Gianni Regalzi

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Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

LEI NON C’ERA

Curve appuntite, angoli smussati
in questa galleria degli orrori
che nello specchio appare tondo e azzurro.

Urla e silenzi, tocco di campana,
cocci di bottiglia insanguinati
disseminati intorno a un desiderio.

C’era la luna e LEI non è venuta,
nel sole e nella sabbia LEI non c’era.

Mi tremano le mani, il buio acceca
e un lampo che assomiglia al Paradiso
saetta, ma subito dopo è pianto.

Alessandria, 22 Sivan 5775 (9/6/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)
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L’ISTANTE DI UN SOSPIRO

L’istante di un sospiro
s’è sparso nell’argento della luna
sospeso nell’alone profumato
del rigoglioso tiglio.

C’è un sussurrar di foglie
in armonia col vento
e dall’antica quercia giunge un canto.

Sono i fantasmi buoni e i desideri
che aspettano la luce del mattino
per fare finalmente il lungo viaggio.

Il tanto atteso viaggio
nell’universo onirico affollato
da mille ombre molli e dolci canti.

Alessandria, 23 Sivan 5775 (10/6/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
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IL GORGO RUGGISCE

La riva piange lenta, ruggisce il gorgo
vorrei nuotare ancora,
ma l’universo ormai si sta spegnendo.

Teste allungate e mute,
definitivamente
il sole si dilegua ad occidente.

Ora la terra trema
e il nudo fiore china la corolla.

Alessandria, 23 Sivan 5775 (10/6/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

I SOGNI E LA FOLLIA

Un inquietante chiurlo di civetta
e un monotono frinire di cicale
mi spargono davanti un’altra notte.

Con la preziosa chiave dei miei sogni
per una volta ancora fuggirò
dalle fauci insanguinate
della mia inesauribile follia.

Alessandria, 25 Sivan 5775 (12/6/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)
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Messaggio da Gianni Regalzi »

GIACIGLIO D’ERBE E FELCI


C’è verde, verde, tanto verde intorno

Riflessi solo a spicchi nel fogliame
e un lieve sussurrare di cicale
rammentano che ormai è giunta l’ora.

D’incanto tutto tace, ma dal bosco
sento un lamento, sembra di bambina.
Mi pare di capire:
“Non voglio più star qui, lasciami andare”.

La vedo in lontananza, ha gli occhi strani,
mi si avvicina con le braccia tese,
non è una bimba, è un essere Silvano.

La pelle è fatta a scaglie, braccia a rami
coperta solamente d’erbe e felci.
Non so che cosa fare, il tempo è muto
e il mio pensiero vola all’infinito.

Lampi lontani, schegge di ricordi,
spiaggia deserta e Lei distesa al sole,
luci di perle sparse sulle pelle
e suoni, dolci suoni d’arpe e viole.

Violenta e minacciosa un’onda avanza
e con il suo ruggito mi travolge.
L’acqua è dannata, breve si fa l’aria
e tutto quanto attorno si scolora.
La luce affievolisce, avanza il gelo,
ma braccia fatte a rami
m’avvolgono e mi portano alla riva.

Lei non c’è più e la sua pelle a perle
si è trasformata in vano desiderio
…e l’essere Silvano mi sorride.

Trilla la sveglia, è stato solo un sogno.
Dalla finestra filtra un lento raggio,
ma all’angolo ancor buio della stanza
c’è un ramo che assomiglia ad una mano
posato su un giaciglio d’erbe e felci.

Alessandria, 12 Tammuz 5775 (29/6/2015)
Gianni Regalzi
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AUTUNNO

Soltanto foglie secche
e un turbinio di vento
...il buio preme.

Alessandria, 25/10/2015
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

ALTERNANZE

È rannicchiate all’ombra della sera,
la guardo sbigottito.
Ricordo quando insieme correvamo
la mano nella mano
dimentichi di ciò che c’era attorno.

Il tempo sorrideva
e la speranza ci allietava il cuore.

Scorreva l’avvenire,
le molte lune han fato eclissi a mille.

Il vento in un momento
portò funeste nubi di tempesta.

Io me ne andai lontano,
burrasche, serenate, gioie e pianti
trovai sulla mia via
e quel che mi rimase del suo nume
fu come sabbia al vento.

Ora il mio autunno è giunto e son tornato,
ma quel che c’era un giorno
s’è spento nel bagliore di un momento
e la ritrovo qui
qui rannicchiata ai margini del mondo.

Pian piano mi avvicino,
mi guarda, ma il suo sguardo è assai lontano.
Sulle sue braccia porta
i neri segni di disperazione.

A capo chino i passi altrove volgo
lontani dal dolore.

