Gio R.

ogni scrittore può aprire un topic con il proprio nome o pseudo, all'interno del quale pubblicare le proprie poesie per tornare ad aggiornarlo in seguito con nuovi scritti..

Moderatori: Luca Necciai, ito nami

Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Un contraddittorio lo stiamo imbastendo...nel senso che io ho sollecitato una tua risposta e tu mi hai risposto. :D
Se preferisci, puoi definirlo dialogo.

Rileggerò ancora la prima e la seconda parte del poema sulla scorta delle tue considerazioni.
Buona notte :-)
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Caro Giovanni,
ho letto e riletto entrambe le parti e confermo l'opinione che ti ho enunciato ieri: bella bellissima la prima per stile, ritmo e scelta dei vocaboli.
Aggiungo inoltre che non la trovo affatto "colloquiale" (tu ce l'hai su con questo "colloquiale" :lol: , come se "colloquiale" fosse qualcosa di indegno e di sommamente estraneo alla poesia), anche se mi piacerebbe di capire meglio il senso che tu dai a questo attributo.
Della seconda parte una considerazione che condivido l'hai già espressa tu; infine, non riesco a non percepire la cesura di cui scrivevo ieri.
Poi si sa che ognuno di noi recepisce in modo differente e formula giudizi anche opposti su uno stesso argomento di discussione.......
E' comunque un piacere fermarsi a dibattere seduti al tavolo di un virtuale caffè letterario.....
........e, davanti a un buon caffè espresso e prima di congedarmi, ti auguro una proficua e serena giornata.

Sara


Non è un caffè espresso, quello nel bicchiere della demoiselle, ma fingiamo che lo sia e fingiamo anche che i comprimari stiano conversando e non siano persi ognuno nei propri pensieri.......

di Edgar Degas, L'absinthe
Immagine
Gio R.
Livello: POETA
Messaggi: 98
Iscritto il: 18/08/2010, 14:32

Re: Gio R.

Messaggio da Gio R. »

Posto alcuni versi appena nascenti.

LA SERPE (=il sentimento)

Io, che pur sono legno e sono ascia
Che con coraggiosa fierezza accetta
La serpe contorta che fugge e non aspetta
L’ora che alla nuda mano il destino lascia,

Ho visto nel mio sordo viver greve,
Nei morsi di una ferita cruda,
L’atra sera ostentata e ignuda
Del reo fremer fragile e breve.

Sera di sanguigno perlata e sdegno
(...)
ito nami
Sommo poeta
Messaggi: 664
Iscritto il: 07/07/2005, 16:26
Località: bari
Contatta:

Re: Gio R.

Messaggio da ito nami »

Insomma,caro Giò R,pur essendo di buzzo buono,pronto a ruminare tutto,non ti è andata giù.Tanto che hai scritto di botto,questi ardui versi.Belli ma ardui per il lettore
ito nami
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Non che c'entri con il senso del tuo componimento, ma, trattandosi pur sempre di serpe, voglio farti un dono virtuale: non potendo mostrartela dal vero, ti invio copia dell'acquaforte dal titolo "Cavar la serpe dal buco con mano d'altri", da: "I proverbi illustrati" di Giuseppe Maria Mitelli

Immagine

In questa riproduzione (purtroppo non ne ho trovata una più grande) si fatica a leggere la massima che accompagna la raffigurazione e che è questa:


Mira, e apprendi à scoprir gli humani inganni,
Come tenta sfuggir talor l'amico,
Col rischio de l'amico, i proprj danni.



Non male, vero? Pensi che il Mitelli l'avesse sperimentata in qualche circostanza? :lol:
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Sono anche disposta ad ammettere che la pazienza non è il mio forte, ma......caro Giovanni......tu non puoi postare a spizzichi e bocconi lasciando la nutrita schiera di lettori con il desiderio insoddisfatto di leggere il seguito.



Immagine
Gio R.
Livello: POETA
Messaggi: 98
Iscritto il: 18/08/2010, 14:32

Re: Gio R.

Messaggio da Gio R. »

Il fatto è che il seguito non mi è ancora venuto! Devo pensarci bene a cosa scrivere... non voglio buttar lì il primo pensiero che mi passa per la testa, così, impulsivo come nasce, altrimenti si percepirebbe una cesura molto forte e non intendo far così.
Purtroppo dovrete aspettare che il dolore dalla mente sulle carte coli e di bella forma adorno lo si possa trovare.
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Va bene, per stavolta vedremo di passarci sopra, ma solo per questa volta! Immagine
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Hai scritto: "....Purtroppo dovrete aspettare che il dolore dalla mente sulle carte coli e di bella forma adorno lo si possa trovare."


Gio, se anche non fosse dolore, Immagine ci andrebbe bene comunque..............non è che dobbiamo piangere per forza.

Un cordialissimo saluto da Sara
Gio R.
Livello: POETA
Messaggi: 98
Iscritto il: 18/08/2010, 14:32

Re: Gio R.

Messaggio da Gio R. »

Per il momento non posso ancora farvi isperare in niente. Appena ne avrò il tempo posterò. Intanto leggerò di sfuggita, come sempre, i vostri poemi.
Gio R.
Livello: POETA
Messaggi: 98
Iscritto il: 18/08/2010, 14:32

Re: Gio R.

