Gianni Regalzi

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Moderatori: Luca Necciai, ito nami

ito nami
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Re: Gianni Regalzi Brivido di luna

Messaggio da ito nami »

C'è chi sostiene che siamo tra due eternità,altri che siamo tra due nulla
Ti abbraccio,caro Gianni
ito nami
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

Carissimo Ito,
Qualcuno, non ricordo chi diceva: "Tra un nulla e un nulla, solo NOIA".

Grazie Caro Ito per la Tua Attenzione.
Gianni Regalzi
(Umile manoval del verso)
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

OSSUTE NOCCHE BUSSANO ALLA PORTA

Le perle di rugiada
sulla mia amata rosa
mi stan dicendo che l’estate muore.

Un’altra estate colma di speranze
lascia pian piano il posto
alle giornate grigie.

Ma quanto è fredda l’alba
e all’orizzonte c’è lì che mi attende
un’appassita luce di tramonto.

Sarà un tramonto nudo di colori
foriero di una notte senza stelle.

Vorrei sognare ancora per un poco,
ma la tempesta urla forte ai vetri
e ossute nocche bussano alla porta.

Alessandria, 22 agosto 2014
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

L’ULTIMO TRAMONTO

L’ultimo tramonto, col suo sospiro,
velava la radura
al limitar del tempo
dove la quercia,
con la sua folta fronda,
aveva tinto d’ombra il mio delirio.

S’è scatenato il vento,
sta urlando la tempesta la sua ira
e al maledetto ramo squarcia il tempo
la mia reliquia spenta dal dolore.

Alessandria, 27 agosto 2014 (5774)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri”)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

A L’AVA NENT CAPÌ CHE T’ERI SÒPA

A l’ava net capì che t’eri sòpa
quond ch’ a t’ó vist setaja
auzen a cula scaja
‘n cula piola anfon a via Milazzo.

A t’avi ‘n caplé-n bionc, zmiavi ‘n giglio
la vesta quadriten,
el scarpi co’ i talón
e ‘t’eri prufűmaja ‘cme ‘na rósa.

El tó bèl lavri rusi ‘m’òn ancantà
bèli, carnuzi e freuschi
ch’i smiavu dù magiustri
e quasi quasi am són annamurà.

Ma pena ch’a t’ó vista dricia ‘n pé
a j’ó pensà:
“U savaten a l’à sbaglià l’amzura di talón”.
Po’, t’ó uardaja bén,
la culpa l’era nent du savatén;
j’ó vist ch’ a t’eri sopa pèr dabón.

Lisòndria, 24 Dicember 2004
Gianni Regalzi

TRADUZIONE


NON LO AVEVO CAPITO CHE ERI ZOPPA

Non l’avevo capito che eri zoppa
quando ti ho vista seduta
vicino a quella scaja*
in quella bettola in fondo a via Milazzo.

Avevi un cappellino bianco, sembravi un giglio,
il vestito quadri,
le scarpe con i tacchi alti
e profumavi come una rosa.

Le tue belle labbra rosse mi hanno incantato
belle carnose e fresche
come due fragole
e quasi quasi mi sono innamorato.

Ma appena ti ho vista ritta in piedi
ho pensato:
“il ciabattino ha sbagliato la misura dei tacchi”
poi ti ho guardata bene,
la colpa non era del ciabattino;
ho visto che eri zoppa per davvero.

*Donna di facili costumi.

Traducendo i versi in lingua purtroppo si è completamente persa
La metrica la rima e la conseguente musicalità dei versi in dialetto.
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

INTANTO IL TEMPO MIO SI SCOLORA
(Con Traduzione di ARTURO ORSINI)

Intanto il tempo mio si scolora
e la sue brame annega nel ricordo,
non ci sarà mai più nessuna aurora
e le mie mani, disperato mordo.

Ripenso al vano tempo mio passato
e per lenire un poco le mie pene,
anche se so che non mi hai mai amato,
tu mi dicesti un dì: “Ti voglio bene”.

Baciato ormai l’argento ha i miei capelli
e la mia penna ha perso un po’ d’ardore
rimpiango con rivalsa i giorni belli,

la mente mia pervasa è dal dolore
i miei pensieri non son più ribelli,
ma sono fomentati dal rancore.

Alessandria, 25 Novembre 2005
Gianni Regalzi
(da “Poesie d’Amore”)

Traduzione di ARTURO ORSINI

MIENTRAS TANTO, MI TIEMPO PIERDE SU COLOR

Mientras tanto, mi tiempo pierde su color
y su fuerza se hunde en el recuerdo,
no habrá nunca más ninguna aurora
y mis manos, desesperado muerdo.

Pienso y pienso vanamente mi tiempo pasado
y para aplacar un poco mis penas,
aunque sabía que nunca me habías amado,
un día tú me dijiste, “te quiero”,

besando mis cabellos encanecidos
y mi pena que ha perdido un poco de ardor
anhela con nostalgia los aquellos bellos días,

donde mi mente se aliaba con el dolor,
ahora mis pensamientos ya no son más rebeldes
en cambio están fomentados por el rencor.

Traducción di ARTURO ORSINI de "Poesía de Amor" de Gianni Regalzi, Alessanndria
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

ALL’IMPROVVISO SPIOVE

La pioggia nella notte acquieta il cuore
e come un lento canto di cicale
sospira alla mia mente
frammenti di ricordi.

