Gruppo Amici della Poesia

ancora un' altra scheggia d' incoscienza,
l' ultima sferzata di viltà
e l' anima nel petto conficcata
dall' ostile mondo infetta,
come mi strazia !
e come mi distrugge la pietà
che al cuore spetta.

di
là
dai
vetri
in
mille
specchi
.
.
.
.
.
p
i
o
v
e
.

la scia di un apparire
( nulla si perde )
e lei si insinua impercettibilmente
in voli aironi e cieli liberati
al largo delle stelle.

la gente esonda
schiumante di pazzia nel tempo poi non spiove mai
gli ombrelli sono futili pensieri d' altri ombrelli
approda un se, s' annega un ma
e l' urticante spazio si riprende un po' di me
o la sua ombra.

due chiazze di blu
e il sole è indifferente ;
prima le montagne coi miei occhi di pianura,
i morsi delle stelle
e il suono poi che arena la pietà
riaffiora in gola ...
nessuno sente ?

e passerà ...
si sfogliano di terra piante intrise,
forse la pioggia,
o il tempo che sospeso fra le gocce bagnerà
trito di noia ...
non v' è tristezza,
quell' onda appare orbata della vita
e la memoria
è solo un altro specchio che s' incrina.

corvina la mia infanzia mi trasuda,
canuto di silenzi il vento spira.

il tempo ondeggia immensi spazi vuoti
( figli dell' uomo )
la vita affiora in crepe di minuti.

quel che m' affranca il cuore
è il non veduto
lo sguardo in verità m' è solo.

la via sconfina anfratti d' ogni storia
( foglie d' aprile )
un lete esonda specchi alla memoria.

... e tornano gli anfratti di memoria
sopiti lungo il tempo seminato
dai fantasmi della storia
e il tempo è muto
e strappa esteso
affanno
che
mi
i
n
g
o
i
a
.

se poi da sè bastasse ... e l' illusione ... va da se.

ora,
non mi separa il tempo,
forse qui,
la lunga distillante nostalgia
mi lacrima e mi goccia d' ora in ora,
l' inesistente,
e poi mi sfiora ... ora,
si.

fissavo il giorno,
così distratto come solo al tempo
ammutolito rutilante mondo alla parete a rete ...
un pigmentato affondo.

uno spirito di vento
l' elisione dopo il lampo
da uno strepitio-lamento
acceca il tuono ... negli occhi miei tormento.