Cubone

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

Moderatori: Luca Necciai, ito nami

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Cubone
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Iscritto il: 07/04/2011, 22:33

Cubone

Messaggio da Cubone »

Qualcuno dei miei primi lavori:

Mio Santuario
[17/03/2011]

Fermo al centro del cerchio
Mio punto di incontro
in te ripongo
il resto del giorno.

Acqua scivola fresca,
lungo il collo mi attraversa
e a terra si infrange
dove un seme germoglia,
radice mi avvolge
e dona energia.

Vento sospinge su me
una foglia
che ancora verde e viva soffia
aria che lenta raffina
cristalli d'anima mia:
la verde foglia atterra,
ogni paura vola via.

Al centro del cerchio
il sole riflette
attraverso me
la mia luce
sul mondo.


L'Ira e la Quiete
[17/03/2011]

Volo
e sopra i miei occhi
il sole divampa
il caos dirompe
nel cielo di fiamme
meteore pioventi
rosse lacrime
insanguinate.

Volo
e sotto i miei occhi
il sole consuma
i suoi ultimi raggi;
cieli
freddi d'argento
proteggono me
dormiente.

Desto
dinanzi alla fronte
il sole è spento,
il cielo lucente
mi osserva trionfante:
onde e spuma
da me dipartite
assorbono il cielo
e ne fanno
stella azzurra.



Odio, Amore e Sophia
[19/03/2011]

Corvi spogli
su rami neri
controcorrente,
distanti rimirano
amari ed erosi
gli uni gli altri,
gli occhi chiusi
colmi d'ira
e di mancanza.

Colombe in bianca veste
dai sommi cieli
graziose posano
insieme
le eguali piume
ad occhi chiusi
su perfetti rami
troppo vicini.

Un passerotto plana
su ali variopinte
e oltre rami e foglie stinte
si posa all'orizzonte:
nelle socchiuse iridi
il paesaggio
incantato.



Feste di spiaggia
[18/03/2011]

Fuori
da case in pianura
dal mondo in usura,
lontani dal dramma
studenti.

In mezzo
al cielo rosato
del sole calato,
più ritmi in un'alma
ragazzi.

Dentro
a rive di mari
e mari di sabbia,
attorno a una fiamma
bambini.



La Cotonvera
[20/03/2011]

Respiri di quercia
Musica in festa
Pollini, fiori
funghetti
La siesta
Candidi vortici
di bianco cotone
danzano
in aria
come un solo soffione
E tra questi
arcobaleni
ammirati,
vivaci pastelli
in vita
su fogli
colorati.


Il mio componimento più recente (poco alla volta aggiornerò):


Casa dell'Ispirazione
[21/4/2011]

Portami allo splendore
di prati e fiumi fissati nel cielo;
spingimi, non ho più paure
perso nel buio da sempre sereno
dell'esser di nostra luce amico:
scia e cometa nel suo blu e nero,
così mi guidi e io ti seguo,
voliamo alla riva dell'emozione:
"Casa" sarà il suo nome;

Fermati, starò a sognare.


Panchina
[23/04/2011]

Siedi alla panca dei sogni per aria
osservi
sospiri
sorridi
- "Hai tempo per ascoltarmi?", ti dico
negli occhi lo specchio di mille storie
racconti nostri raccolti nel cuore;
"Cos'è successo?", mi ascolti
- Ridi.


Puzzle di stelle e ricordi
[25/04/2011]

Il tuo sguardo lieve si posa
sulla stessa notte nel cielo,
sospira perso l'eco indelebile
nel prato mosso da lucciole e venti
- "memoria è il velo dei sogni distanti",
nel soffio eterno la tua voce
- flebile;
e cado immerso in abissi di neve,
e di promesse - "ricorderò di te".