Sta nevicando è freddo e il bianco manto
le donerà conforto
portandola nel regno del silenzio.

Alessandria, 13 Tammuz 5775 (30/6/2015)
Giani Regalzi
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RIFLESSI FATTI A SPIGOLI TAGLIENTI

La bicicletta nuova impolverata
e sulla strada cocci di bottiglia.

Non voglio più vedere quella casa
ci sono solo acuminati spigoli
e insanguinate spine nel roseto.

Scendete giù dal terzo trampolino
l’acqua è melmosa e fonda e traditrice.
Lasciate quella sponda e oltre il ponte
ritroverete il luogo dove il tempo
sarà dietro di voi e innanzi il nulla.

Ma quella vecchia strega è sempre lì
che con la voce roca
ripete all’infinito antiche nenie.

Slegatemi le mani,
voglio fuggir lontano
per non sentire più
le mie sudate urla e il mio delirio.

Alessandria, 14 Tammuz 5775 (1/7/2015)
Gianni Regalzi
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BIECO INGANNO

S’allunga l’ombra, il sole si dilegua
e l’inquietante sonno
si fonde all’indomabile follia.

L’arrugginita chiave è andata a sposa
alla speranza infetta, che malvagia,
ritorna ogni qualvolta il buio preme.

Mi sciolgo nella notte mentre un urlo
squarcia il malvagio manto
che fa del quotidiano un bieco inganno.

Alessandria, 16 Tammuz 5775 (3/7/2015)
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RIMANE SOLAMENTE AMARO SALE

Ruggisce il temporale, infine spiove.

L’onda violenta addenta e sulla rena
ad ogni impronta nuda porta pena,
ma lentamente schiuma e torna mare.

È giunta a me sulle ali di un miraggio,
mi ha schiuso le sue labbra ed è fuggita.

Anche quel disco giallo appeso a un nulla
lento dapprima, poi rovente sale,
spegne ogni ombra, ma dolente muore.

Rimane solamente, cupo e muto,
quel grigio scuro e tanto amaro sale.

Alessandria, 20 Tammuz 5775 (7/7/2015)
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MALVAGIO VENTO

Aghi di pino persi, echi lontani,
insonni notte spente
dagli ultimi riflessi di reliquie
che un tempo ormai lontano
gioivano alla vita ed al colore.

Ora ci sono solo foglie secche
sparse a caso da un turbinio di vento,
dapprima lento e poi scuro e malvagio
che in un istante solo ha fatto scempio
dell'alba che mai più rosseggerà.

Alessandria, 17 luglio 2015
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AGITO L'ALI

Agito l'ali, non mi sembra vero,
m'alzo un pochino poi, sempre più in alto.

Volo, mi libro, volo,
tutto mi appare vano.

Vedo soltanto piccoli puntini
che sempre più lontani appaion nulla.

Un fil di fumo, un lago una fontana,
birille colorate,
girandole che allegre fan riflessi.

Un cigolio di giostra arrugginita
e nebbia, tanta nebbia, fredda nebbia.

Poi tutto a un tratto vedo un'ala bruna
su un cielo nero muto e senza stelle.

Mi son riconosciuto,
son lì disteso all'ombra
di foglie secche, di erbe e di radici.


Alessandria, 29 luglio 2015
Gianni Regalzi
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INTORNO TUTTO TACE

Non c'è più nulla intorno,
non vedo più né il bianco neanche il nero
e tanto meno il grigio.

Si scivola di lato,
davanti il buio, dietro ancor più buio.

Luci sospese? Forse un'illusione,
ma in fondo al pozzo linguano le fiamme,
non posso far più nulla,
non sognerò mai più speranze d'albe
e senza il mio voler dolente frano.

Alessandria, 30 luglio 2015
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

DIPINGI IL MIO BICCHIERE

Albe rubino, silenzio amico,
ombre e tramonti accolti in grembo al sale
dove ogni nota sboccia e il tempo vola.

Dipingi il mio bicchiere con quel nettare
dono squisito dei dolci clivi amici
e lascia che quest'onda ci accarezzi.

Ciò che ci accade intorno è solo un soffio.


Alessandria, 31 luglio 2015
Gianni Regalzi
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S'È PERSA NELL'ARSURA DELL'ESTATE

S'è persa nell'arsura dell'estate
oltre quel lampo estremo
che con roventi spilli
degli occhi e del mio senno han fatto scempio.

Ora ramingo vago sulla rena
e la mia lenta impronta
dalla malvagia onda è divorata.

All'orizzonte già trema il tramonto.

Alessandria, 21 Av 5775 (6/8/2015)
Gianni Regalzi
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