Bianche lenzuola stese ad asciugare
al primo sole timido d’aprile.
Un volto, un virgo soggolo, un sorriso
e all’ombra di quel tiglio profumato
verdeggia l’alta siepe, e la fontana
gorgheggia tintinnanti melodie.

In quel cortile, antico d’erbe e sassi,
fra il pino, il fico, un fiore e tanta luce,
un bimbo sta correndo e un aquilone
veleggia verso il tramontar del sole..

Sento una voce amica che mi chiama,
mi volto ed appoggiata alla ringhiera
mia madre mi fa cenno di salire.

È troppo tardi ormai: tuona la sveglia.
All’improvviso spiove.

Alessandria, 1 settembre 2014 (5774)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

LE GINESTRE IN FIORE

Il peso di una luce
e il soffio di un ricordo,
mi svelano emozioni
in questo breve spazio senza tempo.

E all’orizzonte l’alba
nel timido tepore del mattino,
tra il dolce verdeggiar d’antiche felci
e il lento divenir dell’onda amica,
fa da cornice alla ginestra in fiore.

Varazze, 6 settembre 2014 (5774)
(ore 5,45 A.M.)
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

AMARA ONDA

Schiude l’Aurora ed un corvo malato
sputa la luce di un malvagio settembre.

S’è sgretolato il tempo troppo in fretta
e all’imbrunir di questa ardente estate,
stridente nelle ombre dei ricordi,
mi rantola alla mente
il grido di un rimpianto
sciolto nel sale di questa amara onda
che fino a poco fa
con voluttà velava la Sua pelle.

Alessandria, 9 settembre 2014 (5774)
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

QUANDO L’ONDA SI FA SOGNO

Nella metafisica evanescenza
del tramonto, mi ferisce lo sguardo
l’eterno sciabordio di quell’onda.
Quell’onda sempre uguale e assai diversa,
a volte lenta e dolce, a volte irosa,
a volte del colore dei Suoi occhi,
a volte limacciosa come il male.

L’ascolto e nella eco dei suoi echi
risento quell’aroma tanto antico
che un tempo profumava il mio dolore.

Ora la luce trema, il buio avanza
e l’onda a poco a poco si fa sogno.

Alessandria, 15 settembre 2014 (5774)
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Messaggio da Gianni Regalzi »

E DOPO IL NULLA

Piove il crepuscolo e l’umida strada
riflette l’ombra vaga di un lampione.

La nebbia si infittisce, è latte grigio
e da lontano giunge e mi ferisce
un tenebroso tocco di campana.

Vedo, non vedo, vedo, sento, no non sento,
il alto c’è la luce, sotto il fuoco.

Canti e lamenti, è dolce l’armonia,
ma ancor più amaro il pianto.
Non so che fare mentre scarne membra
m’afferrano e mi fan precipitare
nel più profondo pozzo del silenzio.

Alessandria, 17 settembre 2014
Gianni Regalzi
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E in quell’incubo
la bambola ci cera
non muove gli occhi

Alessandria, 11 agosto 2013
Gianni Regalzi
:evil:
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

L’OPACO LUCCICHIO DI AMARE SCAGLIE

Nell’aria limacciosa del mattino
unto di noia e di pensieri strani,
mi guardo attorni e vedo solamente
l’opaco luccichio di amare scaglie.

È sempre tutto uguale e per la via
mi appaiono soltanto marionette
incolonnate, tutte quante uguali
e ignare della strada già tracciata.

Per loro non c’è nebbia,è tutto chiaro,
ma la sirena col malvagio canto
le ammalia e le trascina nell’inferno.

Alessandria, 24 Elul 5774
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

EL BURSÓN RUS

J’ó nent ancur capì sec l’è cu j’era
an cula valiz rusa acsì pezonta
che t’a m’hai facc tirè ‘n s’la caretera
e c’l’à peizava chilu quasi utonta.

Midondi, fasulёt, scarpi e bagaj,
in butiglión ‘d barbera, dói salam,
in rotul ‘d carta igienica; us sà mai,
cuccoza da mangiè; u t’amnijsa fam.

Ma fonda anche ‘l chёnt ‘d roba acsì tónta,
us riva nent a chilu quasi utónta
e a j’ò pensà che ‘ndrenta as bursn rus,
a t’abi nascundì u tó muruz.

Lisòndria, 12 Agust 2006
Gianni regalzi

Traduzione dell’Autore.

IL BORSONE ROSSO

Non ho ancora capito che cosa c’era/in quella valigia rossa così pesante/
Che mi hai fatto portare per la via/ e che pesava quasi ottanta chili.
Mutande, fazzoletti,scarpe e bagagli/un bottiglione di barbera, due salami/
Un rotolo ci carta igienica, non si sa mai/ qualcosa da mangiare; ti venisse fame.
Ma facendo anche il conto di così tanta roba/non si arriva a ottanta chili/
Ho quindi pensato che dentro quel grosso borsone rosso/
Tu abbia nascosto il tuo moroso.

P.S. La traduzione in lingua non rispetta né la metrica Né la rima alternata
Dell’originale in dialetto.
Gianni Regalzi
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Re: Gianni Regalzi

Messaggio da Gianni Regalzi »

QUEL MONDO SCNOSCIUTO

Lascia che il sole cada,
le tenebre lo sai, ci sono amiche.

Quando l’indescrivibile violenza
di quei silenzi strani
ai più proibiti sogni daran luce,
noi voleremo insieme
in quel segreto mondo
a tutti sconosciuto.

Alessandria, 26 Elul 5774
Gianni Regalzi
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