle loro tane di legno ed io,
fumo nel vuoto dell’incertezza una melodia di canti orfici
per cullare la notte prima che il giorno getti la sua rete.
Sono colui che vede gli altri in mille direzioni e
cuce di nascosto la sua tela per catturare quei
pensieri così distanti in quei passi che corrono
a incuriosir l’ignoto.
Sono il castello della mia Fortezza
Alcun viandante troverà ristoro
Nella tormenta che m’accompagna ad incalzar la veglia della mia Quiete.
Non dormo ormai se non pensando di esser sveglio,
non credo più alle minacce dell’oblio,
il suo recinto ha perso già da tempo le giovenche assetate
dell’insaziabile ventre materno .