Yama
Moderatori: Luca Necciai, ito nami
- poesia n. 624 del dicembre 2004
IRREQUIETO
Vorrei in questo momento
al posto degli scogli
vedere le luci della valle
e i verdi crinali dei monti.
Lo stesso sarà domani
quando nella valle
penserò al rifluire delle onde
e ai torraioli sostituirò i gabbiani
mai contento
dello scenario del momento.
Irrequieto sempre
anche nel contemplare
ciò che più amo
siano essi i monti oppure il mare.
yama
IRREQUIETO
Vorrei in questo momento
al posto degli scogli
vedere le luci della valle
e i verdi crinali dei monti.
Lo stesso sarà domani
quando nella valle
penserò al rifluire delle onde
e ai torraioli sostituirò i gabbiani
mai contento
dello scenario del momento.
Irrequieto sempre
anche nel contemplare
ciò che più amo
siano essi i monti oppure il mare.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:50, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 617 del novembre 2004
DAL TRENO
Brulla campagna
scorre dal finestrino.
Brune le foglie
sparse dal vento freddo
d’un autunno inoltrato.
Brullo l’albero dei sogni
che attende l’inverno
sapendo che più non verrà
la primavera.
yama
DAL TRENO
Brulla campagna
scorre dal finestrino.
Brune le foglie
sparse dal vento freddo
d’un autunno inoltrato.
Brullo l’albero dei sogni
che attende l’inverno
sapendo che più non verrà
la primavera.
yama
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- poesia n. 614 dell'ottobre 2004
NON È PIÙ ESTATE
No,
non c’è più nell’aria l’odore dell’estate
e il caldo del sole ha ceduto il passo
al calore delle ruggini d’autunno.
I girasoli dimenticati sono vizzi nei campi grigi
e le nuvole s’arrotolano sulle colline,
affondando fredde dita tra alberi impigriti.
La brezza della mattina fa apprezzare
le maniche lunghe e il calore del caffè
che scalda prima del lavoro.
Le spiagge deserte, le giornate più corte.
Anche il tempo pare rallentare il ritmo
lasciando il passo a serate sonnolente
nel ricordo chiassoso delle notti d’estate.
In attesa del sonno, davanti ad un televisore
gli occhi sono nella memoria
di boschi a quest’ora bui e neri come la pece
percorsi da un vento freddo che smuove i rami
dove ascolto
gli ultimi richiami striduli di una civetta
e lo scricchiolio di foglie secche
smosse dall’istrice in caccia.
yama
NON È PIÙ ESTATE
No,
non c’è più nell’aria l’odore dell’estate
e il caldo del sole ha ceduto il passo
al calore delle ruggini d’autunno.
I girasoli dimenticati sono vizzi nei campi grigi
e le nuvole s’arrotolano sulle colline,
affondando fredde dita tra alberi impigriti.
La brezza della mattina fa apprezzare
le maniche lunghe e il calore del caffè
che scalda prima del lavoro.
Le spiagge deserte, le giornate più corte.
Anche il tempo pare rallentare il ritmo
lasciando il passo a serate sonnolente
nel ricordo chiassoso delle notti d’estate.
In attesa del sonno, davanti ad un televisore
gli occhi sono nella memoria
di boschi a quest’ora bui e neri come la pece
percorsi da un vento freddo che smuove i rami
dove ascolto
gli ultimi richiami striduli di una civetta
e lo scricchiolio di foglie secche
smosse dall’istrice in caccia.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:51, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 496 del luglio 2004
SUL BIANCO MANTO
sul bianco manto
si riflette il silenzio
del freddo inverno
haiku by yama
SUL BIANCO MANTO
sul bianco manto
si riflette il silenzio
del freddo inverno
haiku by yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:53, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 497 del luglio 2004
SORGE LA LUNA
sorge la luna
tra i rami nudi e torti
fredda è la luce
haiku by yama
SORGE LA LUNA
sorge la luna
tra i rami nudi e torti
fredda è la luce
haiku by yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:53, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 373 del marzo 2004
A10
Tra terra e cielo
l’asfalto
si snoda per volo di viadotti
tra gallerie buie
che su istanti di mare
s’affacciano
per attingere luce.
yama
A10
Tra terra e cielo
l’asfalto
si snoda per volo di viadotti
tra gallerie buie
che su istanti di mare
s’affacciano
per attingere luce.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:54, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 474 del giugno 2004
IL CONTO
Pago il conto delle mie illusioni
per una vita troppo presto bruciata
da amicizia tradita per futili amori.
Pago la gioia violata da meschinità
e vigliaccheria di chi contava sull’apparenza
pensando che fosse tutta vanità.
Pago il tradimento della parola data
per responsabilità d’azioni compiute
pensando che chiunque l’avrebbe onorata.
Ma con oggi tutti i debiti ho rimesso
ed i conti ho strappato assieme ai creditori
il passato è cancellato e conta solo l’adesso.
yama
IL CONTO
Pago il conto delle mie illusioni
per una vita troppo presto bruciata
da amicizia tradita per futili amori.
