Gianni Regalzi

[Gianni Regalzi]

IL TUONO DEL PASSATO

Quando il passato tuona nel presente
nere radici bloccano i miei passi.

Un chiurlo di civetta squarcia il buio
e nella notte cupa
infuria la bufera, il lume trema
e contro la parete ghigna sogno.

Alessandria, 16 Iyyar 5775 (5/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)

[Gianni Regalzi]

SI È SPENTA LA MIA LUCE

È ormai da troppo tempo
che il sole m’è straniero.

Un tempo era la luce
poi tutto in un momento; aghi negli occhi.
Violento esplose il buio e la sua falce
recise in un sol colpo ogni colore.

Ed ora vago lento per la via
senza la luce, senza più speranza,
senza di chi credevo il grande amore
e con la mano stanca
asciugo le mie lacrime e i ricordi.

Resta soltanto il mio guaito al fianco.

Alessandria, 16 Iyyar 5775 (5/5/2015)
Gianni Regalzi
(da ”Silenzi e Pensieri” dir.ris.)

[Gianni Regalzi]

NEL TORRIDO VIBRAR D’ARIA MORGANA

Appare alquanto strano,
ma a volte basta un alito di vento
per fare riaffiorare nella mente
qui teneri peccati e quei momenti
trascorsi all’ombra vaga di una quercia
o sparsi al fresco aroma di un fienile.

Echi di voci fuse e un po’ confuse
giungevano dall’aia
nel torrido vibrar d’aria Morgana
e nella luce tesa sognavamo.

Mai colsi di quel fiore il dolce frutto
e il soffio caldo e lento di sto’ vento
mi lascia un po’ d’amaro sulle labbra.

Alessandria, 17, Iyyar 5775 (6/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)

[Gianni Regalzi]

VERTIGINI A OCCIDENTE

Vertigini a Occidente.

Il raggio verde canta una canzone,
la stessa, sì la stessa che ascoltavo
le sere dell’eterna giovinezza.

Lungo quel viale profumato a tigli,
vestita di una dolce Primavera,
accanto a me sognavi albe, tramonti
e spiagge e lidi e valli
verdi d’antiche felci e di colori.

Ma il tempo col suo gelo
fece dei sogni fumo.

Ora ricordo un bacio, un caldo bacio ,
ma infine mi rimane solamente
l’amaro e intenso aroma di quei tigli
che come nero fumo mi avvelena.

Alessandria, 18 Iyyar 5775 (7/5/2015)
Gianni Regalzi
(da "Silenzi e Pensieri" dir.ris.)

[Gianni Regalzi]

l'alba s'inrosa
ma nel crudele aprile
non sboccia il fiore

Alessandria, 6 Tishri 5776 (19/9/2015)
Gianni Regalzi

[Gianni Regalzi]

m'ero perduto
all'ombra di un sospiro
l'autunno preme

Al, 8 Tishri 5776 (21/9/2015)
Gianni Regalzi

[Gianni Regalzi]

LA ROSA CANINA

Mentre spalanco gli occhi verso il giorno
che si perde nell’ombra che s’addensa,
il pallore della rosa canina
si mesce con il pianto della notte
ed il mio sguardo ormai si è fatto pianto.

Alessandria, 21 Iyyar 5775 (10/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

AUTUNNO

S'è spenta nella sera una canzona
ora la notte e fonda e il mare tace.

L'autunno è ritornato e il tempo muore.

Alessandria, 22 settembre 2015
Gianni Regalzi

[Gianni Regalzi]

NEI CAMPI DI GIRASOLE

Avanza una carrozza e a quel lampione
si appoggia chi ha smarrito il lume e il volto.
Chiudo le imposte al grigio della nebbia
mentre lontana piange una campana.

Si è fatto brace il fuoco del camino
e quel suo sfrigolio m’accompagna
nei campi coltivati a girasole.

Son stanco e le mie membra son di legno,
l’ombra svanisce nella notte buia
e mentre tutto tace
mi prende e mi accompagna nell’oblio.

