Gianni Regalzi

[Gianni Regalzi]

IL PESO DI UN PENSIERO

Un pensiero può essere leggero
come un sussulto d’ali di farfalla
o diventar pesante come il male
se all’orizzonte tuona la tempesta.

Alessandria, 24 marzo 2015
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

MA TU NON C’ERI

Ho camminato a lungo e senza meta
col fango alle ginocchia,
su cocci di bottiglia,
negli angoli spietati del delirio,
negli spinosi rovi dei rimpianti,
tendendo la mia mano alla follia,
guardando con disprezzo la mia ombra,
cercando inutilmente una risposta
ai miei allucinati “Ma perché”.

Ma Tu non c’eri, no, Tu no non c’eri.

Alessandria, 24 marzo 2015
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

VERSI DEDICATI AD UN’AMICA

Apri i tuoi occhi al pianto, non temere
lascia che le Tue lacrime
plachino un poco il gelo che hai nel cuore.

Dammi la Tua mano, non dirmi nulla
la notte passerà e un’altra alba
inroserà di nuovo i Tuoi pensieri.

Alessandria, 6 Nisan 5775 (26/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

AL LIMITE DELLA MIA (LUCIDA) FOLLIA

Nell’Urbe gli urbetelli
schiamazzano caligine e burlani
ho visto che son tipi molto strani
con quattro scarabocchi e le informette
riprendono gli albagi a nuvolette.

La voce ormai s’è sparsa,
si sono stinte l’unghie e nelle orecchie
risuonano scagnozzi e catapecchie.

Ed io son qui seduto
in questo ombroso viale,
con la matita in mano,
non so che ca**o fare,
m’invento le parole,
costruisco endecasillabi,
compongo settenari
e aspetto a mezzogiorno
spaghetti e calamari.

Alessandria, 27 marzo 2015
Gianni Regalzi
(Composta in un momento di delirio creativo)

[Gianni Regalzi]

IL TEMPO ILLUMUNATO DALL’AMORE

Non chiudere le imposte del tuo cuore
lascia che il sole scaldi il suo respiro.

È troppo tempo ormai che quel pallore
ha spento da Tuo sguardo l’armonia.

Le rose stanno offrendo il ventre al vento
ed anche Tu se vuoi puoi ritrovare
il tempo illuminato dall’Amore.

Alessandria, 8 Nisa 5775 (28/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”) dir. ris.

[Gianni Regalzi]

NON RESTERÀ NULL’ALTRO CHE UN RICORDO

Se c’era un ieri è indubbio
che ci sarà un domani,
ma cosa resterà di questa Estate,
di questa lunga e torrida stagione
che ha visto i Tuoi sorrisi e il nostro Ardore
confondersi nelle onde della sera?

Il Raggio verde con il suo languore
ci sta scrivendo la parola Fine
e l’alba ci vedrà fra fredde torri,
Tu da una parte ed io a mille anni a lato.

Il sole non sarà che freddo affanno
riflesso da uno specchio arrugginito .

No resterà null’altro che il ricordo
di un Lento e Vago e Dolce odor di Mare.

Alessandria, 9 Nisan 5775 (29/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)

[Gianni Regalzi]

TRASPARENTE COME UN SOGNO

Pensavo di aver perso il Tuo ricordo
nel buio aggrovigliato degli affanni
invece, come un alito di luce
più timido del sole d’un aprile
che dall’immensità del cosmo oscuro
annuncia la novella primavera,
ti ho vista trasparente come un sogno
con la tua mano stretta nella mia.

Alessandria, 10 Nisan 5775 (30/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

GALLEGGIO SCONSOLATO E SENZA META

Galleggio sconsolato e senza meta
in questo putridume fatto a specchi.

Mi basterebbe reggermi alla mano
che dalla riva sporge come un ramo
per diventare anch’io protagonista
di questo circo intitolate “Farsa”,
ma quella mano è fredda, è sporca, è infame
e senza indugio volgo il volto altrove.

Poi galleggiando aspetto la tempesta
che faccia di quel circo brace e fumo.

