sul grembo molle della terra
piatto piatto sotto un sasso
stava un seme per la serra
dove di rado suona passo
lo rapì il vento che rugge
al caldo abbraccio dei compagni
e ai luoghi da dove l uomo fugge
rovi, roccie e neri stagni
lo condusse una bianca notte
di fiori e stelle luccicanti;
mi scorreva dolce sulle cotte
labbra, tremanti santi
per il terribile peccato,
quel sapore che io rubai rosa
come il profumo che legato
sul colletto piegato posa.
Il semino al suo risveglio
sotto il pancione del sasso
non vedeva, povero miglio
che nero in alto e in basso
"porco sei seme, e tua natura,
sono queste nere mura,
la tua forza più non dura,
regna la mia stazza imperitura!"
Non ci vedemmo per due giorni
giorni freddi, tirava il vento;
ne ritagliavo via i contorni
in soffitta,suonando,spento.
Sai, a una certa ora le pareti
diventano teatro di ombre
terribili: tetre reti
intrecciate di vive fibre
mi strozzano i pensieri,
si sciolgono in lunghi vermi
scavando nel cuore veri
nidi, come in un frutto; germi
velenosi si schiudono
dalle loro uova letali:
pungono dall interno,mordono,
ronzano con le loro ali
nel retro oscuro del cervello,
ne succhiano via ogni splendore.
Mentre quel seme, poverello
rispose al grigio oratore:
"Tu sarai pur più grande,sasso
ma non far tanto il gradasso:
basterà d un uomo un passo
per zittire questo tuo chiasso"
Ci incontrammo alla fermata
dell autobus,ne perdesti due
per abbracciarmi,t ho baciata,
carezzandoti i capelli, due
altre volte,tra le mie mani
piangevi la mia stupidità
insieme a tutti i vani
discorsi,piangevi l assurdità
di queste circostanze,piangevi
la lontana dolcezza estiva
d'altre.piangevi,piangevi
sul caldo torrido d'Agosto.
Col tuo silenzio venne l inverno
cadevano in terra i melograni
sotto un cielo freddo, specchio d eterno
che per un tocco mi ghiacciò le mani.
Schiaccia il sasso il povero miglio
che speranza nutre appena
della natura giusto figlio
dorme un sonno senza pena.
da completare e legare a quest'altra:
Nelle giornate di Maggio
è una buffa commedia
essere rinchiusi in una scuola
a scaldare la sedia
quando hai il cuore gelato
per l inverno passato
e non puoi sciogliere al sole
il dolore di un amore
Oh, primavera che il mio lamento
senti,cospargi di fiori
il mio corpo abbandonato,
dal profumo dei gelsomini
io sono stregato, siano i soli
lacci nella mia mente.
Chat
Moderatori: Luca Necciai, ito nami
Re: Chat
all'inizio,ti confesso mi sembrava un po' dispersiva,poi procedendo nella lettura ho mutato al positivo.Un'originale poesia in cui ,alternandosi, due testi,apparentemente estranei tra loro, ma che in reatà si intrecciano e si caricano vicendevolmente di senso.
Mi congratulo
ciao
Mi congratulo
ciao
ito nami
Re: Chat
Ciao.sono contento del parere positivo, in verità ne avevo proprio bisogno.attualmente sto tralasciando certi miei esperimenti di " poesia " per un romanzo.tuttavia la voglia di scrivere qualcosa in versi di tanto in tanto risale dagli abissi, cosi alla prosa alterno qualche piccolo componimento.
Re: Chat
Una pazza
Ho visto il diavolo svegliarsi
dal sonno del mio Maggio
Scellerato, pestandogli
la coda, come una bambina
incauta con la serpe, intenta
ad inseguir farfalle.