Messaggio da Gio R. »

Questa che mi accingo a pubblicare è parte di una sorta di idillio ispiratomi durante la notte appena trascorsa.
Idillio si potrebbe dire per i toni dolci e soavi, benché a marcare le velate contraddizioni della vita (la verità che si nasconde sotto il dolce crin) vi sia spesso anche nella scelta dei vocaboli di significato più dolce una serie di allitterazioni dure.
È descritto un montarucco in una giornata nebbiosa e un po' piovosa dove osservo il detto colle attorniato dalle nubi e dai vapori che si muovono e fanno sembrare che sia il colle stesso a muoversi, ora lasciando spazio al colle e agli alberi (il crin del colle), ora coprendolo col suo perlaceo velluto di vapori nebbiosi.
La descrizione del monte in questione è uno spunto per introdurre quello che poi nella seconda parte sarà lo sviluppo del mio pensiero circa la beltà, la quale può anche essere velata ed è vista come promessa di eterno bene seppur ora distante ora sofferta piaga del desiderio nostro peregrino.
Il poema si apre quindi su una situazione placida e bella, nonostante le nuvole ed il freddo d'autunno, e man mano la situazione si farà sempre più mossa e tetra, fino ad arrivar alla frase che conchiude la prima parte facendo capire qual'è il vero problema posto dal poema (la questione del bello, sopra detta).
Inoltre la parte descrittiva-paesaggistica non è fine a se stessa, puramente introduttiva: in essa infatti vi si trova un gran numero di allusioni tipiche del gergo poetico-amoroso di ispirazione tassiana. Ciò ha due scopi: da un lato intromettere già (seppur ad un livello ancor velato) la questione della bellezza, che si svela nel massimo della sua intensità nell'amore (e nell'atto d'amore), dall'altro vi è il fine di mostrare una contraddizione: il monte adorno di nubi (così come la donna e la sua bellezza) sono il segno di qualcosa di infinitamente grande, più grande della donna stessa e della sua bellezza, eppure tutto ciò per quanto sublime sia è comunque in parte ascoso, in parte stanco e ci ricorda che è sempre dietro l'angolo il dolore (il tormentar). Questa è un'antitesi tra bellezza e dolore, o copertura (che simboleggia l'impossibilità di vedere appieno, di cogliere appieno la maestosità del Bello). Quest'antitesi fa sì che l'animo sia ferito e dunque sui vani crucci che ne scaturiscano si ragioni (vani, perché poco può l'uomo di fronte a tutto ciò).

Spero che quanto ho detto lo possiate ritrovare nel poema come io ho cercato in parte di mettercelo e in parte poi di leggerlo. La seconda parte non dovrebbe tardare troppo ad arrivare.


VANO PENSIERE RIGUARDO ALLA DIFFICOLTÀ DEL COMPIMENTO ATTRAVERSO LA DESIATA BELTÀ

Emerge al fin quieto, immobile, il colle
Il dolce crin or velato or asperso estolle
E mostra di perlaceo velluto il tergo
Docile e languente ove lo sguardo ergo.
Silente monte intorno svelle e muove:
Alza ancora e ancor eleva la mano lieve,
Tende il bel braccio e quanto più candide e nuove
Pose tiene, or più su sé il guizzo è breve.
Ricade il passo ed il respiro preme
Colà ove più teneri i declivi pendono
Così qua le cime allo sfiorar s’arrendono
E l’aria spira e si ritira e freme.
Ecco ormai sì tormentar l’erto fianco
Dell’arcan colle, parte ascoso e parte stanco,
Il nembo cupo e schivo ed ha simil difetto
Il van cruccio ond’i’ ragiono e rifletto.
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Sei forte, Gio!!!!!!!!!!
Sei forte per la spiega con la quale accompagni ogni tuo componimento, sei forte per il desiderio espresso di assecondare la curiosità del lettore, sei forte insomma.
Rimango in attesa di leggere la continuazione......

....e, per ringraziarti del dono domenicale, per te:

"Giovane donna che legge" di Mosè Bianchi, Pinacoteca di Brera

Immagine
Ultima modifica di Sara il 17/10/2010, 16:55, modificato 1 volta in totale.
Gio R.
Livello: POETA
Messaggi: 98
Iscritto il: 18/08/2010, 14:32

Re: Gio R.

Messaggio da Gio R. »

Grazie mille! :D
E dimmi, cosa ne pensi di questa prima parte, stilisticamente parlando? Ti evoca qualcosa? Hai ritrovato quanto ho detto o magari anche cose che non ho detto, ma che le parole ti hanno evocato?
Mi raccomando, dì solo se non è forzato, ma se è venuto spontaneo, non voglio forzare nessuno a parlare di cose che non ha visto, perché se no perde di significato tutto.
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Avrei preferito esprimermi dopo che tu avessi ultimato il componimento (cosa che hai detto di voler fare ma che per me non è affatto necessaria, parendomi già egregiamente concluso), ma mi dispiacerebbe non accondiscendere ad un tuo desiderio.
Ora ti dico: il tuo stile è quanto di più lontano dalla mentalità e dal sentire comune dei nostri tempi ci si possa attendere da un componimento poetico; ma è talmente impeccabile e il lessico così colto da non potersi non tenere il tuo lavoro come una perla rara.
Sei veramente bravo, molto molto bravo. Spero per il forum che le notti ti portino sovente tali graditissime evocazioni.

Ciaooooooooooooooooooooo :D
Avatar utente
Sara
Sommo poeta
Messaggi: 242
Iscritto il: 03/07/2010, 19:19

Re: Gio R.

Messaggio da Sara »

Potrebbe essere questo il montarucco che descrivi nel tuo componimento?



Jean-Baptiste Camille Corot


Immagine
Rispondi