Pago la gioia violata da meschinità
e vigliaccheria di chi contava sull’apparenza
pensando che fosse tutta vanità.
Pago il tradimento della parola data
per responsabilità d’azioni compiute
pensando che chiunque l’avrebbe onorata.
Ma con oggi tutti i debiti ho rimesso
ed i conti ho strappato assieme ai creditori
il passato è cancellato e conta solo l’adesso.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:54, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 475 del giugno 2004
INSONNIA
Mi corico a sera
e sento i ricordi affluire
e ogni pensiero intridere
come pioggia fine di primavera
e montare e invadere
ogni stanza della mente
rendendo impossibile
ogni argine coerente
ed ogni opposizione
fino a distruggere i pensieri
per erosione.
Il sonno, scacciato, s’accantona
e nel rallentare della notte
continua della memoria il flusso
fino a trasformazione
della pioggerellina di marzo
in temporale estivo dirompente
di grandine e freddi lampi
che s’insinuano nella mente
e pensiero battono costanti
fino ad annullare il rumore del tempo
e in questo limbo di minuti immobili
del riposo fare scempio.
yama
INSONNIA
Mi corico a sera
e sento i ricordi affluire
e ogni pensiero intridere
come pioggia fine di primavera
e montare e invadere
ogni stanza della mente
rendendo impossibile
ogni argine coerente
ed ogni opposizione
fino a distruggere i pensieri
per erosione.
Il sonno, scacciato, s’accantona
e nel rallentare della notte
continua della memoria il flusso
fino a trasformazione
della pioggerellina di marzo
in temporale estivo dirompente
di grandine e freddi lampi
che s’insinuano nella mente
e pensiero battono costanti
fino ad annullare il rumore del tempo
e in questo limbo di minuti immobili
del riposo fare scempio.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:55, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 217 del novembre 2003
INVERSIONE
In mie stagioni
primavera fiorisce
dopo l’estate,
è colpa dei colori
catturati dal vento.
yama
INVERSIONE
In mie stagioni
primavera fiorisce
dopo l’estate,
è colpa dei colori
catturati dal vento.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:55, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 219 del novembre 2003
TIMORE
Non voglio tempo
per pensare a noi due
nel mio timore
che la mortale resa
sia un atroce incubo.
yama
TIMORE
Non voglio tempo
per pensare a noi due
nel mio timore
che la mortale resa
sia un atroce incubo.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:56, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 220 del novembre 2003
MARINAI
Disincantati
marinai viaggiano
sulle acque chete
pronti all’imprevisto.
Sono le mie carezze.
yama
MARINAI
Disincantati
marinai viaggiano
sulle acque chete
pronti all’imprevisto.
Sono le mie carezze.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:56, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 221 del novembre 2003
SOLE D’INVERNO
Sole d’inverno
accarezza la pelle
con passionale
delicatezza, come
le mie labbra su di te.
yama
SOLE D’INVERNO
Sole d’inverno
accarezza la pelle
con passionale
delicatezza, come
le mie labbra su di te.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:57, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 222 del novembre 2003
FERITE
Ferite chiuse
dimentichi nel tempo
salvo ritorno
di sogni più agitati
che ancora dolgono.
yama
FERITE
Ferite chiuse
dimentichi nel tempo
salvo ritorno
di sogni più agitati
che ancora dolgono.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:57, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 688 del maggio 2005
SINESTESIE ASCETICHE
Nelle sinestesie ascetiche
tra tramonti surreali
mi specchio
in cocci di vetro smunti
per sfuggire sguardi di medusa
e intorcinate spire di serpentine regole
avulse
da memorie urticanti
sperse nel non sence di sguardi vacui
anonimi
e mi chiedo dove sarò domani.
E tu?
yama
SINESTESIE ASCETICHE
Nelle sinestesie ascetiche
tra tramonti surreali
mi specchio
in cocci di vetro smunti
per sfuggire sguardi di medusa
e intorcinate spire di serpentine regole
avulse
da memorie urticanti
sperse nel non sence di sguardi vacui
anonimi
e mi chiedo dove sarò domani.
E tu?
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:58, modificato 1 volta in totale.
- poesia n. 4 dell'aprile 2002
PASSATO
Ti penso e
ritagli d’irrealtà
s’inseguono nel tempo,
come fiori rossi
in un campo vizzo.
Ti penso e
ritagli di realtà
mi tempestano l’anima,
come frangenti schiumosi
su scogliere acerbe.
Non ti penso
e il tempo scorre via,
come refolo di vento,
soffiando sul vuoto
del mio sentire.
yama
PASSATO
Ti penso e
ritagli d’irrealtà
s’inseguono nel tempo,
come fiori rossi
in un campo vizzo.
Ti penso e
ritagli di realtà
mi tempestano l’anima,
come frangenti schiumosi
su scogliere acerbe.
Non ti penso
e il tempo scorre via,
come refolo di vento,
soffiando sul vuoto
del mio sentire.
yama
Ultima modifica di YAMA il 01/05/2006, 12:59, modificato 1 volta in totale.