Al Bar del Cuor Diviso
[25/04/2011]

Siedi con me, mio caro amico
noi a questo tavolo bianco e nero
siamo brezza e bufera in lotta,
un cuore in due - divisi:
io sole che brilla nel cielo
tu pioggia che batte sui visi;
ma alla richiesta - "Ordinazioni?"
la mia luce riscalda le nubi
- e ti arrendi: "Per me sorrisi".
Ultima modifica di Cubone il 28/04/2011, 13:46, modificato 1 volta in totale.
Gio R.
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Re: Cubone

Messaggio da Gio R. »

Hai davvero una buona penna per il verso sciolto.
Certo, forse ci sono un paio di costruzioni sintattiche non molto agevoli o non originali o azzardate o scontate, ma devo dire che cerchi di ricamare un intreccio retorico, seppur basato quasi esclusivamente sulla pura metafora, molto vivo. È interessante notare l'utilizzo del lessico proprio della "vita" adagiarsi così, costantemente, a quello del paesaggio fondendosi in catene di metafore che offrono comunque spunti interessanti.

Magari se non l'hai già tentato approfondire alcuni di codesti spunti in maniera più decisiva.
Per esempio la metafora del cielo (o quello che vuoi tu, è solo per esser concreti). Andare più a fondo delle proprie scelte stilistiche per verificarle.
Verificare poi come meglio si leghi la sintassi al tuo stile: vedere per esempio se sei più favorita da un verso corto e ritmato o da un verso lungo e ritmato, piuttosto che da un verso lungo il cui ritmo travalica la lunghezza del verso o un verso corto che si comporti in simil maniera.

Sarebbe interessante lavorare sull'alchimia metafora - verso - sintassi.
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Mila
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Re: Cubone

Messaggio da Mila »

Gio R. ha scritto: Sarebbe interessante lavorare sull'alchimia metafora - verso - sintassi.
cum cordis
(
\\
)))
##--------> MILA
)))
//
(
Cubone
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Re: Cubone

Messaggio da Cubone »

Grazie a entrambi per aver commentato. Condivido il tutto. Sto cercando di sviluppare qualcosa di mio e personale che sta prendendo forma poco alla volta. In realtà è lontano dalle mie prime poesie, che ho qui postato. Ora aggiungo qualcosa di più recente.
In ogni caso ringrazio per il consiglio - approfondirò.

PS: Sono un ragazzo. :D
Gio R.
Livello: POETA
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Re: Cubone

Messaggio da Gio R. »

Ahah, sì, ho sbagliato a declinare la desinenza di un participio passato perché prima di entrare nel tuo articolo ne avevo letto uno di una frequentatrice del forum.
Cubone
Messaggi: 6
Iscritto il: 07/04/2011, 22:33

Re: Cubone

Messaggio da Cubone »

Don't worry Gio, non importa. Grazie di aver commentato, se ti può interessare ho aggiornato. :)
Gio R.
Livello: POETA
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Iscritto il: 18/08/2010, 14:32

Re: Cubone

Messaggio da Gio R. »

La scelta di scrivere poesie in dialogo è molto difficile. Non si sa mai bene come affrontarle perché se non c'è dietro un disegno molto particolare od una forte spinta lirica è facile che la scelta di mettere in versi un testo prosodico o parlato può risultare banale o scontato.

Io sinceramente ti dico che preferisco quanto hai scritto in versi brevi: proverei anche a fare uno studio sull'enjambement vedendo che effetto sortisce nel ritmo spezzare la sintassi con l'enjambement; vedere cosa succede separando due immagini, o separando un'immagine a metà in un verso o vedere i vari effetti relativi proprio alla struttura grammaticale: che cosa succede se si separa il predicato dal complemento eccetera. L'enjambement fornisce tra l'altra un ritmo che permette di ottenere molte rime interne se le si sfrutta. Può essere un accorgimento che dà molte soluzioni sonore, oltre che ritmiche, interessanti.
ito nami
Sommo poeta
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Re: Cubone

Messaggio da ito nami »

poesia certo di buona mano,con un ritmo ben cadenzato,essenzializzata,fanopeica per immagini ben caratterizzate.
Insomma una buona tecnica di far poesia la tua ,caro Cubone
ito nami
Cubone
Messaggi: 6
Iscritto il: 07/04/2011, 22:33

Re: Cubone

Messaggio da Cubone »

Grazie mille del consiglio Gio... Mi piace esplorare più campi, quindi approfondirò con piacere l'enjambement e le sue potenzialità, anche se sono più portato verso una struttura più solida e regolata.