Un nero urlo mi morse il
cuore, e di veleno
L'intrise: canta al vento la mia
dipartita, oscuro
rintocco senza campana.ciò
Che era bello tornasti
in dolore: dei colori che
Soavi giocavano in
Viso, un unica tinta
Rossastra di vino
Lasciasti;sulle morbide guance
E su la quieta fronte
Una ragnatela di rughe
Tessesti,dannata
Tarantola! Instancabile
Giorno dopo giorno
Mi mostravi allo specchio
Una donna sconfitta,
una pessima madre, una vita
distrutta, senza dirmi
che quella donna ero io.
Troppi enjambement,vero? eheh
Ho visto il diavolo svegliarsi
dal sonno del mio Maggio
Scellerato, pestandogli
la coda, come una bambina
incauta con la serpe, intenta
ad inseguir farfalle.
Un nero urlo mi morse il
cuore, e di veleno
L'intrise: canta al vento la mia
dipartita, oscuro
rintocco senza campana.ciò
Che era bello tornasti
in dolore: dei colori che
Soavi giocavano in
Viso, un unica tinta
Rossastra di vino
Lasciasti;sulle morbide guance
E su la quieta fronte
Una ragnatela di rughe
Tessesti,dannata
Tarantola! Instancabile
Giorno dopo giorno
Mi mostravi allo specchio
Una donna sconfitta,
una pessima madre, una vita
distrutta, senza dirmi
che quella donna ero io.
Troppi enjambement,vero? eheh
Ultima modifica di Chat il 04/02/2014, 12:17, modificato 1 volta in totale.
Re: Chat
Un avvocato
La vita è una giungla
figlio mio: l'animale
grande mangia quello
piccolo. BIsogna
sempre tenere gli occhi
aperti, indossare una
corazza, difender
se stessi dagli altri.
Fregali tu per primo,
prima che ti freghino
loro! Non credere
alle parole dei
filosofi e ai versi
dei poeti,con la testa
persa in altri mondi!
Questa è la dura
realtà: l'uomo è
una bestia.
Forse in futuro aggiungerò qualche verso per esplicare meglio dei concetti attraverso altre parole chiave.
La vita è una giungla
figlio mio: l'animale
grande mangia quello
piccolo. BIsogna
sempre tenere gli occhi
aperti, indossare una
corazza, difender
se stessi dagli altri.
Fregali tu per primo,
prima che ti freghino
loro! Non credere
alle parole dei
filosofi e ai versi
dei poeti,con la testa
persa in altri mondi!
Questa è la dura
realtà: l'uomo è
una bestia.
Forse in futuro aggiungerò qualche verso per esplicare meglio dei concetti attraverso altre parole chiave.
Re: Chat
Il concetto è :già stato riassunto da molto e bene:HOMO HOMINI LUPUS Lo ha fatto Plauto nell'A sinaria a.II sc IV v 495. L'uomo è lupo per l'uomo.Poi ci fu nel tempo una cascata di detti similari:bellum omnium contra omnes.Mors tua vita mea..... Gramsci in Quaderni dal carcere, completò il detto,dopo ricerche,in latino medioevale,ecclesiastico così:homo homini lupus,foemina foeminae lupior,sacerdos sacerdoti lupissimus(l'uomo è lupo per l'uomo,la donna è ancora più lupa verso la donna,e il sacerdote è ancora più lupo di tutti verso il sacerdote.
Come si capisce ,tutti esprimono una concezione egoistica dell'uomo.
Narturalmente ci furono anche frasi contrarie,cristiane ma anche pagane come quella esemplare di Seneca:L'UOMO E' COSA SACRA.
Buona giornata,Chat,
Come si capisce ,tutti esprimono una concezione egoistica dell'uomo.
Narturalmente ci furono anche frasi contrarie,cristiane ma anche pagane come quella esemplare di Seneca:L'UOMO E' COSA SACRA.
Buona giornata,Chat,
ito nami
Re: Chat
Si, il discorso é proprio quello.Volevo tentare in seguito di storicizzarlo, come manifestazione dell individualismo capitalistico ( criticando l impiego spregiudicato della valenza atemporale del concetto per giustificare i correnti rapporti socio/economici ).