Adriana Zarri (1919-2010)
Nella notte del 18 novembre è morta Adriana Zarri, “poetessa orante, teologa, donna libera, eremita comunicante, critica, preveggente, viva”.
Per la Graphe.it Edizioni, Adriana Zarri ha scritto la prefazione a un libro che sarà pubblicato il prossimo mese di marzo.
Nel ricordarla con affetto e con profonda ammirazione, riportiamo l’epigrafe che si è scritta:
Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.
Adriana Zarri, RIP
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