Grazie anche a te Ito, sono contento che ti sia piaciuto il mio modo di scrivere. E' solo da un mese che scrivo poesie, e sono in lenta evoluzione credo - per questo vi ho postato le mie poesie in ordine praticamente cronologico. :)
Gio R.
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Re: Cubone

Messaggio da Gio R. »

Enjambement non significa per forza sregolatezza: Torquato Tasso ha utilizzato come nessun'altro, magnificamente, l'enjambement in larghe parti della Gerusalemme Liberata.
A parte che è un poema bellissimo ed è tra i miei preferiti ti consiglio di leggerti, per prenderne un bellissimo esempio, il duello tra Tancredi e Clorinda nel Canto XII (ottave da 50 circa in avanti).

Lo trovi gratis sul sito Liberliber.
Cubone
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Re: Cubone

Messaggio da Cubone »

Grazie mille dei consigli e della lettura che mi hai indicato Gio. :)
Gio R.
Livello: POETA
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Iscritto il: 18/08/2010, 14:32

Re: Cubone

Messaggio da Gio R. »

Perché non ti cadano le speranze e la voglia: accompagna la lettura della Gerusalemme a un libro di testo: prendi a prestito un'antologia o se te la senti integra i brani a qualche lettura più specificatamente di commento letterario. Ciò ti permetterà di capirla meglio, di gustarla meglio, di apprezzarne anche parti che altrimenti non noteresti e dunque di trarne un grande insegnamento.
ito nami
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Caro Cubone

Messaggio da ito nami »

con un buon uso degli enjambements,si puo' creare un ritmo nelle poesie a verso libero,capaci di eguagliare quelle con metrica e rima.
ito nami
Cubone
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Re: Cubone

Messaggio da Cubone »

Sono d'accordo con te Ito, grazie di aver commentato ancora. Stasera se ho tempo pubblico qualche altro mio componimento.
Gio R.
Livello: POETA
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Re: Caro Cubone

Messaggio da Gio R. »

ito nami ha scritto:con un buon uso degli enjambements,si puo' creare un ritmo nelle poesie a verso libero,capaci di eguagliare quelle con metrica e rima.
Non sono d'accordo. Il metro non è una cosa da applicare. Se una poesia ha ritmo allora si dice che è scritta in metrica. Quindi una poesia a versi sciolti, proprio per definizione, per il modo in cui è fatta, non può avere il ritmo di una poesia che segue un metro. Se ha una musicalità definita, vuol dire che ha un metro.
La metrica non è questione di sillabe, o meglio, lo è come conseguenza: la metrica è questione di musica, questione di accenti (tant'è che prima di parlare di endecasillabi si parlava di tetrametri, pentametri, esametri... ecc.).

Una poesia in decasillabi, in novenari, in alessandrini o in endecasillabi sarà sempre più musicale e ritmata di una in versi sciolti: perché è il suo essere, la disposizione data dagli accenti, che in un endecasillabo è obbligata, che fa sì che sia ritmato e musicale. È intrinseco. È metro, per quello. Non è una definizione posticcia o meramente analitica. È il nome che si dà al ritmo, nient'altro.

Il verso sciolto per come è fatto non tiene ritmo. Avrà una sua musicalità, irregolare, inevitabilmente più frammentaria e meno presente, scandita da altri parametri, ma così diversa da quella della poesia in rima che credo che non si possano mettere i due generi di poesia a "gareggiare" fra loro.
Soprattutto perché il verso sciolto non ha l'intento di essere musicale. La musicalità del verso sciolto è uno strumento che può aiutare, può essere un ottimo supporto del significato del poema, ma non è uno degli scopi cui tende il verso sciolto, perché se così fosse, automaticamente (consciamente o meno), si comincerebbe a scrivere in metrica perché la metrica è scandita dalle necessità sonore della mente.

A sostenermi sono le prove materiali (basta leggere un qualsiasi poema in endecasillabi) e il mondo accademico letterario: non mi invento niente, ribadisco solo dei concetti codificati già da millenni ormai.
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