Alessandria, 10 Nisan 5775 (30/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

COSA NASCONDE UN’OMBRA

Che cosa si nasconde dietro un’ombra,
forse un ricordo o un sogno o forse il nulla?
E se quel nulla fosse l’infinito
riflesso dal sospiro di un aprile?

Chissà se un giorno all’ombra di un sorriso
dolente scoprirò
che quel sorriso è solamente un’ombra!

Alessandria, 11 Nisan 5775 (31/3/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

RIFLESSO IN UNO SPECCHIO ARRUGGINITO

Mi guardo in uno specchio arrugginito
e vedo strani volti sconosciuti.

Mi volto indietro, nulla,
mi guardo a lato, nulla,
ma nello specchio conto a mille e mille.

Siam quasi tutti uguali, ma diversi.
Qualcuno sta ridendo, e qualcun altro
con ira sta imprecando contro il mondo.

Confusi in quella vaga moltitudine
distinguo un bimbo, un giovane ed un vecchio
e infondo tetra e buia e spaventosa,
avvolta dal suo triste manto nero,
scorgo colei che con la fredda falce
e senza alcun indugio e compassione
miete le messi e fa d’ogni erba un fascio.

Alessandria, 12 Nisan 5775 (1/4/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

INESORABILMENTE IL TEMPO TUONA

Nell’appannato silenzio dell’aurora,
mentre la penombra
si fa pian piano luce,
m’illudo di ascoltare quella voce
che tanto tempo fa
faceva l’eco alle onde dei miei sogni.

Ora l’inverno ha steso il crudo manto,
il buio, il pianto e il gelo
sono arrivati e bussano alla porta.

Sposto il pensiero a lato,
ma inesorabilmente il Tempo Tuona.

Alessandria, 18 Nisan 5775 (7/4/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[Gianni Regalzi]

SORRIDO AL NUOVO GIORNO

La quiete del mattino è ancor lontana
e nei risvolti della notte amara
s’annidano dannati i miei fantasmi.

Son colto all’improvviso da un sussulto,
da un’emozione strana mascherata
dal cupo velo nero, ma pesante,
che inutilmente cerco di svelare.

Mi gira tutt’attorno e contro i muri
mi appaiono presenza tenebrose.
Occhi sbarrati, membra fatte a ramo,
urla rabbiose e pianti disperati.

Braccia insanguinate mi fanno laccio,
mi stringano alla gola e mi trascinano
nel gorgo allucinato fatto a lava.

In fondo vedo le ali ampie e nere
del Portator di Luce che ribelle
dall’alto Empireo cielo fu scacciato.

Mi sento spinto a lato e un ruzzolone
mi salva dalle pene dell’inferno.
Il trillo della sveglia e un raggio amico
mi svegliano dall’incubo malvagio.

È stato per fortuna solo un sogno
mi guardo nello specchio
e sorrido al nuovo giorno.

Alessandria, 21 Nisan 5775 (10/4/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)

[ito nami]

στίχοι συνεσπασμένοι versi concisi

a un bel συστρέφειν τὰ νοήματα,condensare i pensieri.

'notte
ito

[Gianni Regalzi]

Σας ευχαριστώ αγαπητέ φίλε (Grazie amico mio).

Buongiorno Ito

[Gianni Regalzi]

DOV’È CHE L’HO INCONTRATA?

Dov’è che l’ho incontrata? Non ricordo
era di notte, ma fuori era giorno.

Pareti bianche, luci sempre accese,
urla, sorrisi e volti trasparenti.

Mani, tante mani protese al nulla
e tele e cinghie ed aghi sempre pronti
a violentar le menti e la speranza.

Sento una voce fredda che mi scuote,
mi assale la paura,
ma invano cerco di fuggire a lato.

Le mie dolenti braccia son legate,
qualcosa mi ferisce nelle vene
e in un istante tutto si fa oblio,

Ora ricordo dove l’ho incontrata,
in quella stanza bianca senza lumi
quando legavo insieme
i giorni ad altri giorni sempre uguali,
ricordo anche il suo nome,
un nome breve e lungo e intenso e cupo,
son certo, la chiamavano FOLLIA.

Alessandria, 22 Nisan 5775 (11/4/2015)
Gianni Regalzi
(da ”Silenzi e Pensieri”)