Alessandria, 22 Iyyar 5775 (11/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

INTORNO SOLO BUIO

Intorno solo buio,
radici, terra, freddo,
occhi sbarrati e muti
nell’inquietante pianto di campana.

In questa lunga notte senza fine
cerco nelle ombre accanto un volto amico,
ma tutto scorre lento, nel silenzio
e come foglia secca
spinta dal soffio del crudele autunno
inesorabilmente volgo al nulla.

Alessandria, 29 Iyyar 5775 (18/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

ALLO SBOCCIAR D’UN ALTRO GIORNO

Stupisco allo sbocciar d’un altro giorno,
m’appare tutto nuovo ciò che ho attorno.
L’erba è la stessa e ancor più verde brilla,
dal vecchio pozzo l’acqua, un tempo stanca,
s’è fatta per incanto cristallina
ed ora sgorga fresca come fonte.
Il vecchio fico emana quel profumo
pari all’ambrosia di novella estate.

La gente è accanto ed io sorrido loro ,
nessuno mi ricambia, neanche un cenno.

Tendo la mano ed attraverso il muro,
ora m’innalzo, scendo, passo oltre,
mi guardo nello specchio; resta muto.

Forse son giunto in quello spazio ignoto
dove del tutto non rimane nulla
e il nulla buio e cupo si fa tutto.

Alessandria, 1 Sivan 5775 (18/5/2015)
Gianni Regalzi
(da ”Silenzi e Pensieri” dir.ris.)

[Gianni Regalzi]

L’ULTIMO RAGGIO

Il grigio si fa argento e in un momento
in fondo al viale appare la Sorella.

Per un istante guarda, poi scompare,
ma sai che è lì che aspetta, scruta, ghigna,
accorda il Suo strumento, vi si specchia
e nel suo manto nero attende l’ora
di far di tutte l’erbe unico fascio.

L’argento ormai s’è spento e solo un pianto
fa l’eco nel silenzio della notte.

Ma com’è fondo e buio questo pozzo,
l’ultimo raggio tace
s’è fatto cieco.

Alessandria, 3 Sivan 5775 (21/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

QUEI CAPELLI CHE SAPEVAN DI GRANO

Vertigini, papaveri e narcisi,
sole cocente e dietro quel fienile
giace supino il corpo inanimato
di una fanciulla dai capelli grano.

Poco distante un’ombra si allontana
con le sue mani ancora insanguinate.

C’è un’afa soffocante,
un tuono fa tremar le vene ai polsi.

Subito dopo un altro corpo giace.

Alessandria, 5 Sivan 5775 (23/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)

[Gianni Regalzi]

QUINARI TRISTI

Scende la pioggia
Dal cielo opaco
Vola il pensiero
Al vecchio prato.

Dove quel giorno
Tra rose e viole
Vedemmo dove
Tramonta il sole.

Tremava l’erba
Volò il sorriso
Ci portò il vento
Nel Paradiso.

Furono baci
Paure affanni
Intanto il tempo
Mieteva gli anni.

Scese il sipario
Sfiorì la rosa
Si sparse il buio
Sopra ogni cosa.

Scoppiò il silenzio
Ci colse il pianto
Si coprì il prato
Di un nero manto.

Alessandria, 9 Sivan 5775 (27/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir. ris.)

[Gianni Regalzi]

LUNA NASCOSTA DA NUVOLE NERE

Fetore di paura
in quel patetico mucchio di stracci.

E dall’armadio a muro
il diabolico fascino
della bambola con gli occhi sbarrati
mi sprofonda in quel segreto rifugio
che soltanto il terrore può svelare.

Forse la fine del mondo è nascosta
nel rubinetto guasto
o nel sifone occluso del WC.

E scatole di tonno
in armonia col fuoco
sussurrano l’antica ninna nanna
del cupo uomo nero
e di rugiada all’albeggiar del giorno.

Alessandria, 21 Sivan 5775 (8/6/2015)
Gianni Regalzi
(da ”Silenzi e Pensieri”)